Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

Benvenuti/Welcome in Sogni  senza Tempo
Benvenuti nel mio blog, dedicato ai miei avvenimenti personali, ai miei pensieri e alla mia produzione grafica firmata Hamm. Le etichette dei topic sono catalogate in base al tema delle immagini. Se prelevate i miei lavori grafici per esporli nei vostri siti, rispettate i credits. Buona navigazione.

Welcome to my blog, dedicated to my personal events, my thoughts and my graphic production signed Hamm. The labels of the topics are categorized according to the theme of the images. If you are collecting my artwork to expose them in your sites, respected the credits. Good navigation.

giovedì 31 dicembre 2020

In attesa del nuovo anno

 

Manca poco alla mezzanotte e sta per iniziare un altro anno, che tutti vorrebbero diverso dal precedente e in cui  ripongono fiducia e speranza, ma io ho i miei dubbi. Non credo  che il 2021 sarà meglio del 2020, sarà forse un po' meno spiazzante, ma ci  saranno cose belle e cose brutte come in tutti gli anni passati. La cosa brutta che sicuramente ci  sarà sarà il covid, di  quello non ce ne libereremo tanto presto, per il resto si  vedrà. Quanto alle cose buone credo che ognuno di noi scoprirà le proprie solo vivendo  fino all'ultimo questo 2021, io non mi aspetto niente di particolare e , come gli altri, scoprirò le belle sorprese nei giorni a venire. Nel frattempo aspetto lo scoccare dell'ora e me ne accorgerò dal concerto di  botti che, nonostante i divieti, ci  sarà lo stesso, fastidioso  ed inutile quanto la gente che vi concorre a farlo: anche il 2021 inizierà all'insegna dell'inciviltà. Dal momento che non si può festeggiare il capodanno con parenti e amici, ho deciso  di  togliermi uno sfizio e oggi  pomeriggio ho preparato le lasagne al forno. Almeno riempire la pancia è consentito, quindi, via all'abbuffata!!!!

A chi passa da queste parti auguro tanta serenità e ogni  bene possibile.

BUON ANNO

domenica 27 dicembre 2020

Una boccata d'aria

 

Queste giornate di festa sono noiose, si è obbligati a starsene chiusi in casa  e trascorrere il tempo non è  così  semplice. Dal momento che adesso sto un po' meglio, ne ho approfittato per scendere in cortile a gettare l'immondizia e a prendere una boccata d'aria, così  mi sono svagata per un momento. Invece di prendere il mio deambulatore, ho preso una stampella e mi sono attaccata al braccio  del marito per scendere le scale e attraversare il cortile: che sensazione! Erano giorni che non muovevo le gambe in quel modo e già mi sembrava di  aver fatto chilometri, invece ero solo arrivata ai cassonetti. Mentre io  e mio marito gettavamo la spazzatura abbiamo incontrato alcuni vicini che abitano nel condominio, usciti anche loro per lo  stesso motivo, e ci  siamo messi a chiacchierare. E' stato un incredibile momento di  socializzazione; dal momento che siamo tutti in clausura e non ci  si incontra nemmeno  sul balcone o sulle scale, quella che nella normalità sarebbe stata una normale conversazione a cui non avremmo nemmeno  fatto caso, invece è stata un'opportunità in cui eravamo contenti di  ritrovarci. Ognuno di  noi ha la sua storia di lontananza da raccontare, che finisce con "ci attacchiamo al telefono" per superare la distanza che ci  separa dai nostri cari; se non ci  fossero queste tecnologie saremmo tutti isolati, a chiederci come stanno. La mia boccata d'aria però ha avuto un prezzo; tornata a casa mi sono  ritrovata con un terribile mal di  schiena che mi ha impedito di piegarmi per l'intera giornata, una chiara conseguenza delle precedenti giornate di malattia e della scarsa attività fisica. Sono rimasta immusonita ed intrattabile per tutto il giorno, tanto che mio marito si è rinchiuso  nel suo studio e si è fatto vedere solo per i pasti. Che sfortuna! E' già difficile riprendersi  da queste ricadute della malattia, ma restare chiusa in casa per il rispetto di un decreto rende il recupero ancora più difficile. Non mi sono rimessa del tutto, ma sento che la necessità di uscire adesso è importante e, anche se stare in casa mi piace, ho voglia di riprendere le mie abitudini. In questi  giorni il tempo è  migliorato, non ci  sono più le nuvole e il cielo è  sereno, mi piacerebbe starmene un po' fuori; eppure i divieti estesi fino alla fine delle festività mi impediscono di  andare dove voglio. Ho sempre trovato le feste natalizie un periodo lungo e pesante, questa pandemia non ha cambiato di una virgola la loro lunghezza, né la pesantezza, ne ha cambiato solo la modalità: da troppa attività a nessuna. Una via di mezzo, no?! 

Tra la malattia e l'obbligo di  restarmene a casa mi sono ritrovata a guardare di più la televisione. Nei precedenti post mi  ero lamentata riguardo le programmazioni ripetitive, quelle invedibili per eccesso  di  violenza, quelle che non mi interessavano per l'argomento, l'eccesso  di informazione (troppi speciali  sul covid) e via dicendo, ma adesso sono  riuscita a trovare qualcosa che mi intrattiene un po' di più. Con la chiusura dei cosiddetti negozi "non indispensabili" e l'obbligo di  fare la spesa vicino a casa, mi sono ritrovata a fare acquisti online e mio marito, per velocizzare le consegne ed avere sconti, offerte speciali e così via, ha fatto l'iscrizione Prime di Amazon. Nel pacchetto d'iscrizione era pure compreso un canale televisivo con film e serie tv e io, dopo averlo snobbato per parecchio tempo per mancanza di  fiducia dell'offerta, mi sono finalmente decisa ad aprirlo e a guardare cosa c'era dentro. Ammetto che la scelta degli spettacoli, pur essendo ampia, comprende cose già viste, nel senso di "già passate in tv", e altre no; nell'insieme non tutto è di mio gradimento ma, alla fine, dopo aver pazientemente vagliato il menù, ho scoperto che qualcosina d'interessante c'è. In questo modo ho cominciato a vedere qualche film che non avevo ancora visto e a seguire una nuova serie televisiva a cartoni animati, così mi sono divertita :) Sinceramente vorrei  riprendere le mie abitudini ma, in attesa che il momento torni, ho una possibilità in più per trascorrere quei momenti di pausa in cui non mi va di  stare al  computer.



venerdì 25 dicembre 2020

Natale in casa

 

Ed eccomi qui, a trascorrere il Natale a casa, ligia ai  regolamenti che vietano lo spostamento e gli assembramenti  famigliari, in una lunga giornata uguale a tante altre. La casa è silenziosa, qualche visita negli alloggi vicini c'è stata, ma tutto si è svolto nel giro di poche ore, senza quel fastidioso chiasso che caratterizza le riunioni famigliari. Evidentemente tutti sentiamo il peso delle restrizioni e l'incombenza del virus, che non ha dato tregua nemmeno in un giorno di  festa come questo, e il nostro pensiero inconsciamente va ai malati e a quelli scomparsi, specialmente a loro, il cui numero fa pensare che sia scomparsa un'intera città. Da parte mia è stata una giornata come le altre. Al mattino ho inviato gli auguri alle persone più care e tutti mi hanno risposto, facendomi sentire per un momento la loro vicinanza; in fondo è l'affetto quello che unisce e fa superare qualsiasi distanza. Fortunatamente i disagi della mia malattia stanno rientrando  e mi stanno dando un po' di  respiro, ma restare inattiva per così  tanto tempo e con l'impossibilità di uscire, mi rendono pigra e dolorante. I muscoli stanno perdendo  tonicità e diventa faticoso  anche alzarsi da una sedia. Oggi ho provato a fare un po' di  cyclette, i segni dell'inattività però mi hanno fatto smettere  subito dopo pochissimi minuti che ero salita sull'attrezzo. Non va bene :( E' così difficile essere motivati in una situazione come questa. Sto aspettando  che l'intero periodo  delle feste trascorra, con la speranza di un allentamento delle misure restrittive per poter uscire di  casa, e non intendo solo per fare una passeggiata nei dintorni che già  quella è possibile. Negli anni passati il periodo  natalizio è sempre stato stressante per via gli acquisti da fare nei  centri commerciali affollati, per la circolazione convulsa, la mancanza di parcheggi, per le visite tutte ravvicinate in un arco  di  tempo limitato e per i pranzi succulenti e interminabili, questa volta è stressante per l'opposto, cioè per l'assenza di  tutto  questo. Mi rendo  conto che è un'osservazione assurda, eppure è  la constatazione della realtà che vivo. Adesso che sto un pochino meglio posso stare di nuovo  al computer e dedicarmi ai miei  siti e alla grafica. Un po' mi sento in colpa perché dovrei darmi da fare con le faccende domestiche ed invece sto  qui a divertirmi, comunque mi dico che già stare al computer è un passo avanti nella mia ripresa. Nei prossimi giorni starò sicuramente meglio e allora potrò  dedicarmi maggiormente alla casa: ci  vuole solo pazienza e io ne ho poca.

A chi passa di  qui e legge questo topic Auguri di Buon Natale :)



mercoledì 23 dicembre 2020

Che noia!

 

Il cielo è grigio e nuvoloso, ma non piove né nevica, resta coperto quasi  tutto il giorno e fino a quando  diventa buio;  so che resta come tale anche di notte perché non si  vedono le stelle brillare. Le temperature, pur essendo  basse, sono sopportabili e ci  sono mattine in cui mi alzo e non vedo il ghiaccio sui tetti delle case e sulle automobili parcheggiate; è il solito inverno degli ultimi tempi, mite e senza precipitazioni. Anche se è iniziata la stagione fredda e ci  si avvicina al Natale, è  tutto così  strano e diverso dagli altri anni; la pandemia ha cambiato le abitudini e le regole e sono giornate noiose, non solo per il tempo piatto ma perché stare a casa e fare poco o niente è seccante. Da domani l'Italia diventa interamente zona rossa e non si potrà più circolare, se non per vere necessità come il lavoro, la spesa o la salute, perciò bisognerà starsene tutti  a casa. Il mio problema è che non sto molto bene e sono costretta a casa per motivi  di  salute, vorrei uscire e andare a vedere i negozi con le vetrine natalizie, ma non me la sento e anche se me la sentissi adesso non si può. Riuscissi almeno a fare le faccende domestiche ... passerei il tempo, invece sono stanca anche per quelle. Sto cercando  di portare pazienza e aspetto di stare meglio per recuperare il tempo perso e, appena avrò un po' più di  forza, sto pensando di  fare qualche passeggiata intorno a casa: almeno quella è un'attività esterna concessa. Nelle vie non si  vedono quasi le decorazioni natalizie che ornano i balconi e i negozi, è un Natale decisamente sobrio da questo punto di  vista. Forse negli anni passati è  stato vissuto in maniera troppo vistosa, ma adesso è tutto così "minimal". Non potendo  raggiungere i grandi  centri  commerciali posti fuori  città non so come se la siano cavata con gli addobbi, ma credo che la sobrietà di  questi tempi sia la cosa giusta da rispettare. In fondo questo Natale così fuori  dalla tradizione non ha bisogno dello  sfarzo delle luci e forse il covid ha persino ridimensionato quell'abitudine appariscente che imperversava da troppo tempo. Il Natale è una festa intima, famigliare, fatta degli affetti più cari, di  bontà, di  generosità e non ha bisogno di  troppi  fronzoli, anche se qualche scintillio in più, in definitiva, non fa poi così  tanto male, solo non bisogna esagerare. Non ho  fatto progetti per queste feste, improvviserò. L'unica cosa che mi importa davvero è  stare bene e superare l'empasse del momento, per il resto si vedrà.



lunedì 21 dicembre 2020

Scambio di regali

 

L'atteso scambio di  regali con i  famigliari è finalmente arrivato e così abbiamo festeggiato il Natale in anticipo, prima che tutta l'Italia finisse in zona rossa e non ci  si potesse vedere più. Direi che la parola "festeggiare" non sia il termine adeguato per un incontro senza pranzo e neanche una tazzina di caffè,  ci si è  limitati a scambiarci i doni e a chiacchierare per un po', sempre con la mascherina sulla faccia e seduti ad adeguata distanza in una sorta di incontro surreale. Io e mio marito siamo andati prima a trovare i miei genitori e poi mia figlia e il suo compagno e ci  siamo intrattenuti quel tanto che è bastato per una semplice visita di  cortesia, poi ce ne siamo  tornati a casa. Lo so, come avvenimento non è stato un granché, ma in compenso io mi sono stancata tantissimo, più del necessario. Prima di andare a fare le nostre visite programmate mio marito mi aveva chiesto se volevo  restare a casa, dal momento che attualmente non sto godendo di una buona forma fisica, ma io ho insistito per andarci e questa, alla fine, si è rivelata per non essere stata una buona idea. Il viaggio mi è  sembrato più  lungo  del solito e il ritorno ancora di più, scesa dalla macchina, benché vicinissima alle abitazioni dei miei cari, ho avuto grandi  difficoltà a camminare nonostante l'uso del deambulatore e una volta tornata a casa sono crollata esausta sul divano. In quel momento ho  realizzato che le visite, e le feste in special modo, non fanno più per me. Riesco a mala pena a tollerare un'incontro, e pure breve, in cui si  chiacchiera e basta, figuriamoci la durata di un pranzo tra chiacchiericcio, tante portate e dopo-pranzo. A questo punto, mi viene da dire: meno  male che quest'anno non c'è stato niente di  tutto ciò! Va bè, per me questo è un periodo problematico per la salute, me ne rendo  conto, ma forse, al di  là di  questo, è che in generale proprio non ce la faccio più a resistere fisicamente a simili frangenti. Fortunatamente l'incontro con mio figlio, se tutto andrà bene, sarà per il prossimo mese e gli incontri con gli altri parenti sono  saltati, altrimenti non so  come avrei  fatto a farcela. Io credo  di  aver idealizzato questi momenti di  vicinanza perché mi  ricordo di come erano in passato, ma adesso le cose sono  diverse; sono più anziana e la malattia sta facendo il suo decorso, forse è arrivato il momento di accettare un ridimensionamento e di farlo comprendere anche agli altri. Quest'anno, a causa del covid, tutti quanti viviamo le festività natalizie in maniera differente e bisognerebbe approfittarne per meditarci sopra, specie per quanto riguarda gli eccessi  e il consumismo. Cogli anni io mi  sono ridimensionata parecchio, non che prima fossi portata agli eccessi come adunate oceaniche di parenti, crapule e spese pazze, quello che devo imparare ora è che posso incontrare le persone per un tempo più limitato e senza strapazzarmi  troppo. E' vero che quando si è in compagnia non ci si rende conto del tempo che passa e la fatica scompare,  però la stanchezza salta fuori dopo e si  fa sentire. Per me adesso è  così, speriamo di  ricordarcelo per il prossimo Natale. 



sabato 19 dicembre 2020

Quando non si sta bene

 

Purtroppo non sto ancora bene e ieri sono stata peggio, mi sono trovata a trascorrere la giornata coricata e la cosa non mi è piaciuta. So che ci  vorrà ancora qualche giorno prima che mi rimetta, ma io non ho pazienza e vorrei  stare meglio  subito, la malattia però ha i suoi tempi per cui devo  solo  attendere che l'attacco passi. Di positivo  c'è che inizierò l'anno nuovo in  forma, almeno  spero. Nel  frattempo in questi giorni mi sono dedicata poco  ai miei siti ed ho preferito la grafica, pertanto mi  sono sbizzarrita nel creare qualche tag natalizia che mi ha risollevato l'umore. Sicuramente meglio graficare che guardare la tv. A parte qualche film romantico a tema natalizio non c'è proprio niente di  buono da vedere. La cosa seccante è che se si è  coricati sul divano non si può stare al computer e quindi niente grafica, pertanto l'unica cosa da  fare è  guardare la tv; si potrebbe leggere, ma è troppo  faticoso e richiede concentrazione e chat, telefonate e messaggi sono altrettanto impegnativi  quando  si ha bisogno  di  riposo. Insomma, mi sono ritrovata a fare zapping nella speranza di trovare programmi vedibili e, come ho  già affermato in altri post precedenti, non sono  riuscita trovare niente di  soddisfacente. Sarà che con l'età sono diventata difficile, ma è anche vero che le programmazioni stanno diventando  sempre più  ripetitive e i programmi che vengono pubblicizzati come nuovi in realtà sono l'ennesima edizione di format già visti. E' brutto quando  si è costretti ad intrattenersi solo con la tv e non si  riesce a trovare ... l'intrattenimento. Sarà, ma adesso capisco perché la mia mamma si lamenta dicendo "non c'è niente da vedere in tv": così tanti canali e così poca roba da vedere.

Dal momento che in televisione l'intrattenimento è quello che è, c'è però tanta informazione, forse troppa, così mi sono ritrovata a seguire tutti i notiziari e gli approfondimenti annessi e la novità, o meglio, la conferma è stata che il periodo natalizio sarà da zona rossa per tutta l'Italia. Questo per me sarà il primo anno senza i miei famigliari e senza pranzi  festivi e ammetto che mi dispiace. Negli anni passati mi  lamentavo per la maratona di portate e ogni anno spiegavo a mia mamma che non era necessario preparare tutta quella roba da mangiare e lei mi  rispondeva che se non la preparava non era festa, adesso tutte quelle discussioni sono svanite. E'  strano, però, quelle che sembravano noiose scene ricorrenti adesso assumano un significato diverso; in fondo, quei battibecchi facevano parte della tradizione stessa e adesso  che non ci  sono mancano. Di conforto in questo periodo è la notizia che mio figlio sta meglio ed è in via di  guarigione, il covid se ne sta andando  senza troppi danni e stiamo tutti aspettando l'esito del tampone. In definitiva, nonostante la salute abbia fatto capricci, in queste feste ci apprestiamo all'arrivo  di un nuovo  anno e confidiamo che riservi almeno un po' di speranza, che ce n'è  di  bisogno.



mercoledì 16 dicembre 2020

In attesa che arrivi Natale

 

Sono giornate atipiche, con tante incertezze, sia riguardo il tempo che la situazione generale. Credevo che sarebbe piovuto, invece c'è stato solo un cielo grigio e nuvoloso che non ha prodotto nemmeno una goccia e tra breve verranno annunciate in tv le nuove restrizioni natalizie che bloccheranno praticamente tutti in casa: c'era da aspettarselo 😷. Con fatica, sono riuscita ad organizzare una giornata in cui poter consegnare, in anticipo sulla prevista chiusura, i regali ai miei famigliari e adesso  che ho la data e comunicato a tutti che sarà solo un banale scambio di doni e auguri, senza neanche una tazzina di caffè, io non sto bene. Sembra che la stanchezza dei  giorni precedenti si sia accumulata ed intensificata, tanto da anticipare la crisi della mia malattia che solitamente si manifesta più avanti nella stagione, ma credo anche che sia maggiorata dalla tensione legata alle ultime restrizioni sociali. Sarà necessario prepararsi al lockdown natalizio, che vieterà qualsiasi spostamento ed incontro, ed obbligherà a stare chiusi in casa. Uffa! :\ Oggi ho dovuto comunicare ai miei famigliari che forse non potrò presenziare allo scambio  dei  regali, infatti non penso che la mia questione si  risolva nei prossimi  giorni e, anche se loro hanno compreso, io mi sento avvilita e spero di  stare meglio per l'incontro programmato. Sono fortemente motivata a rimettermi in salute pur di poter vedere le persone care almeno per un momento, specie adesso che so che mio figlio sta meglio e che il suo covid sta sfumando, poi mi imbozzolerò in casa senza fare storie, secondo le nuove normative di legge. Trascorrerò il Natale e tutte le altre feste con mio marito e direi che questa è una cosa che mi fa molto piacere e, anche se non faremo niente di  speciale, sarà comunque un bel periodo da trascorrere in due e pensare ai nostri cari nelle loro case. Non so più quante sono le feste che ho  trascorso con lui, ne ho perso il conto e ne sono  felice, sapere che lui c'è e che mi fa compagnia è una gioia immensa. Sarà un Natale diverso, ma non per questo saremo soli, ci  sono le nuove tecnologie che ci permetteranno di  stare in comunicazione con la famiglia e in fondo sarà uno dei tanti natali, solo un po' più distante.



martedì 15 dicembre 2020

Stanchezza

 

Che strane giornate! Il sole si  alterna alle nuvole e le temperature si  alzano e si abbassano troppo rapidamente, dovrebbe esserci un clima invernale ed invece c'è questa bizzarria che lascia confusi. Le previsioni meteo hanno annunciato la pioggia e quasi quasi ci  credo, dal momento che il cielo è nuvoloso ed è più umido, poi vedremo se davvero pioverà. Non so  se è per questo tempo cosi altalenante o se se  si sta avvicinando il momento in cui la mia malattia diventa critica, sta di  fatto che ho una stanchezza insopportabile. Al mattino mi  alzo e sono già stanca, durante il giorno anche peggio e così riesco a fare poco  o nulla. Qualche settimana fa avevo  finito una scatola di integratori a base di  gingsen che mi aveva dato un po'  di  carica, adesso  sono al punto di partenza se non peggio. Mio marito si è premurato di acquistarmene un'altra scatola, questa volta a base di prodotti più forti e io spero di  risollevarmi da questa situazione fastidiosa. Ero così contenta di  essere riuscita ad andare in un negozio di prodotti d'igiene e pulizia, che si  trova fuori dal mio comune, per poter completare i sacchetti natalizi da regalare alla mia famiglia, che tutto si è  complicato. Ho cominciato a stare poco bene e poi la notizia che forse la settimana di Natale sarà una settimana da zona rossa, con forti limitazioni e divieti. Uffa! Ero finalmente riuscita a trovare un giorno per vedere tutti e adesso il progetto sfuma :\ Ho appena allineato sul tavolo  della sala da pranzo i miei sacchetti natalizi, pieni di cose da regalare, che non so  come consegnarli e adesso sono lì, solo  a prendere polvere, perché presto ci saranno nuove regole da rispettare. Io e mio marito ci  stiamo organizzando per fare le consegne in anticipo, cioè prima che un altro lockdown blocchi gli spostamenti e ci  isoli nuovamente dalla famiglia. Abbiamo già tenuto in considerazione che queste saranno solo  delle consegne, senza senza pranzi o  cene che si  voglia, giusto per mantenere attiva nei minimi termini la tradizione dello scambio  di  regali. La situazione generale è critica e lo sappiamo tutti, ma il governo ha anche cambiato parere così  troppe volte che non ci  si  raccapezza più e non si sa come comportarsi 😖 Se i  negozi sono chiusi l'economia non funziona, se i negozi  sono aperti ci  sono  gli assembramenti, ma che deve fare la gente? Tot caput, tot sententiae. E' vero, questa mia stanchezza non è  solo  fisica, ma anche mentale. Negli anni passati il Natale è sempre stato un momento convulso per via degli acquisti e delle visite concentrati in un unico periodo, quest'anno è tutto diverso, ma non è nemmeno tutto così  lineare. Pur avendo semplificato con il tempo e con l'esperienza gli acquisti e limitato le visite solo ai parenti  stretti e ai  famigliari, la questione si  era ridimensionata ed era diventata più sopportabile, la pandemia invece ha cambiato tutto. Le visite sono diventate praticamente inesistenti come i momenti conviviali, ci si è ridotti solo più alle telefonate e alle videochiamate, quanto allo scambio di regali ... beh, credo  che questo sia l'anno in cui ho speso  di meno, dal momento che ad alcuni non ho  regalato niente. Intanto, in questo clima di incertezze, abbiamo  avuto notizie positive da mio figlio, che finalmente sta un po' meglio. Sicuramente questo Natale non lo vedremo, non credo  che per quella data sia completamente fuori dal covid, anche se adesso è sfebbrato e fuori  dal letto. Mi fa davvero  strano non poterlo incontrare ed abbracciare. Anche per lui, io e mio marito stiamo pensando ad una maniera per fargli avere i nostri doni; il suo sacchetto è insieme a tutti gli altri e io non vedo l'ora di  farglielo avere. Il pensiero che abbia preso questa malattia orribile non ci ha fatto stare tranquilli, solo la speranza della sua giovane età ci ha tenuto su di morale. Come sono stanca! 😒



mercoledì 9 dicembre 2020

Neve sulle montagne

 

La pioggia ha cancellato tutta la neve che era caduta nei  giorni  scorsi, ripulendo così le strade e i tetti delle case. Stamattina alzandomi ho visto dalla finestra di casa che le montagne erano tutte coperte di neve e mi sembrato un bello spettacolo. E' diventato così  difficile vedere le montagne bianche, i ghiacciai delle vette sono completamente scomparsi e in estate le pendici fino alla cima sono grigie, senza neanche un filo bianco; solo in questa stagione si  coprono di un velo  di neve che dura però poco. In questo momento tutti gli impianti sciistici  sono chiusi e le montagne sfoggiano il loro bel vestito candido ed intonso perché la gente non può andare a calpestarle, anche io posso ammirarle da lontano, ma è così che mi piace. Non sono mai stata particolarmente attratta dagli sport invernali, intendo nel senso  di praticarli perché guardarli in tv è tutta un'altra cosa :D per cui non mi importa niente di  questa chiusura causa covid. Sono anni  che non vado più in montagna, nemmeno d'estate, e credo  che adesso per me sarebbe un po' complicato andarci dal momento che cammino con il girello e arrampicarmi per sentieri scoscesi o attraversare le ripide stradine di paesi montani direi che è praticamente impossibile: la montagna è bella vederla dalla finestra di casa o in televisione :D 



lunedì 7 dicembre 2020

Una notizia terribile

 

La nevicata è finita e la neve è stata quasi  completamente cancellata dalla pioggia; fa tanto  freddo però, conseguenza delle precipitazioni appena terminate. Il cielo è rimasto nuvoloso e forse verrà giù ancora qualcosa, si  vedrà nei prossimi giorni che tempo farà. Io me ne sto rintanata in casa e non ho molta voglia di  uscire, eppure ho tutto l'abbigliamento possibile per fronteggiare il freddo  e tutto il resto; non so se sono pigra o se è l'effetto di  questa situazione pandemica, comunque preferisco  starmene al  caldo. Proprio riguardo la situazione pandemica vorrei fare un accenno. Dopo la notizia che il 25, il 26 dicembre e il 1° gennaio sono vietati gli  spostamenti tra comuni e quindi non posso festeggiare con i  miei  famigliari, sono riuscita finalmente a concordare un giorno in cui ci  si potesse ritrovare tutti insieme per farci  gli auguri. Non è stata una cosa semplice, ognuno di noi ha comunque un calendario con qualcosa da fare, anche se in questa situazione le cose da fare non sono molte, ma da qui alla fine dell'anno comunque qualcosina che impegna c'è  sempre. Proprio quando la questione sembrava risolta per il meglio è arrivata una notizia shock: mio figlio è risultato positivo al covid. L'avevamo sentito telefonicamente durante i giorni in cui nevicava e ci aveva comunicato che aveva un leggero mal di gola, stanchezza e che aveva la testa pesante, forse per la febbre; non abbiamo dato molto peso alla cosa a causa del  tempo sfavorevole e abbiamo pensato che avesse preso un colpo d'aria perché magari era uscito con abiti troppo leggeri, per cui l'abbiamo rassicurato dicendogli che era solo un problema stagionale. Il giorno dopo la notizia shock. Sinceramente non so cosa pensare. In questi ultimi  tempi abbiamo ricevuto notizia di persone che conosciamo che sono state contagiate, alcune ce l'hanno fatta altre no, adesso sapere che nostro figlio è tra quelli che hanno preso il virus è qualcosa di impensabile. In verità, è pensabile e pure plausibile, solo che non si pensa mai che la cosa possa capitare anche a te finché non succede. La malattia è sempre più vicina e non ce ne accorgiamo; si  cerca di fare il possibile per evitarla, ma per quanto si possa fare, la fatalità è un'incognita imprevedibile ed incontrollabile. Sono in apprensione per mio figlio e so che non posso andarlo  a trovare, non tanto per la lontananza o per i  divieti di  spostamento quanto per la questione in sé. E' giovane e molto probabilmente ce la farà ( voglio essere positiva in questo), ma se mai io o mio marito venissimo in contatto con il problema allora non so  se ce la faremmo: noi non siamo propriamente... giovani. In televisione stanno parlando  dell'arrivo  dei  vaccini e si dice che verranno fatti a coloro che non sono  stati contagiati, io però non so  ancora se aderirò a questa vaccinazione. I miei dubbi riguardano il tempismo con cui sono saltati fuori tutti questi vaccini e i test che sono stati fatti a riguardo. Qual'è la loro effettiva efficacia nel  tempo? Soprattutto, quali sono gli effetti collaterali? Funzionano bene a tutte le età? Anche se ci  sono patologie presenti? Insomma, i dubbi sono tanti e in più non ho voglia di mettermi nel sangue una malattia con cui credo  di non essere venuta mai in contatto. Le vaccinazioni che si  fanno da bambini sono sperimentate da anni e sicure, ma questa vaccinazione, nata come un fungo e che lascia dubbiosi persino gli scienziati, mi mette in agitazione. Se non altro non debbo  farla domani e c'è  ancora tempo per pensarci, intanto si  saprà qualcosa di  più. Nel mentre continuo a pensare a mio figlio .................................



sabato 5 dicembre 2020

Prima neve

 

La pioggia di  questi  due ultimi  giorni si è  trasformata in neve e le temperature sono scese ancora di più. La mattina mi sono svegliata e dalla finestra ho scorto i tetti, le automobili e le strade coperti da uno strato bianco e ho visto scendere dal cielo candidi fiocchi che si  posavano anche sul mio balcone e la domanda che mi facevo le scorse settimane, cioè se sarebbe nevicato oppure no, ha finalmente avuto la sua risposta. Il paesaggio nevoso è sicuramente bello a vedersi, un po' meno viverlo. La prima nevicata di  stagione è capitata proprio il giorno in cui avevo  deciso  di  andare a fare la spesa al supermercato. Erano settimane che non andavo più a fare la spesa a causa del fatto di essere in zona rossa e, quando  finalmente mi sono decisa ad andarci perché il passaggio a zona arancione lo consentiva, si è messo a nevicare. Per fortuna il supermercato vicino a casa mia ha il parcheggio sotterraneo e così non ho dovuto nemmeno prendere l'ombrello, mio marito mi ha scaricata all'asciutto e io ho fatto la mia spesa senza problemi. Dopo tutti questi giorni trascorsi nel rispetto delle regole uscire mentre nevicava non è  stato certo un peso: qualunque cosa pur di  stare un po' fuori. Una volta entrata nel  supermercato ho notato che c'erano già  gli immancabili panettoni, ben in vista e ben impilati, e io sono andata a vedermeli per entrare un po' in quello  spirito natalizio  che quest'anno fatica a farsi  sentire. La notizia che il nuovo Dpcm vietata lo spostamento tra comuni il 25, il 26 dicembre e il 1° gennaio ha fatto naufragare la possibilità di  ritrovarmi con i miei famigliari giusto in quei  giorni e adesso si  sta pensando di  trovare date che concilino gli impegni  tutti per poterci  fare gli auguri  e stare un po' insieme. Mentre giravo  tra gli  scaffali del supermercato pensavo ai  regali  che avrei  voluto acquistare, dai formaggi ai salumi, dai biscotti ai cioccolatini, a tutte quelle altre cose alimentari che solitamente metto nei miei sacchetti come dono, poi mi sono  resa conto che sarebbe stato difficile consegnarli e ho pensato solo più alla mia spesa. Tornata a casa non mi sono neanche rammaricata della cosa, probabilmente tutta questa storia legata alla pandemia alla fine porta a pensare solo alle cose positive. I miei cari li vedrò lo stesso, quando  e come potrò, e in un modo o nell'altro riceveranno anche i miei regali che, se non saranno alimentari, saranno di pulizia e igiene, prodotti che hanno il vantaggio di non deteriorarsi  subito. La neve, comunque, non è  durata molto, si è  trasformata di nuovo in pioggia che ha ripulito le strade e i tetti. Non è ancora inverno e questo è  stato solo un assaggio. 



mercoledì 2 dicembre 2020

Ma che freddo!

 

In due giorni le temperature sono scese vertiginosamente e si è messo  pure a piovere: ma che freddo! E' vero che l'inverno è  sempre più vicino, eppure non mi aspettavo un cambio così repentino. Le previsioni  meteo prevedono la neve per il fine settimana ed è in un momento come questo che mi rendo  conto che starsene a casa non è poi così brutto, in fondo il lockdown ha qualche lato positivo. La caldaia sta funzionando bene e le finestre con i doppi vetri trattengono il calore senza alcuna dispersione, i tempi degli  spifferi sono finiti e io li ho già dimenticati. Sto così bene che non è  necessario che mi copra eccessivamente. Negli anni passati, quando  stavo  seduta al computer, dovevo mettermi un plaid sulle gambe e indossare una seconda maglia, talvolta mi tiravo  sulla testa il cappuccio della felpa per non sentire freddo  alle orecchie, altrimenti mi  veniva subito l'otite, adesso sto semplicemente bene e mi godo il calduccio casalingo. Non so  se è solo per l'inizio di  stagione o se veramente la caldaia e le finestre con i doppi vetri sono meglio, in ogni caso riesco  a sopportare questo freddo un po' più intenso. 

Standomene a casa quasi  tutti i  giorni durante la giornata, ogni tanto, mi  guardo un po' di  tv e, non so è  solo una mia impressione, ma non c'è niente di  buono da vedere. Pur avendo  tanti canali sceglierne uno decente sta diventando un'impresa. Nel  complesso i programmi sono veramente scarsi; o si parla solo di covid, e a tale riguardo c'è veramente un'eccedenza d'informazione, o ci  sono le repliche di programmi già visti migliaia di volte. Riguardo le repliche mi  riferisco  ai programmi di arredamento, che sono quelli che seguo di più, perché i telefilm sono per la maggior parte di  genere "crime" e quelli proprio non li  reggo a causa delle tematiche efferate ed esplicite che presentano. Se si vuole qualcosa di diverso ecco i  telefilm su fantasmi, zombi e vampiri e a tale riguardo non mi  esprimo neanche perché a mio avviso  sono assolutamente inguardabili e basta. Insomma, trovare un programma leggero che ti intrattenga almeno un'oretta è davvero difficile. Per fortuna si sta avvicinando il Natale ed allora posso vedermi qualche film d'amore natalizio, ingenuo e prevedibile, ma almeno non ripugnante ed invedibile. Da tempo mi sono pure ridotta a vedere i programmi per bambini, e neanche tutti, solo alcuni, e questo per potermi  distrarre un po'. Certo che un adulto che si  ritrova a vedere i cartoni animati farà sorridere, ma sinceramente non so che altro vedere in questa scipita programmazione televisiva. Sto invecchiando e col tempo sono diventata sempre più impressionabile, per cui mi  rifiuto di vedere come svago cose che mi infastidiscono e disgustano; non ho quella curiosità morbosa che sembra caratterizzare gli spettatori moderni, anzi, ritengo che il relax televisivo, se non tutto ma almeno in parte,  debba essere disimpegnato, specie in un momento come questo in cui la realtà è  altamente drammatica.



domenica 29 novembre 2020

Un fine settimana noioso

 

E' il primo fine settimana alleggerito dalle ferme costrizioni della zona rossa e il passaggio  a zona arancione non è poi così  significativo come si potrebbe pensare. In questo fine settimana ci  sono state le aperture di tutti i negozi senza distinzione merceologica, che avrebbero  dovuto invogliare la gente ad uscire di  casa e a fare acquisti, e bisogna dire che da alcune parti è  stato proprio così. La televisione ha mostrato immagini di folla nel centro cittadino, forse un po' da brivido considerata la situazione, intente a passeggiare e a guardare le vetrine natalizie, ma dove abito io non è stato così. Sarà che sono in una zona più periferica, eppure non mi è sembrato di vedere il solito viavai. Anche se il Natale si avvicina a me non sembra che le persone abbiano  tutta questa urgenza di fare acquisti; nella massa ci  sarà pure qualcuno che non vedeva l'ora di  fare shopping, però mi  chiedo:  come farà a consegnare i suoi doni? Lo spostamento tra regioni è vietato e per le riunioni famigliari è consigliato non superare il numero di  sei persone, possibilmente appartenenti alla ristretta cerchia famigliare, per cui zii e cugini, se non si frequentano abitualmente, sono già esclusi. Come si fa a fare lo scambio di  regali con un limite così alto? Questo fine settimana avrei potuto fare anche io la mia uscita nel  centro cittadino e guardare un po' di vetrine, ma ero così demotivata a causa di  queste regole che me ne sono rimasta a casa, salvo per una passeggiatina di un quarto d'ora la domenica prima di  cena. In definitiva è stato un noioso  fine settimana, tra computer e televisione.  Da una parte, tutti gli anni ho avuto sempre il problema di cosa regalare alle persone care e, anche se da parecchio opto per i regali alimentari, comunque è sempre stata una sfida fare le scelte giuste. Questo Natale il problema non credo ci sarà più. Per i figli è probabile che io e mio marito sceglieremo e spediremo un regalo da Amazon, per i miei genitori forse riesco a creare un pacco dono acquistando prodotti nel supermercato vicino a casa e per tutti gli altri ... non so proprio cosa fare 😔 Mancano ancora parecchi  giorni prima della festa e non credo sia necessario abbattersi per un motivo simile, anche perché non è il regalo il punto principale della questione quanto la vicinanza ai propri cari. Mio marito ha suggerito di non fare regali ma di  fare le videochiamate per supplire la situazione e questo sarebbe il caso in cui le moderne tecnologie aiutano e sono di  conforto, pertanto mi ha trovata pienamente d'accordo. Come ho detto prima, è ancora lontana la festa e qualcosa succederà. E' comunque confortante sapere che questo stravolgimento è comune e che nessuno si fa un problema per la cosa; si mugugna, ci  si lamenta e alla fine il Natale arriva per tutti.



sabato 28 novembre 2020

Verso l'inverno

 

Le temperature si  stanno  abbassando ogni  giorno che passa e di  notte si  arriva ormai allo 0° C. Fa freddo ed è arrivato il momento di coprirsi  di più, anche se si  sta semplicemente in casa. Il termostato della caldaia non è stato alzato per compensare lo sbalzo  termico, ma ogni giorno mi sveglio con il panorama ghiacciato che vedo  dalla finestra. Si sta andando  verso l'inverno e mi domando  se quest'anno nevicherà o se sarà sempre asciutto come gli anni passati; non che sia molto importante dal momento che si è costretti a stare tra le mura domestiche, ma è un'abitudine che viene spontanea in questo periodo. 

Intanto ieri è arrivata la notizia che la mia regione è diventata zona arancione e che c'è un piccolo allentamento delle misure restrittive, ma sicuramente non significativo nei  dettagli. Infatti è possibile circolare liberamente nel proprio  comune senza autocertificazione e si può passeggiare oltre il limite della propria abitazione, senza contare che tutti i negozi sono aperti indipendentemente dalla categoria merceologica e tutto questo è conseguente la diminuzione dei  contagi. Diciamo che è già una bella cosa, ma il fatto che non si possa oltrepassare il confine del proprio  comune è ancora una grossa limitazione. Con questo  vincolo non posso andare a trovare i miei genitori, né i miei  figli e non posso andare nei  centri  commerciali che, per le loro dimensioni, sono siti in spazi  extraurbani e sul limitare del mio comune. Uffa! :/ Questa faccenda del  covid sta diventando  seccante :| Si sta facendo di  tutto per migliorare le condizioni economiche e sociali in previsione del Natale, eppure queste limitazioni sono fastidiose da sopportare in un periodo  come questo. Negli anni passati avevo  già acquistato i regali per la famiglia, adesso non ne ho preso neanche uno. Sono ancora perplessa e non so  cosa fare in merito. Probabilmente il giorno di Natale sarà possibile il ricongiungimento famigliare, o almeno questa è la speranza, per il resto sarà la vita di  sempre dentro  casa. Per i miei genitori sapere che c'è  questo  spiraglio è uno stimolo a vivere la noia e le costrizioni di  queste giornate, in previsione di un incontro che porterà loro un  po' di  gioia e serenità. Mia mamma sta già pensando al menù natalizio e, indipendentemente dall'essere un'ultraottantenne, si  sta preparando  alla maratona culinaria. Ho cercato  di  farle capire che, data l'età, forse è arrivato il momento di  calmarsi  e di  smetterla di  stare ai  fornelli, ma di  fronte alla sua testardaggine comprendo  che per lei questo è solo un obiettivo  che la rende viva ed attiva e a questo punto io smetto di insistere: per gli anziani restare a casa deve essere di una noia più mortale del  covid.

Quando al mattino mi  alzo  e guardo  fuori dalla finestra per vedere che tempo fa  il grigiore della stagione mi rende più confortevole stare a casa, mentre i miei  maglioni invernali stanno  ad invecchiare nell'armadio. Alle volte penso  che ci  vorranno degli anni prima che si possa tornare a quella che era la vecchia normalità; non riesco  a rassegnarmi a questa situazione e ad un mondo  che è cambiato per colpa di una malattia. Ancora una volta è l'opera umana ad aver danneggiato l'equilibrio terrestre; prima con l'inquinamento,  poi col cambiamento climatico, adesso  con un epidemia; mi viene da pensare che l'homo sapiens sia una specie infestante del pianeta.😟



mercoledì 25 novembre 2020

Giornate tutte uguali

 

Con questa faccenda della zona rossa le giornate sono  diventate tutte uguali. Ho poca voglia di  fare. Al mattino mi alzo  ben intenzionata a svolgere almeno le faccende di  casa, poi mi prende una stanchezza tale che debbo sedermi su una sedia , che possibilmente sia davanti al computer solo per cercare di svegliarmi e reagire alla spossatezza. Per superare questa difficoltà sto prendendo  degli integratori per poter essere un po' più  dinamica, e un po'  fanno effetto, anche se credo che la stanchezza sia legata ad un insieme di  fattori: l'avvicinamento  dell'inverno, la chiusura forzata in casa a causa del covid, la mia malattia. Con questi presupposti le giornate stanno diventando  tutte uguali. Tutti gli impegni che precedentemente caratterizzavano le mie settimane sono stati cancellati ed esco solo se ho effettiva necessità. Sto cercando  di prendere l'abitudine ad uscire con mio marito per una passeggiata di  almeno 10 minuti, per sgranchire le gambe e prendere una boccata d'aria, eppure anche una semplice attività  come questa non riesco  a farla tutti i  giorni. E' proprio una questione di  volontà piegata dalla situazione in atto. La notizia che per Natale si potrà passare da zona rossa a zona arancione è un po'  confortante, ma comunque cambia di pochissimo la situazione generale; non credo  sia ancora possibile la comunicazione tra comuni e questo significa non poter andare a trovare i famigliari o  andare nei  centri  commerciali. La questione potrebbe risolversi in questo fine settimana e solo  allora potrò scoprire dove potrò andare. Mi rendo  conto che questa apertura porterà ad un vertiginoso innalzamento dei contagi e che a gennaio ci  sarà probabilmente un lockdown durissimo, ma Natale è  Natale. Con ogni probabilità quest'anno  non riuscirò ad andare a trovare i parenti e sarà già  tanto se riuscirò a vedere i miei  genitori  e i figli, perciò sto pensando, in caso  di  evenienze contrarie, di ordinare i regali su Amazon e di spedirli agli interessati. Non mi era mai  capitata una cosa simile e sono contraria ad una soluzione così indiretta, ma se non ci  sono alternative che altro posso  fare? Dal momento che l'allentamento della stretta del  blocco provocherà uno spostamento di massa verso i  centri commerciali  per gli acquisti natalizi sono  titubante ad andarci . Con la crisi  degli anni passati i piccoli negozi hanno  chiuso per la maggior parte, per cui è  rimasta solo  la grande distribuzione che ovviamente sarà presa d'assalto. A questo punto resta solo più l'acquisto online. Per una persona come me, abituata a fare spese dal  vivo, non è propriamente una cosa semplice cambiare abitudine; sarà anche solo un fatto mentale più che pratico, ma è comunque difficile benché necessario. Un po' mi  sono  abituata, proprio a causa del  lockdown, e precedentemente ho  già  fatto piccoli acquisti personali però fare i regali  di  Natale è un'altra cosa. Mentre sto  rimuginando  sulla questione in questi giorni mi sto occupando  di uno dei miei siti sopravvissuti dopo la decimazione dei mesi  scorsi; l'ho interamente trasformato in sito di  grafica e cerco  di  aggiornarlo  quotidianamente. Lo sfrondamento dei siti inutili ha dato un buon risultato, mi sento più libera e mi occupo dei  siti rimasti con maggiore interesse e senza assilli. Persino questo blog lo aggiorno più volentieri :)



lunedì 23 novembre 2020

Ghiaccio mattutino

 

Le temperature si  stanno gradualmente abbassando e al mattino è  possibile vedere il primo  ghiaccio sui tetti delle case e sopra le automobili, tanto che i miei vicini scendono con il raschietto per togliere la patina biancastra dal parabrezza quando  devono andare a lavorare. Io non mi curo di  questo problema, non guido più e me ne sto a casa, li guardo soltanto e noto che ogni  giorno prima di partire sono  costretti a questa operazione, chiaro segno  che la stagione sta cambiando  e che tra un po' arriverà l'inverno. Da una parte starsene comodi  al calduccio è un sollievo, dall'altra vorrei anche io potermene andare da qualche parte e invece non è possibile. La revoca da zona rossa della mia regione è  ancora lontana, anche se si parla di un allentamento in previsione del Natale, pertanto non ho molte possibilità di movimento e sono costretta a starmene chiusa a casa. Esco pochissimo, solo per necessità o per una breve passeggiata intorno a casa e neanche tutti i  giorni. Più si sta chiusi  e meno  si ha voglia di  uscire, ci  si impigrisce e la volontà  di  fare diminuisce anche per le piccole cose. Sono stufa di  questa situazione interminabile. Ogni  giorno ascolto il telegiornale per scoprire se c'è  qualche miglioramento e ogni giorno le notizie sono sempre le medesime: il virus è lì e non se ne va. E' solo una fantasia quella di potersi  svegliare e riprendere la vita di  sempre come se nulla fosse successo, sono consapevole della realtà ma lamentarsi un po' fa sentire un po' meglio. L'inverno  si  sta avvicinando e anche il Natale, persino l'anno è  agli sgoccioli; mi chiedo se nevicherà o se sarà secco  ed asciutto come negli anni passati. Nell'attesa di  scoprire che inverno sarà guardo sui tetti e sulle automobili il ghiaccio del mattino e so che svanirà durante la giornata. Le giornate sono ancora soleggiate e almeno questo ci rallegra e fa pensare meno  alla noia.


                                    

E' bastata una disattenzione e mi sono ustionata. Ancora adesso non riesco a capire come possa essere successo, cioè, lo so, ma mi sembra strano che io sia diventata così  disattenta. Stavo preparando la pasta e al momento di  scolarla non mi sono accorta che l'acqua bollente stava rimbalzando sul bordo  del lavandino e che mi stava schizzando addosso. Ho piantato una terribile imprecazione ed ho finito di scolare tutto per poi scappare in bagno a controllare la mia pancia bruciata. Nel giro di un minuto si è  formata una bolla enorme che, con lo  sfregamento dei vestiti, si è rotta inzuppandoli. Mio marito mi ha aiutato a medicarmi e a mettere una fasciatura e finalmente ho potuto  mangiare la mia pasta. Più che il dolore mi ha fatto rabbia la disattenzione. Mi chiedo  come sia stato possibile un incidente simile, da anni faccio questa operazione e non mi è  mai capitato niente, solo adesso è  successo. Io incolpo il fatto che sono  stanca  di  starmene chiusa in casa e che no ho più  voglia di fare le mie solite attività perché vorrei fare altro e,  in un certo senso, ho anche ragione. La forzata inattività diminuisce la forza fisica e persino sollevare una pentola d'acqua bollente può diventare difficile se non si ha allenamento. L'inedia inizia prima nella mente e poi  finisce nel  corpo. Da quando c'è questo secondo lockdown sono diventata meno  attiva e non ho più fatto la cyclette, se posso preferisco  uscire per fare attività all'aperto, cioè semplicemente camminare, ma anche una semplice passeggiata può essere complicata. Essendo  tutto chiuso ed essendoci poche persone in giro la cosa diventa noiosa  e ripetitiva quanto fare la cyclette. Mi rendo  conto che questa seconda ondata di  covid è più deprimente. Alle finestre non ci  sono più i lenzuoli con la scritta "Andrà  tutto  bene" e la gente ha meno voglia di  stare sui  balconi  a chiacchierare, si sta semplicemente in casa, si  va lavorare o si porta fuori il cane. Ormai  si è  capito che la cosa andrà avanti per molto tempo e che non sta andando  tutto  bene. A parte queste tristi considerazioni, il giorno  dopo la bruciatura sono andata sul sito di  Amazon per cercare uno scolapasta che risolvesse il problema della scolatura ed ho  trovato degli interessanti articoli in silicone, pratici, leggeri e richiudibili in modo  da occupare poco  spazio in cucina. Li ho ordinati e con l'opzione Prime sono arrivati il giorno  dopo. Adesso ho uno scolapasta con manici  estensibili, che si può poggiare sul bordo  del lavandino e non in profondità, per cui, essendo poggiato più in alto, non mi devo  chinare quando  scolo la pasta e l'acqua non cade più fuori. Con lo scolapasta estensibile ne erano abbinati altri due normali ma sempre in silicone, utili per lavare frutta e verdura ad immersione. Questi ultimi due hanno velocizzato le operazione di lavaggio, tanto che si è  messo  ad usarli anche mi marito. Questo sì che è  stato un buon acquisto e il vecchio scolapasta è  andato in  pensione :D :D :D :D



mercoledì 11 novembre 2020

A casa

 

Il tempo è cambiato, la nebbia è sparita ed è tornato il sole, che ha fatto salire le temperature rendendo piacevoli le giornate. Con un tempo così viene voglia di uscire, di passeggiare e di andare a scoprire i colori  dell'autunno, eppure io quella voglia non ne ce l' ho davvero. Me ne sto tranquilla a casa, ad occuparmi delle mie faccende domestiche e dei miei forum e blog e, se va bene, me ne vado  sul balcone giusto per vedere che tempo che fa. Mi sarò  anche impigrita di  brutto? Non credo, ma questa situazione legata al  coronavirus non invoglia a mettere il naso  fuori  di  casa. Il lockdown da zona rossa ha portato alla chiusura di negozi, alla diminuzione del traffico  cittadino e bloccato le uscite verso tutti i comuni e regioni, perciò restare a casa sta diventando l'unica scelta possibile. Le strade sono semi deserte, le persone che circolano  sono  quelle che portano a spasso il cane oppure quelle in tuta da ginnastica che corrono, tutti gli altri si muovono con mete precise, vanno di  fretta o viaggiano in bicicletta o in macchina, nessuno passeggia. Con una situazione del genere io non me la sento di  andarmene in giro, senza una meta e con la paura del virus. Eh, già! Quasi  quasi  avevo  meno paura questa primavera che adesso. Di  recente abbiamo avuto notizia che nostri conoscenti e parenti sono stati contagiati e attualmente sono in quarantena oppure sono appena guariti dal  terribile virus; insomma, il covid si prende con più  facilità di  quanto si possa immaginare tanto che ci  si  chiede se prima o poi  debba prendere anche a noi. Forse è solo una paura ingiustificata, supportata dalle notizie allarmiste dei  telegiornali, ma è comunque un dubbio lecito benché si  faccia il possibile nel rispettare i consigli preventivi forniti della sanità pubblica. Intanto mio marito continua a lavorare da casa ed esce solo per fare la spesa una volta alla settimana, con tanto di  mascherina e disinfettante in tasca, ma non mi sembra intenzionato a fare uscite extra, anzi, ha cominciato a fare acquisti su Amazon. Dal momento che non possiamo andare nei  centri commerciali e dobbiamo per forza usufruire del supermercato più vicino a casa, ho deciso anche io di  acquistare online i prodotti che non trovo lì e di  evitare di  tormentare il marito nella ricerca di prodotti analoghi mentre gira tra gli  scaffali durante la spesa.  Ammetto che la cosa è stata fattibile ed ho  ottenuto quello  che volevo. Per velocizzare le consegne ed utilizzare le offerte di  Amazon, mio marito ha optato per l'iscrizione "Prime" e anche questa si è dimostrata una buona mossa, in quanto abbiamo avuto il vantaggio del  risparmio su alcuni articoli, senza contare che l'opzione "Prime" permette la visione televisiva del proprio canale con la possibilità di  scegliere tra film gratis e a pagamento. Personalmente, nonostante i benefici, continuo ad essere restia a questo  sistema di  acquisto ed ho le mie riserve; continuo a sentire la mancanza tattile e visiva del  prodotto, che si può avere solo andando  di persona in un negozio: in questo sono ancora troppo primitiva :D  Al momento non è possibile coltivare le proprie abitudini e gli acquisti online ovviano alla chiusura dei negozi considerati non essenziali e alla riduzione dei i mercati. Sembra uno di  quei mondi descritti nei libri  di  fantascienza, in cui la gente vive rintanata nelle proprie abitazioni mentre fuori c'è il pericolo degli alieni  cattivi. Ovviamente non è la stessa cosa e si  tratta di fantasia, ma qualche attinenza c'è. Il contesto attuale non è lo stesso che si  era verificato questa primavera e c'è comunque una maggiore libertà d'azione, tanto che le sospirate passeggiate sono permesse nei  dintorni  di  casa, eppure da parte mia la voglia di uscire non c'è e credo sia più per una questione psicologica che altro. Nel momento in cui si scopre che ti possono portare tutto a casa e che non devi più andartelo a procurare fuori  dalle mura domestiche la cosa diventa abitudine e scatta la pigrizia, fatta eccezione che devi fare le corse per raggiungere il corriere che ti fa le consegne al  volo, ma questa è un'altra storia. Non avrei mai immaginato di  dover vivere l'esperienza di una pandemia con tutte le sue conseguenze. Mi ricordo  che la mia mamma mi raccontava di aver vissuto l'esperienza della guerra, condita di paura e fame, e suoi racconti parevano terribili. Adesso questa situazione non è certo paragonabile a quella: non c'è la la guerra, non c'è la fame, la paura è contenuta, ci  sono medicine e terapie, non tutti soccombono e molti  si salvano, quello che c'è è  che si  sopporta meno il disagio.                                   

venerdì 6 novembre 2020

Non va bene

 

Dopo le giornate nebbiose c'è stato un po' di  sole che ha compensato il grigiore del clima, ma è stato di  breve durata e subito sono arrivate le nuvole. L'autunno sta facendo la sua parte ed è ovvio che ci  sia tanta umidità, non per questo è una brutta stagione; gli alberi hanno cambiato colore e si  vedono in giro tanti colori, o forse è meglio dire: si immaginano. Da oggi la mia regione è stata dichiarata zona rossa e sono vietati gli spostamenti, si può solo uscire per comprovate necessità, tanto i negozi sono praticamente chiusi tranne quelli per i generi  essenziali e quindi non c'è  niente da vedere. La notizia la si  conosceva in anticipo perciò la gente si è  affrettata a fare acquisti o a visitare parenti e amici  prima della chiusura. Anche io non sono stata da meno. Due giorni prima del  blocco sono andata in un centro commerciale per l'ultimo  shopping prima del divieto e mi sono comprata un nuovo piumino, caldo e leggero. Da una parte mi  chiedo  se ho fatto bene, dal momento che non posso più uscire, dall'altra mi serviva un capo del genere per sostituirne uno che ho già in uso e che adesso non mi piace più. Fortunatamente ho già potuto indossarlo in un'occasione e mi sono trovata benissimo; la sua caratteristica è il peso che, essendo  minimo, non affatica il mio fisico e mi dà libertà di movimento. Il freddo e l'umidità obbligano a coprirsi, di conseguenza i vestiti addosso pesano e rendono impacciati, se sono leggeri e caldi sono più confortevoli e si affrontano meglio le brutte stagioni. Mentre ero nel  negozio e provavo il piumino, mio marito mi ha mostrato una maglia in tinta con quel capo e così ho acquistato pure quella. Anche riguardo la maglia mi chiedo  se riuscirò ad usarla, visto che sono  vietati gli spostamenti e conseguentemente non posso più andare a trovare parenti e amici; il fatto è  che dovrei comprare abbigliamento per quando sono casa piuttosto che quello per uscire. E' l'abitudine che fa fare queste scelte. Io penso sempre a quando vado fuori e mai a quando  sto a casa, ma anche la roba di  casa si consuma, specie adesso che faccio più lavatrici di cose di  casa che da uscire. Non so, sarà che che non riesco a capacitarmi di  questa situazione, per cui  continuo a pensare alle mie abitudini di prima senza rendermi conto che invece è tutto cambiato. Questa chiusura durerà fino al 3 di dicembre ed è appena iniziata, che mi piaccia o no dovrò organizzarmi per fare qualche passeggiata senza meta e nei pressi della mia abitazione, se non voglio rischiare un'atrofia muscolare, e accontentarmi  di  quella. Per entrare in questa dimensione di secondo lockdown ho cominciato togliendo la polvere dalla mia cyclette, ma non basta: bisogna pedalare per mantenere il tono muscolare, solo che non ne ho voglia, meglio una bella camminata.



martedì 3 novembre 2020

Una settimana nebbiosa

 

E' stata una settimana nebbiosa. Tutte le mattine mi sono alzata con una coltre lattiginosa che mi faceva intravvedere appena le case circostanti la mia, mentre l'umidità copriva le macchine parcheggiate e la ringhiera del balcone. Per fortuna la casa è calda, altrimenti sarebbero state giornate antipatiche. Non è certo il momento per fare passeggiate, né per il tempo né per la situazione generale legata alla pandemia. In questi giorni ho dedicato il mio tempo libero al mio sito di  grafica e ai miei giochi in internet e questo mi ha aiutata a superare le difficoltà attuali. Come ho detto nei post precedenti, esco  solo per necessità e per il resto me ne sto a casa ad aspettare che il momento migliori: il tempo è umido e il covid imperversa. Nei  giorni precedenti si è parlato di chiusure "morbide"a livello locale, ma ogni  giorno  che passa la situazione non migliora e si parla di nuovo  di lockdown più generale. Per mia fortuna tutte le uscite importanti le ho completate e adesso  si tratta solo di fare la spesa o di uscire per lo shopping e le passeggiate, per il resto parenti e amici si  sentono al telefono o in videochiamata. Una seconda chiusura che impedisce di  fare qualsiasi  cosa fuori casa sarebbe difficile da sopportare; nelle mie condizioni il fisico  ne risentirebbe di nuovo e non saprei  proprio  come riaffrontarla. In casa so di poter fare i miei lavori domestici e mi so intrattenere con il computer e la televisione e poi c'è mio marito; lui è la mia vera compagnia e con lui so di poter affrontare tutto. Attualmente continua il suo lavoro da casa e io sono  contenta che non debba andarsene in ufficio, né che debba prendere i mezzi pubblici per andarci; lo lascio tranquillo e aspetto di  vederlo per i pasti e la pausa caffè. In definitiva è una vita pacata ed apprezzabile, anche se la spada di  Damocle del coronavirus la sta rendendo una costrizione, più che una scelta. Mi domando  che succederà a Natale. Non so se la famiglia si potrà riunire o se invece ci  faremo gli auguri come a Pasqua, cioè telefonicamente, non sto  nemmeno pensando ai  regali  di Natale e credo  che ci penserò all'ultimo momento. Non è una cosa bella 😖



venerdì 30 ottobre 2020

E ci siamo di nuovo

 

Sono giornate autunnali con alti e bassi, un po' c'è il sole e un po' è coperto e diventa difficile capire cosa mettersi  addosso per uscire. Per fortuna ho avuto giornate tranquille e sono uscita solo per necessità, ma in quelle occasioni ho impiegato un sacco  di  tempo per scegliere i capi giusti da indossare e non sono nemmeno  riuscita ad azzeccare tutto. Fa più freddo, questo e vero, ma come c'è uno spiraglio di  sole le temperature salgono di  qualche grado e la sciarpa che poco prima andava bene di  colpo diventa una sauna portatile. Sono noiosa e mi lamento per un nonnulla, dovrei aver capito che da anni le stagioni sono così e non ci  si può fare niente, ma credo  di  essere così intollerante perché da giorni le notizie televisive riguardanti la pandemia sono piuttosto allarmanti e io mi sfogo che con le solite lamentele climatiche. E' vero che dalla primavera i telegiornali non fanno altro che parlare di  quello, ma è anche vero che in queste ultime giornate le cifre dei  contagi sono in aumento  esponenziale dappertutto. Ogni giorno che passa c'è la minaccia di un secondo lockdown, che poco  dopo viene smentita, poi ritrattata, nuovamente ventilata ma con restrizioni a macchia di leopardo, tanto che non si  capisce se la propria regione, provincia o comune vi  aderisce oppure no. Che stress! Non sono ancora riuscita a capire se il passaggio da una regione all'altra è ancora consentito, né se è consentito quello da provincia a provincia e, poi, è tornato di nuovo l'incubo del modulo di  autocertificazione per gli spostamenti durante il coprifuoco  notturno: io ho già buttato via quelli di  questa primavera 😖 Spero solo che non mi capiti di dover uscire durante quelle ore 😞 Capisco  che la situazione generale non può ridimensionarsi in fretta quanto vorrei, però non voglio più restare bloccata in casa per settimane. Non che abbia una vita frenetica, densa di uscite ed incontri, ma nel mio piccolo ho la mia vita fuori casa. Mi dispiacerebbe non poter più continuare con le mie abitudini, proprio perché ho piccole esigenze, e non ho voglia di poter uscire solo per andare a gettare l'immondizia, facendo  a turno  con i  vicini. Comprendo anche che questa faccenda del  virus durerà ancora per parecchio tempo e che il 2021 non sarà un anno risolutivo, ma almeno avere una vita tollerabile come questa estate non sarebbe male. Il 1° novembre inizierò la seconda tranche di profilassi antiinfluenzale, che non è un vaccino, ma che almeno mi rafforzerà un po' il sistema immunitario e mi terrà al riparo da brutte influenze; questa precauzione mi aiuterà sentirmi un po' meno preoccupata e ad affrontare l'inverno con maggiore sicurezza. Credo di avere ben poco da scrivere, avendo ridotto le uscite e la vita di  relazione non credo di poter comunicare altro. 



domenica 25 ottobre 2020

E' il periodo dedicato alle persone estinte

 

Questo è il periodo in cui si comincia a fare le visite ai  cimiteri per occuparsi  delle tombe e prepararle alla festività di novembre, loro dedicata. La settimana scorsa  mio marito mi ha accompagnata al cimitero per la solita visita annuale ed insieme abbiamo scelto i fiori da mettere ai loculi dei nostri cari. Quest'anno c'è stato un mazzo in più da mettere, in quanto si è  aggiunta una persona cara alla lista, e anche un po' di passi in più da fare per raggiungere tutti. Per mia fortuna i nostri cari sono sistemati a distanze discretamente ravvicinate e vicini all'ingresso e questo per me è un vantaggio, in quanto non devo  fare troppa strada con il mio deambulatore. Il giorno in cui sono andata al cimitero era una vera giornata autunnale, grigia, fredda e umida, e ho dovuto imbacuccarmi tutta per poter fare la mia visita e pulire le lapidi; sono tornata a casa così infreddolita che mi sono messa sul divano con il plaid per scaldarmi. In fondo siamo autunno e non potevo  certo aspettarmi una giornata calda e con il sole 😄 A parte il tempo che sta facendo la sua stagione, sono giornate cupe. E' vero che siamo nel periodo  dedicato ai morti, ma la pandemia sembra sottolinearlo ogni giorno con i suoi numeri vertiginosi. Quotidianamente ascolto il telegiornale per avere informazioni in merito e dalle notizie mi accorgo che si  sta andando  sempre più  verso un secondo lockdown. E' davvero preoccupante. Sono in una regione in cui sta arrivando il coprifuoco notturno e i centri commerciali vengono chiusi nel fine settimana; il secondo provvedimento  mi potrebbe creare un certo disagio, dal momento che mio marito lavora in smart working e solitamente si esce il sabato e la domenica per lo shopping e, per quanto mi  riguarda, per fare un po' di  attività fisica. E io che avevo  smesso  di  fare cyclette, adesso dovrò riprenderla 😭 In questi giorni tutte le persone, salvo  qualche eccezione, girano con la mascherina e si percepisce l'ansia muta per il crescere dei  contagi e dei  morti. Nessuno ha più voglia di  chiudersi  tra le mura domestiche, specie adesso  che è ripresa la scuola ed è necessario portarci i bambini, e si  sente l'esigenza di  riprendere il proprio lavoro o anche solo di andarsene a spasso. Non so  se la tv  è  solo allarmistica o se c'è davvero da preoccuparsi, sta di  fatto che i numeri che saltano  fuori ogni  giorno non sono certo incoraggianti. Personalmente un nuovo lockdown non cambierebbe di molto la mia vita; sono invalida ed esco per necessità, ma anche io non voglio perdere le mie abitudini e i miei svaghi. Staremo  a vedere cosa succederà nei prossimi giorni, io sono pronta.



mercoledì 14 ottobre 2020

Vere giornate autunnali

 

Benché la pioggia sia cessata da qualche giorno il tempo è comunque più freddo e l'autunno è ormai  presente e costante. Se il sole ha fatto capolino è stato solo per rischiarare i pomeriggi, per il resto c'è ancora grigiore e le giornate sono più corte. Finalmente mi sono decisa a fare il cambio nell'armadio e le cose estive sono state tutte riposte nella parte più alta del mobile. Nel passaggio ho anche controllato l'abbigliamento pesante, che è ancora in buono stato e adesso è diventato accessibile, comunque  non ho molta voglia di fare nuovi acquisti per avere qualcosa più alla moda. In questo periodo, clima a parte, esco più  per necessità che per fare passeggiate e, dopo le recenti notizie riguardo la pandemia, credo  che per me sia meglio starmene a casa. Forse questo è uno dei motivi per cui non sento l'esigenza di comprare vestiti  nuovi; non essendoci  occasioni per metterli quelli che ci  sono si  consumano  meno e vanno ancora bene per la stagione a venire. Mio marito continua a lavorare da casa e anche lui esce solo se necessitato; in pratica tutti e due ce ne stiamo rintanati nelle nostre stanze di lavoro e ci  vediamo per i pasti  e prendere un caffè insieme, solo alla sera c'è un momento di maggiore presenza e condivisione. Questa faccenda del covid è  diventata una gran seccatura e purtroppo ce la tireremo  dietro per un altro anno se non di più 😟 Di recente sono  riuscita ad incontrare i miei  genitori e anche loro fanno una vita più ritirata, purtroppo gli anziani non possono permettersi  di  esporsi a causa della loro  fragilità e come tali  restano penalizzati nelle uscite, che sono vincolate ai bisogni. Mio marito è riuscito ad accompagnare mio papà alla casa di  campagna per svagarlo un po', ma è stata la gita di un giorno: meglio che niente. Per affrontare la stagione invernale io e mio marito abbiamo iniziato la profilassi immunitaria antiinfluenzale, che non è un vaccino, e abbiamo terminato la prima tranche; quest'anno sono  riuscita a convincere anche la mia mamma a farla e sembra che si stia trovando  bene. Solo il mio papà è in attesa del vaccino, che non è ancora arrivato, e si trova scoperto; spero che la questione si  risolva nel  più breve tempo  possibile. Cautelarsi  contro raffreddori ed influenze è diventato un obbligo, data la situazione pandemica , e la speranza che non accada niente di peggio è l'unico appiglio per continuare ad andare avanti.


 

giovedì 8 ottobre 2020

Pioggia d'autunno

 

In autunno piove e i giorni scorsi è piovuto parecchio, forse un po' troppo dal momento che nella mia regione ci  sono stati parecchi  disastri dovuti all'acqua. Fortunatamente dalle mie parti non è successo nulla di grave, c'è stata solo  tanta umidità che ha fatto salire la nebbia e accendere la caldaia di  casa mia. Per via del maltempo che ha imperversato per qualche giorno ne ho approfittato per fare un po' di pulizia in casa e sistemare alcune cose, ma non ho fatto il necessario cambio nell'armadio e i vestiti estivi sono  rimasti dov'erano. Non so perché non mi decido a riporre le camicette e i pantaloni leggeri. Probabilmente  il mio pensiero è rimasto fermo alle ultime giornate di  settembre, in cui l'afa si  era attenuata e si  stava bene, e le impennate del termometro nei pomeriggi soleggiati mi illudono che si possa ancora indossare la roba leggera, anche se, più semplicemente, sono pigra e non ho voglia di  salire sulla scala 😄 A parte questo,  se non piove, ci  sono momenti in cui fa persino troppo caldo. Questo sarebbe il momento ideale per riprendere la consuetudine delle passeggiate, abbandonata ormai  dalla primavera, e sgranchire le gambe, invece anche questa abitudine è finita in un cassetto. Ogni  piccola fatica mi stanca e così finisco per starmene in casa. C'è da dire che la ripresa dei  contagi non mi invoglia ad andare da nessuna parte. Indosso la mascherina prima di uscire di  casa, anche se non c'è necessità, e così mi sento più sicura ovunque debba andare. In giro le persone non sempre la indossano e sembra che dopo  lo sblocco  del lockdown tutti si  sentano più sicuri e non hanno più voglia di  fare sacrifici, invece è proprio adesso che il pericolo è in agguato. Ogni  giorno ascolto il telegiornale per conoscere l'andamento della situazione e pare che le previsioni degli esperti si  stiano avverando; speriamo che la gente capisca che non c'è da scherzare con questo virus. Come gli altri, anche io non voglio un altro blocco  totale che mi impedisca di  andare anche solo nei centri commerciali o di visitare le persone care, però mi  rendo  conto che non tutti tengono comportamenti  virtuosi e che sembra che non abbiano imparato  niente dai  mesi passati. Si vedrà, altro non c'è  da fare. 



martedì 29 settembre 2020

E' arrivato l'autunno e un piccolo cambiamento

 

Sembrava che l'estate non volesse più andarsene, invece, l'autunno è  arrivato con pioggia e freddo, obbligandomi a pensare al cambio nell'armadio, che però non ho  ancora realizzato. Le giornate si  sono  accorciate ma ci  sono ancora pomeriggi soleggiati e caldi, anche se le temperature sono decisamente cambiate e io ho già messo mano alle felpe e alle giacche più pesanti. Nelle poche occasioni in cui sono uscita di  casa mi sono ritrovata ad affrontare il contrasto tra mattino e pomeriggio ed è di nuovo tornato alla ribalta il pensiero secondo  cui sarebbe meglio uscire con un armadio a rotelle per poter affrontare i  bruschi  cambiamenti della giornata, ma quelle sono  solo  fantasie 😄 In questi giorni ho avuto ben altro a cui pensare, altro che al meteo .... Da tempo lamento insoddisfazione per la mia casa per cui avevo spesso immaginato di  cambiarla a causa dei vari problemi che l'affliggono, ed essendo impossibile farlo, per rendermela più accettabile avevo proposto a mio marito un cambiamento della disposizione dei mobili della sala da pranzo-soggiorno cosicché diventasse più funzionale e anche un po'diversa. Anni fa avevo  ereditato da una zia dei mobili antichi e nel tempo alcuni li avevo  eliminati, altri erano rimasti in uso e proprio fra questi ultimi l'unica sopravvissuta è stata la sala da pranzo, che da sempre ho usato per tutte le occasioni che richiedevano un ricevimento o un pranzo di  famiglia. Attualmente questi momenti di riunione sono praticamente terminati in quanto alcuni parenti sono mancati senza contare che, a causa della mia salute, non sono più in grado di preparare pranzi o cene con tanti ospiti, per cui la sala da pranzo è diventata praticamente inutile. Essendo costituita da mobili barocchi, è particolarmente elaborata a causa degli intagli in rilievo che ne ornano le ante e i top superiori e per questo motivo la sua manutenzione diventa complicata per via dei piccoli  recessi degli ornamenti in cui vi si  deposita la polvere. La difficoltà di pulizia e il pesante colore marrone scuro che caratterizza questi mobili antichi mi aveva  reso  antipatica la mia sala da pranzo, tanto che avevo provato a venderla ma senza alcun risultato; lo stile è così obsoleto che nessuno lo  vuole più. Disperata per il fallimento della vendita, mi sono trovata costretta a tenere in casa i  vecchi  mobili e l'unica soluzione possibile era quella di fare un relooking della stanza per avere un po' di novità. La scorsa settimana io e mio marito abbiamo  messo in pratica questa decisione. E'stato un lavoro faticosissimo, che per la maggior parte ha sbrigato mio  marito, ed ha richiesto un preventivo svuotamento dei mobili, il loro spostamento e il conseguente riempimento. La fatica titanica è  durata due giorni pieni e si  è  risolta con un'inversione di posto tra la sala da pranzo e il soggiorno. In questo modo  si  sono venuti a creare due ambienti  ben definiti, ma con due stili opposti: la sala da pranzo in stile barocco e il soggiorno in stile moderno. Per alleggerire l'ambiente, abbiamo eliminato un mobile porta bottiglie di vino e due delle sei  sedie della sala da pranzo e questo ha permesso di avere più spazio nella stanza. Anche il soggiorno moderno con questo  spostamento ha acquistato una nuova prospettiva; i numerosi dettagli neri che lo caratterizzano si sono stemperati e si sono  integrati all'insieme e, anche se adesso il colore nero è diventato per me insopportabile, con questa variazione ha un senso. Sono un po' più soddisfatta perché la stanza in cui io sto di più durante il giorno è meno  greve, anche se le cose sono  sempre le stesse. Sarebbe necessario ritinteggiare le pareti, ma a quello  ci  penseremo  successivamente e non è stato ancora deciso il nuovo  colore.


Lo scorso  fine settimana è stato terribile: mio papà è caduto dalle scale 😢 E' uno di  quegli  eventi inattesi  che capitano quando  meno  te lo  aspetti e che per questo si  chiamano incidenti. Mio papà era andato a fare la spesa il sabato,  in previsione di un'uscita con mio marito per andare nella nostra casa di  campagna, ed aveva riempito la sua borsa-carrello di  tutti gli approvvigionamenti necessari per sostenere alcuni  giorni senza acquisti alimentari. Nel salire la rampa di  scale che collega la porta d'ingresso al pianerottolo dell'ascensore sull'ultimo scalino è inciampato in una ruota della borsa-carrello ed è caduto di  faccia: per una persona di  89 anni un ruzzolone simile potrebbe avere gravi  conseguenze e per questo  ci  siamo  spaventati  tutti. Fortunatamente è stato subito soccorso da parecchi conoscenti ed inquilini della casa, che hanno chiamato un'ambulanza che l'ha portato all'ospedale, e recuperato la spesa che hanno consegnato a mia mamma. Mio marito, non appena è stato avvisato, è andato immediatamente al pronto soccorso per avere sue notizie ma, a causa delle disposizioni anti-covid che vietano l'ingresso ai parenti  dei ricoverati, ha dovuto attendere fuori finché la telefonata di un medico gli ha chiarito la situazione. Per fortuna, la questione si è risolta con una tac, una medicazione e una notte in osservazione, dai cui è  risultato che mio papà si  era rotto il naso,  aveva un leggero trauma cranico, ma nessun'altra lesione grave salvo  qualche ammaccatura. Il pomeriggio successivo l'incidente era già a casa. In quel  lasso di  tempo ho pensato al fatto che con i  miei problemi  fisici non posso  seguire i miei  genitori come vorrei. Il fatto che non guido più e le mie difficoltà  fisiche mi  rendono quasi  al loro livello e di  questo me dispiaccio, senza poterci  fare niente. Fortunatamente i miei genitori sono ancora autosufficienti e con qualche accortezza potrebbero farcela per ancora un po' e io devo essere un pochino più ottimista.