Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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Benvenuti nel mio blog, dedicato ai miei avvenimenti personali, ai miei pensieri e alla mia produzione grafica firmata Hamm. Le etichette dei topic sono catalogate in base al tema delle immagini. Se prelevate i miei lavori grafici per esporli nei vostri siti, rispettate i credits. Buona navigazione.

Welcome to my blog, dedicated to my personal events, my thoughts and my graphic production signed Hamm. The labels of the topics are categorized according to the theme of the images. If you are collecting my artwork to expose them in your sites, respected the credits. Good navigation.

domenica 29 novembre 2020

Un fine settimana noioso

 

E' il primo fine settimana alleggerito dalle ferme costrizioni della zona rossa e il passaggio  a zona arancione non è poi così  significativo come si potrebbe pensare. In questo fine settimana ci  sono state le aperture di tutti i negozi senza distinzione merceologica, che avrebbero  dovuto invogliare la gente ad uscire di  casa e a fare acquisti, e bisogna dire che da alcune parti è  stato proprio così. La televisione ha mostrato immagini di folla nel centro cittadino, forse un po' da brivido considerata la situazione, intente a passeggiare e a guardare le vetrine natalizie, ma dove abito io non è stato così. Sarà che sono in una zona più periferica, eppure non mi è sembrato di vedere il solito viavai. Anche se il Natale si avvicina a me non sembra che le persone abbiano  tutta questa urgenza di fare acquisti; nella massa ci  sarà pure qualcuno che non vedeva l'ora di  fare shopping, però mi  chiedo:  come farà a consegnare i suoi doni? Lo spostamento tra regioni è vietato e per le riunioni famigliari è consigliato non superare il numero di  sei persone, possibilmente appartenenti alla ristretta cerchia famigliare, per cui zii e cugini, se non si frequentano abitualmente, sono già esclusi. Come si fa a fare lo scambio di  regali con un limite così alto? Questo fine settimana avrei potuto fare anche io la mia uscita nel  centro cittadino e guardare un po' di vetrine, ma ero così demotivata a causa di  queste regole che me ne sono rimasta a casa, salvo per una passeggiatina di un quarto d'ora la domenica prima di  cena. In definitiva è stato un noioso  fine settimana, tra computer e televisione.  Da una parte, tutti gli anni ho avuto sempre il problema di cosa regalare alle persone care e, anche se da parecchio opto per i regali alimentari, comunque è sempre stata una sfida fare le scelte giuste. Questo Natale il problema non credo ci sarà più. Per i figli è probabile che io e mio marito sceglieremo e spediremo un regalo da Amazon, per i miei genitori forse riesco a creare un pacco dono acquistando prodotti nel supermercato vicino a casa e per tutti gli altri ... non so proprio cosa fare 😔 Mancano ancora parecchi  giorni prima della festa e non credo sia necessario abbattersi per un motivo simile, anche perché non è il regalo il punto principale della questione quanto la vicinanza ai propri cari. Mio marito ha suggerito di non fare regali ma di  fare le videochiamate per supplire la situazione e questo sarebbe il caso in cui le moderne tecnologie aiutano e sono di  conforto, pertanto mi ha trovata pienamente d'accordo. Come ho detto prima, è ancora lontana la festa e qualcosa succederà. E' comunque confortante sapere che questo stravolgimento è comune e che nessuno si fa un problema per la cosa; si mugugna, ci  si lamenta e alla fine il Natale arriva per tutti.



sabato 28 novembre 2020

Verso l'inverno

 

Le temperature si  stanno  abbassando ogni  giorno che passa e di  notte si  arriva ormai allo 0° C. Fa freddo ed è arrivato il momento di coprirsi  di più, anche se si  sta semplicemente in casa. Il termostato della caldaia non è stato alzato per compensare lo sbalzo  termico, ma ogni giorno mi sveglio con il panorama ghiacciato che vedo  dalla finestra. Si sta andando  verso l'inverno e mi domando  se quest'anno nevicherà o se sarà sempre asciutto come gli anni passati; non che sia molto importante dal momento che si è costretti a stare tra le mura domestiche, ma è un'abitudine che viene spontanea in questo periodo. 

Intanto ieri è arrivata la notizia che la mia regione è diventata zona arancione e che c'è un piccolo allentamento delle misure restrittive, ma sicuramente non significativo nei  dettagli. Infatti è possibile circolare liberamente nel proprio  comune senza autocertificazione e si può passeggiare oltre il limite della propria abitazione, senza contare che tutti i negozi sono aperti indipendentemente dalla categoria merceologica e tutto questo è conseguente la diminuzione dei  contagi. Diciamo che è già una bella cosa, ma il fatto che non si possa oltrepassare il confine del proprio  comune è ancora una grossa limitazione. Con questo  vincolo non posso andare a trovare i miei genitori, né i miei  figli e non posso andare nei  centri  commerciali che, per le loro dimensioni, sono siti in spazi  extraurbani e sul limitare del mio comune. Uffa! :/ Questa faccenda del  covid sta diventando  seccante :| Si sta facendo di  tutto per migliorare le condizioni economiche e sociali in previsione del Natale, eppure queste limitazioni sono fastidiose da sopportare in un periodo  come questo. Negli anni passati avevo  già acquistato i regali per la famiglia, adesso non ne ho preso neanche uno. Sono ancora perplessa e non so  cosa fare in merito. Probabilmente il giorno di Natale sarà possibile il ricongiungimento famigliare, o almeno questa è la speranza, per il resto sarà la vita di  sempre dentro  casa. Per i miei genitori sapere che c'è  questo  spiraglio è uno stimolo a vivere la noia e le costrizioni di  queste giornate, in previsione di un incontro che porterà loro un  po' di  gioia e serenità. Mia mamma sta già pensando al menù natalizio e, indipendentemente dall'essere un'ultraottantenne, si  sta preparando  alla maratona culinaria. Ho cercato  di  farle capire che, data l'età, forse è arrivato il momento di  calmarsi  e di  smetterla di  stare ai  fornelli, ma di  fronte alla sua testardaggine comprendo  che per lei questo è solo un obiettivo  che la rende viva ed attiva e a questo punto io smetto di insistere: per gli anziani restare a casa deve essere di una noia più mortale del  covid.

Quando al mattino mi  alzo  e guardo  fuori dalla finestra per vedere che tempo fa  il grigiore della stagione mi rende più confortevole stare a casa, mentre i miei  maglioni invernali stanno  ad invecchiare nell'armadio. Alle volte penso  che ci  vorranno degli anni prima che si possa tornare a quella che era la vecchia normalità; non riesco  a rassegnarmi a questa situazione e ad un mondo  che è cambiato per colpa di una malattia. Ancora una volta è l'opera umana ad aver danneggiato l'equilibrio terrestre; prima con l'inquinamento,  poi col cambiamento climatico, adesso  con un epidemia; mi viene da pensare che l'homo sapiens sia una specie infestante del pianeta.😟



mercoledì 25 novembre 2020

Giornate tutte uguali

 

Con questa faccenda della zona rossa le giornate sono  diventate tutte uguali. Ho poca voglia di  fare. Al mattino mi alzo  ben intenzionata a svolgere almeno le faccende di  casa, poi mi prende una stanchezza tale che debbo sedermi su una sedia , che possibilmente sia davanti al computer solo per cercare di svegliarmi e reagire alla spossatezza. Per superare questa difficoltà sto prendendo  degli integratori per poter essere un po' più  dinamica, e un po'  fanno effetto, anche se credo che la stanchezza sia legata ad un insieme di  fattori: l'avvicinamento  dell'inverno, la chiusura forzata in casa a causa del covid, la mia malattia. Con questi presupposti le giornate stanno diventando  tutte uguali. Tutti gli impegni che precedentemente caratterizzavano le mie settimane sono stati cancellati ed esco solo se ho effettiva necessità. Sto cercando  di prendere l'abitudine ad uscire con mio marito per una passeggiata di  almeno 10 minuti, per sgranchire le gambe e prendere una boccata d'aria, eppure anche una semplice attività  come questa non riesco  a farla tutti i  giorni. E' proprio una questione di  volontà piegata dalla situazione in atto. La notizia che per Natale si potrà passare da zona rossa a zona arancione è un po'  confortante, ma comunque cambia di pochissimo la situazione generale; non credo  sia ancora possibile la comunicazione tra comuni e questo significa non poter andare a trovare i famigliari o  andare nei  centri  commerciali. La questione potrebbe risolversi in questo fine settimana e solo  allora potrò scoprire dove potrò andare. Mi rendo  conto che questa apertura porterà ad un vertiginoso innalzamento dei contagi e che a gennaio ci  sarà probabilmente un lockdown durissimo, ma Natale è  Natale. Con ogni probabilità quest'anno  non riuscirò ad andare a trovare i parenti e sarà già  tanto se riuscirò a vedere i miei  genitori  e i figli, perciò sto pensando, in caso  di  evenienze contrarie, di ordinare i regali su Amazon e di spedirli agli interessati. Non mi era mai  capitata una cosa simile e sono contraria ad una soluzione così indiretta, ma se non ci  sono alternative che altro posso  fare? Dal momento che l'allentamento della stretta del  blocco provocherà uno spostamento di massa verso i  centri commerciali  per gli acquisti natalizi sono  titubante ad andarci . Con la crisi  degli anni passati i piccoli negozi hanno  chiuso per la maggior parte, per cui è  rimasta solo  la grande distribuzione che ovviamente sarà presa d'assalto. A questo punto resta solo più l'acquisto online. Per una persona come me, abituata a fare spese dal  vivo, non è propriamente una cosa semplice cambiare abitudine; sarà anche solo un fatto mentale più che pratico, ma è comunque difficile benché necessario. Un po' mi  sono  abituata, proprio a causa del  lockdown, e precedentemente ho  già  fatto piccoli acquisti personali però fare i regali  di  Natale è un'altra cosa. Mentre sto  rimuginando  sulla questione in questi giorni mi sto occupando  di uno dei miei siti sopravvissuti dopo la decimazione dei mesi  scorsi; l'ho interamente trasformato in sito di  grafica e cerco  di  aggiornarlo  quotidianamente. Lo sfrondamento dei siti inutili ha dato un buon risultato, mi sento più libera e mi occupo dei  siti rimasti con maggiore interesse e senza assilli. Persino questo blog lo aggiorno più volentieri :)



lunedì 23 novembre 2020

Ghiaccio mattutino

 

Le temperature si  stanno gradualmente abbassando e al mattino è  possibile vedere il primo  ghiaccio sui tetti delle case e sopra le automobili, tanto che i miei vicini scendono con il raschietto per togliere la patina biancastra dal parabrezza quando  devono andare a lavorare. Io non mi curo di  questo problema, non guido più e me ne sto a casa, li guardo soltanto e noto che ogni  giorno prima di partire sono  costretti a questa operazione, chiaro segno  che la stagione sta cambiando  e che tra un po' arriverà l'inverno. Da una parte starsene comodi  al calduccio è un sollievo, dall'altra vorrei anche io potermene andare da qualche parte e invece non è possibile. La revoca da zona rossa della mia regione è  ancora lontana, anche se si parla di un allentamento in previsione del Natale, pertanto non ho molte possibilità di movimento e sono costretta a starmene chiusa a casa. Esco pochissimo, solo per necessità o per una breve passeggiata intorno a casa e neanche tutti i  giorni. Più si sta chiusi  e meno  si ha voglia di  uscire, ci  si impigrisce e la volontà  di  fare diminuisce anche per le piccole cose. Sono stufa di  questa situazione interminabile. Ogni  giorno ascolto il telegiornale per scoprire se c'è  qualche miglioramento e ogni giorno le notizie sono sempre le medesime: il virus è lì e non se ne va. E' solo una fantasia quella di potersi  svegliare e riprendere la vita di  sempre come se nulla fosse successo, sono consapevole della realtà ma lamentarsi un po' fa sentire un po' meglio. L'inverno  si  sta avvicinando e anche il Natale, persino l'anno è  agli sgoccioli; mi chiedo se nevicherà o se sarà secco  ed asciutto come negli anni passati. Nell'attesa di  scoprire che inverno sarà guardo sui tetti e sulle automobili il ghiaccio del mattino e so che svanirà durante la giornata. Le giornate sono ancora soleggiate e almeno questo ci rallegra e fa pensare meno  alla noia.


                                    

E' bastata una disattenzione e mi sono ustionata. Ancora adesso non riesco a capire come possa essere successo, cioè, lo so, ma mi sembra strano che io sia diventata così  disattenta. Stavo preparando la pasta e al momento di  scolarla non mi sono accorta che l'acqua bollente stava rimbalzando sul bordo  del lavandino e che mi stava schizzando addosso. Ho piantato una terribile imprecazione ed ho finito di scolare tutto per poi scappare in bagno a controllare la mia pancia bruciata. Nel giro di un minuto si è  formata una bolla enorme che, con lo  sfregamento dei vestiti, si è rotta inzuppandoli. Mio marito mi ha aiutato a medicarmi e a mettere una fasciatura e finalmente ho potuto  mangiare la mia pasta. Più che il dolore mi ha fatto rabbia la disattenzione. Mi chiedo  come sia stato possibile un incidente simile, da anni faccio questa operazione e non mi è  mai capitato niente, solo adesso è  successo. Io incolpo il fatto che sono  stanca  di  starmene chiusa in casa e che no ho più  voglia di fare le mie solite attività perché vorrei fare altro e,  in un certo senso, ho anche ragione. La forzata inattività diminuisce la forza fisica e persino sollevare una pentola d'acqua bollente può diventare difficile se non si ha allenamento. L'inedia inizia prima nella mente e poi  finisce nel  corpo. Da quando c'è questo secondo lockdown sono diventata meno  attiva e non ho più fatto la cyclette, se posso preferisco  uscire per fare attività all'aperto, cioè semplicemente camminare, ma anche una semplice passeggiata può essere complicata. Essendo  tutto chiuso ed essendoci poche persone in giro la cosa diventa noiosa  e ripetitiva quanto fare la cyclette. Mi rendo  conto che questa seconda ondata di  covid è più deprimente. Alle finestre non ci  sono più i lenzuoli con la scritta "Andrà  tutto  bene" e la gente ha meno voglia di  stare sui  balconi  a chiacchierare, si sta semplicemente in casa, si  va lavorare o si porta fuori il cane. Ormai  si è  capito che la cosa andrà avanti per molto tempo e che non sta andando  tutto  bene. A parte queste tristi considerazioni, il giorno  dopo la bruciatura sono andata sul sito di  Amazon per cercare uno scolapasta che risolvesse il problema della scolatura ed ho  trovato degli interessanti articoli in silicone, pratici, leggeri e richiudibili in modo  da occupare poco  spazio in cucina. Li ho ordinati e con l'opzione Prime sono arrivati il giorno  dopo. Adesso ho uno scolapasta con manici  estensibili, che si può poggiare sul bordo  del lavandino e non in profondità, per cui, essendo poggiato più in alto, non mi devo  chinare quando  scolo la pasta e l'acqua non cade più fuori. Con lo scolapasta estensibile ne erano abbinati altri due normali ma sempre in silicone, utili per lavare frutta e verdura ad immersione. Questi ultimi due hanno velocizzato le operazione di lavaggio, tanto che si è  messo  ad usarli anche mi marito. Questo sì che è  stato un buon acquisto e il vecchio scolapasta è  andato in  pensione :D :D :D :D



mercoledì 11 novembre 2020

A casa

 

Il tempo è cambiato, la nebbia è sparita ed è tornato il sole, che ha fatto salire le temperature rendendo piacevoli le giornate. Con un tempo così viene voglia di uscire, di passeggiare e di andare a scoprire i colori  dell'autunno, eppure io quella voglia non ne ce l' ho davvero. Me ne sto tranquilla a casa, ad occuparmi delle mie faccende domestiche e dei miei forum e blog e, se va bene, me ne vado  sul balcone giusto per vedere che tempo che fa. Mi sarò  anche impigrita di  brutto? Non credo, ma questa situazione legata al  coronavirus non invoglia a mettere il naso  fuori  di  casa. Il lockdown da zona rossa ha portato alla chiusura di negozi, alla diminuzione del traffico  cittadino e bloccato le uscite verso tutti i comuni e regioni, perciò restare a casa sta diventando l'unica scelta possibile. Le strade sono semi deserte, le persone che circolano  sono  quelle che portano a spasso il cane oppure quelle in tuta da ginnastica che corrono, tutti gli altri si muovono con mete precise, vanno di  fretta o viaggiano in bicicletta o in macchina, nessuno passeggia. Con una situazione del genere io non me la sento di  andarmene in giro, senza una meta e con la paura del virus. Eh, già! Quasi  quasi  avevo  meno paura questa primavera che adesso. Di  recente abbiamo avuto notizia che nostri conoscenti e parenti sono stati contagiati e attualmente sono in quarantena oppure sono appena guariti dal  terribile virus; insomma, il covid si prende con più  facilità di  quanto si possa immaginare tanto che ci  si  chiede se prima o poi  debba prendere anche a noi. Forse è solo una paura ingiustificata, supportata dalle notizie allarmiste dei  telegiornali, ma è comunque un dubbio lecito benché si  faccia il possibile nel rispettare i consigli preventivi forniti della sanità pubblica. Intanto mio marito continua a lavorare da casa ed esce solo per fare la spesa una volta alla settimana, con tanto di  mascherina e disinfettante in tasca, ma non mi sembra intenzionato a fare uscite extra, anzi, ha cominciato a fare acquisti su Amazon. Dal momento che non possiamo andare nei  centri commerciali e dobbiamo per forza usufruire del supermercato più vicino a casa, ho deciso anche io di  acquistare online i prodotti che non trovo lì e di  evitare di  tormentare il marito nella ricerca di prodotti analoghi mentre gira tra gli  scaffali durante la spesa.  Ammetto che la cosa è stata fattibile ed ho  ottenuto quello  che volevo. Per velocizzare le consegne ed utilizzare le offerte di  Amazon, mio marito ha optato per l'iscrizione "Prime" e anche questa si è dimostrata una buona mossa, in quanto abbiamo avuto il vantaggio del  risparmio su alcuni articoli, senza contare che l'opzione "Prime" permette la visione televisiva del proprio canale con la possibilità di  scegliere tra film gratis e a pagamento. Personalmente, nonostante i benefici, continuo ad essere restia a questo  sistema di  acquisto ed ho le mie riserve; continuo a sentire la mancanza tattile e visiva del  prodotto, che si può avere solo andando  di persona in un negozio: in questo sono ancora troppo primitiva :D  Al momento non è possibile coltivare le proprie abitudini e gli acquisti online ovviano alla chiusura dei negozi considerati non essenziali e alla riduzione dei i mercati. Sembra uno di  quei mondi descritti nei libri  di  fantascienza, in cui la gente vive rintanata nelle proprie abitazioni mentre fuori c'è il pericolo degli alieni  cattivi. Ovviamente non è la stessa cosa e si  tratta di fantasia, ma qualche attinenza c'è. Il contesto attuale non è lo stesso che si  era verificato questa primavera e c'è comunque una maggiore libertà d'azione, tanto che le sospirate passeggiate sono permesse nei  dintorni  di  casa, eppure da parte mia la voglia di uscire non c'è e credo sia più per una questione psicologica che altro. Nel momento in cui si scopre che ti possono portare tutto a casa e che non devi più andartelo a procurare fuori  dalle mura domestiche la cosa diventa abitudine e scatta la pigrizia, fatta eccezione che devi fare le corse per raggiungere il corriere che ti fa le consegne al  volo, ma questa è un'altra storia. Non avrei mai immaginato di  dover vivere l'esperienza di una pandemia con tutte le sue conseguenze. Mi ricordo  che la mia mamma mi raccontava di aver vissuto l'esperienza della guerra, condita di paura e fame, e suoi racconti parevano terribili. Adesso questa situazione non è certo paragonabile a quella: non c'è la la guerra, non c'è la fame, la paura è contenuta, ci  sono medicine e terapie, non tutti soccombono e molti  si salvano, quello che c'è è  che si  sopporta meno il disagio.                                   

venerdì 6 novembre 2020

Non va bene

 

Dopo le giornate nebbiose c'è stato un po' di  sole che ha compensato il grigiore del clima, ma è stato di  breve durata e subito sono arrivate le nuvole. L'autunno sta facendo la sua parte ed è ovvio che ci  sia tanta umidità, non per questo è una brutta stagione; gli alberi hanno cambiato colore e si  vedono in giro tanti colori, o forse è meglio dire: si immaginano. Da oggi la mia regione è stata dichiarata zona rossa e sono vietati gli spostamenti, si può solo uscire per comprovate necessità, tanto i negozi sono praticamente chiusi tranne quelli per i generi  essenziali e quindi non c'è  niente da vedere. La notizia la si  conosceva in anticipo perciò la gente si è  affrettata a fare acquisti o a visitare parenti e amici  prima della chiusura. Anche io non sono stata da meno. Due giorni prima del  blocco sono andata in un centro commerciale per l'ultimo  shopping prima del divieto e mi sono comprata un nuovo piumino, caldo e leggero. Da una parte mi  chiedo  se ho fatto bene, dal momento che non posso più uscire, dall'altra mi serviva un capo del genere per sostituirne uno che ho già in uso e che adesso non mi piace più. Fortunatamente ho già potuto indossarlo in un'occasione e mi sono trovata benissimo; la sua caratteristica è il peso che, essendo  minimo, non affatica il mio fisico e mi dà libertà di movimento. Il freddo e l'umidità obbligano a coprirsi, di conseguenza i vestiti addosso pesano e rendono impacciati, se sono leggeri e caldi sono più confortevoli e si affrontano meglio le brutte stagioni. Mentre ero nel  negozio e provavo il piumino, mio marito mi ha mostrato una maglia in tinta con quel capo e così ho acquistato pure quella. Anche riguardo la maglia mi chiedo  se riuscirò ad usarla, visto che sono  vietati gli spostamenti e conseguentemente non posso più andare a trovare parenti e amici; il fatto è  che dovrei comprare abbigliamento per quando sono casa piuttosto che quello per uscire. E' l'abitudine che fa fare queste scelte. Io penso sempre a quando vado fuori e mai a quando  sto a casa, ma anche la roba di  casa si consuma, specie adesso che faccio più lavatrici di cose di  casa che da uscire. Non so, sarà che che non riesco a capacitarmi di  questa situazione, per cui  continuo a pensare alle mie abitudini di prima senza rendermi conto che invece è tutto cambiato. Questa chiusura durerà fino al 3 di dicembre ed è appena iniziata, che mi piaccia o no dovrò organizzarmi per fare qualche passeggiata senza meta e nei pressi della mia abitazione, se non voglio rischiare un'atrofia muscolare, e accontentarmi  di  quella. Per entrare in questa dimensione di secondo lockdown ho cominciato togliendo la polvere dalla mia cyclette, ma non basta: bisogna pedalare per mantenere il tono muscolare, solo che non ne ho voglia, meglio una bella camminata.



martedì 3 novembre 2020

Una settimana nebbiosa

 

E' stata una settimana nebbiosa. Tutte le mattine mi sono alzata con una coltre lattiginosa che mi faceva intravvedere appena le case circostanti la mia, mentre l'umidità copriva le macchine parcheggiate e la ringhiera del balcone. Per fortuna la casa è calda, altrimenti sarebbero state giornate antipatiche. Non è certo il momento per fare passeggiate, né per il tempo né per la situazione generale legata alla pandemia. In questi giorni ho dedicato il mio tempo libero al mio sito di  grafica e ai miei giochi in internet e questo mi ha aiutata a superare le difficoltà attuali. Come ho detto nei post precedenti, esco  solo per necessità e per il resto me ne sto a casa ad aspettare che il momento migliori: il tempo è umido e il covid imperversa. Nei  giorni precedenti si è parlato di chiusure "morbide"a livello locale, ma ogni  giorno  che passa la situazione non migliora e si parla di nuovo  di lockdown più generale. Per mia fortuna tutte le uscite importanti le ho completate e adesso  si tratta solo di fare la spesa o di uscire per lo shopping e le passeggiate, per il resto parenti e amici si  sentono al telefono o in videochiamata. Una seconda chiusura che impedisce di  fare qualsiasi  cosa fuori casa sarebbe difficile da sopportare; nelle mie condizioni il fisico  ne risentirebbe di nuovo e non saprei  proprio  come riaffrontarla. In casa so di poter fare i miei lavori domestici e mi so intrattenere con il computer e la televisione e poi c'è mio marito; lui è la mia vera compagnia e con lui so di poter affrontare tutto. Attualmente continua il suo lavoro da casa e io sono  contenta che non debba andarsene in ufficio, né che debba prendere i mezzi pubblici per andarci; lo lascio tranquillo e aspetto di  vederlo per i pasti e la pausa caffè. In definitiva è una vita pacata ed apprezzabile, anche se la spada di  Damocle del coronavirus la sta rendendo una costrizione, più che una scelta. Mi domando  che succederà a Natale. Non so se la famiglia si potrà riunire o se invece ci  faremo gli auguri come a Pasqua, cioè telefonicamente, non sto  nemmeno pensando ai  regali  di Natale e credo  che ci penserò all'ultimo momento. Non è una cosa bella 😖