Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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Benvenuti nel mio blog, dedicato ai miei avvenimenti personali, ai miei pensieri e alla mia produzione grafica firmata Hamm. Le etichette dei topic sono catalogate in base al tema delle immagini. Se prelevate i miei lavori grafici per esporli nei vostri siti, rispettate i credits. Buona navigazione.

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mercoledì 24 gennaio 2018

Una decisione faticosa

Ne parlo da mesi, senza mai arrivare ad una soluzione; è il mio cruccio di questi ultimi tempi. che chiede di  essere risolto e che mi  sono posta di  portare a termine entro quest'anno nuovo, insomma, sto parlando della vecchia questione di  eliminare dei  vecchi mobili e che invece ... ho  deciso  di  tenere. Ma, ricapitoliamo questa storia, di  cui ho  già riempito post e post in questo  blog. L'anno scorso  avevo deciso  di  eliminare la mia vecchia ed antica sala da pranzo, in quanto, per motivi  di  salute, non faccio più inviti a pranzo o a cena. I mobili che la compongono sono, come ho detto prima, molto antichi e anche molto ingombranti, pertanto avevo pensato di  sostituirli con qualcosa di più moderno, come poltrone, un divano nuovo e una piccola credenza bassa. Il progetto l'avevo  creato da mesi, ma non avevo  ancora deciso  che stile specifico  scegliere, dato che le  moderne tendenze offrono diverse soluzioni, ma nessuna di  queste mi convinceva sufficientemente da spingermi a fare una scelta. La questione era sempre la stessa: i colori erano o  troppo  chiari o  troppo scuri, le linee troppo spartane o con motivi e materiali troppo azzardati per i miei gusti. Per farla breve: non riuscivo  a focalizzare che nuovo  stile volevo  vedere a casa mia. Mi piaceva tutto e non mi piaceva niente. La questione, di  questo passo, si è protratta fino al periodo  natalizio, tra discussioni e tentennamenti, fino a diventare motivo  di litigi  con mio marito che, esasperato, si è  rifiutato di sentir parlare ancora dell'argomento, finché è rimasta sospesa. Già, fino a che, dopo l'Epifania, io non ho ripreso  a cercare uno stile per la mia stanza e ho deciso di  vendere finalmente i mobili. Neanche a farlo  apposta, nella settimana in cui sono stata poco  bene, ho  realizzato che dovevo  terminare la faccenda una volta per tutte. Siccome non mi occupavo  dei miei  forum per via del malessere, ho cominciato ad occuparmi  della cosa, incontrando le prime difficoltà. Per sbarazzarmi dei  vecchi mobili era necessario venderli privatamente oppure rivolgermi a ditte che si occupano dell'acquisto di mobili e, nel mio caso specifico, di  mobili antichi. Nel primo  caso significava mettere un annuncio in internet, previa iscrizione,  in siti specializzati per la vendita  tra privati, seguire l'annuncio, ricevere contatti e avere gente per casa che sarebbe venuta a vedere la merce. Nel secondo  caso, sarebbe stato necessario inviare le foto dei  mobili da vendere alle ditte specializzate, attendere un riscontro ed infine adire alla vendita con tanto di smontaggio,  trasporto, ecc. Detta così, sembra una cosa fattibile; ma per me niente è  fattibile. Anni  fa avevo  venduto un pianoforte con il primo sistema, cioè quello dell'annuncio privato, ed era stata una grossa seccatura. All'epoca c'era ancora mia figlia in casa ed aveva seguito lei l'andirivieni  di persone, le telefonate , i messaggi  e così via; sinceramente non me la sono sentita di farlo  da sola ed ho scartato la prima ipotesi. Restava la seconda soluzione, ma anche quella non mi piaceva. Pur risolvendo in fretta il problema, sarei  rimasta con la stanza mezza vuota, non avrei avuto un grande guadagno  dalla vendita e soprattutto non avevo  ancora deciso  che stile di  mobili mettere in sostituzione. Mio marito, inoltre, mi aveva fatto presente che la vendita dei  mobili avrebbe comportato necessariamente l'intervento di un imbianchino, per cancellare i segni  rimasti dopo lo  spostamento, e  che questo avrebbe significato che i soldi  della vendita sarebbero sarebbero stati investiti nell'imbiancatura, anzi, nemmeno sarebbero  bastati e io a questo non ci  avevo pensato neanche lontanamente. Ammetto che con il passare del  tempo sono diventata sempre più pigra e l'idea di  avere trambusto in casa mi sconcerta sempre di più, per cui, piuttosto che avere curiosi in casa e operai  al lavoro, ho deciso  che se volevo evitare grattacapi era meglio tenere tutto e lasciare le cose come stavano. Mio marito, essendo una persona più pratica di  me,  mi ha fatto notare, dopo aver fatto due conti, che una ristrutturazione globale della stanza con imbiancatura e acquisto di nuovi  mobili, avrebbe avuto , al di là  del  disturbo, pure un peso notevole sul portafoglio . Un po' amareggiata per la conclusione e la decisione presa, mi sentivo  insoddisfatta; io volevo un cambiamento, qualcosa di nuovo che desse uno stile a quella stanza che ormai non mi  convinceva più. Poi, l'idea!  Il relooking totale poteva essere fatto in stile più economico. Dal momento che avevo  deciso  di  conservare tutto, questo non implicava che si potessero fare piccoli  cambiamenti. Per dare un carattere nuovo  alla stanza e una nuova luce ai  vecchi  mobili, erano sufficienti dei nuovi  complementi d'arredo. La soluzione era nel mettere qualcosa di nuovo che non snaturasse lo stile originale della stanza, ma che solo ne omogenizzasse il contenuto. Dal momento che nella mia sala da pranzo sono presenti elementi d'antiquariato ed elementi di stile contemporaneo, il punto era trovare il trait d'union  che legasse armonicamente i due stili, ma già anni addietro mi ero  confrontata con questo problema e quindi non era una questione nuova. All'epoca purtroppo avevo iniziato l'opera di arredo, scegliendo  complementi che mi emozionavano sul momento, senza pensare se erano adatti o meno ai mobili e alle pareti a cui erano  destinati; invece adesso, con l'esperienza, mi sono accorta che una diversa disposizione di quegli stessi oggetti poteva non solo valorizzarli, ma che valorizzava anche i  mobili.  A quel tempo, il mio interesse era legato particolarmente agli oggetti  etnici che, per la loro peculiarità, potevano  essere inseriti facilmente sia nell'arredo d'antiquariato  che in quello moderno; per cui da subito mi è bastato spostare alcuni oggetti ed eliminarne altri per avere una nuova prospettiva della stanza.  In pratica, la soluzione ce l'avevo già in casa e davanti agli occhi. Riconsiderando la scelta del complemento in stile etnico e decidendo di incrementare quella del complemento moderno, io  e mio  marito abbiamo  deciso  che avremmo acquistato solo pochi nuovi oggetti per rinnovare la sala. La soluzione si è  mostrata vincente: due quadri nuovi e una lampada nuova hanno subito cambiato aspetto alla stanza, senza spolpare troppo il portafoglio. L'unico  grosso  cambiamento che invece è  rimasto in programma è quello  riguardante il divano, che dopo trent'anni andrà finalmente in pensione :D


giovedì 11 gennaio 2018

Due giorni di pioggia

Quando ho  guardato  fuori dalla finestra ed ho  scoperto che stava piovendo, quasi non riuscivo a crederci e quando è piovuto per ben due giorni, altrettanto. La pioggia, come ho detto, è  durata poco e poi è  subito  tornato il  bel  tempo. Vedere e sentire la pioggia sta diventando ormai un evento eccezionale in questo inverno mancato; solo due giorni  di  neve, solo  due giorni  di pioggia: il maltempo è  tutto qui. Tanto sole, poi. Descritto in questo modo  sembrerebbe un clima da favola e in effetti lo è, ma non mi aspetto il lieto  fine. Tutta le neve che era venuta prima di  Natale è  sparita e quel che ne rimane è  solo sulle montagne che vedo  dalla finestra. Anche oggi  c'è il sole e fa anche meno  freddo, così ho  deciso  di  togliere una delle coperte pesanti dal letto: mi sembra che sia primavera. A vedere tutto  questo sole mi  viene voglia di acquistare nuove piantine per i miei  vasi  sul balcone, poi  guardo il calendario e quello  mi dice che sono appena passati pochi  giorni  dall'inizio dell'anno e che siamo ancora a gennaio. Impossibile. Nell'armadio ci  sono ancora appesi i piumini, la sciarpa e il cappello nuovi  sono in cima, dentro il cassetto, e io sto pensando  alle giacche più leggere: assurdo. Non sono più uscita da quando è finito il periodo natalizio, chiusa in casa a rimettere a posto le cose dopo che mio  figlio se ne è  tornato per conto suo; non so nemmeno se va  bene il piumino  o la giacca più leggera . Il sole intanto mi inonda  la casa e mette in chiaro la polvere sui mobili. Uff! Con il buio dei  due giorni  di pioggia almeno non si  vedeva.

Ancora forum. Restando  a casa a riordinare, nel tempo di  riposo mi occupo dei miei  forum. Ho ripreso  a seguire Etheria-Chronicles, forum fantasy che ultimamente avevo  trascurato ed ho iniziato a riempirlo  di  topic. Rivedendo il tema del  forum, mi sono accorta che alcune sezioni contengono argomenti ormai  vecchi e che non interessano più, così ho pensato di portarle a termine aggiungendo le discussioni  che mancavano. Ho anche scoperto che avevo preparato materiale per le discussioni  e che l'avevo  lasciato inutilizzato in archivio per mesi  e anni: che fesseria! A mia discolpa posso  solo  dire che, avendo  tanti  forum, non ho  sufficiente tempo per dedicarmi  a tutti: ho anche una vita reale da vivere, ben più importante degli  spazi  web. In questi giorni passati su  Etheria- Chronicles mi  sono  accorta che molti  degli  argomenti trattati non mi interessano più, che il fantasy, per alcuni aspetti, comincia a stancarmi e che invece è cresciuto  di  più l'interesse per i  blog, più personali, e che mi permettono  di  esprimermi  al  meglio in campo grafico. Etheria-Chronicles, adesso, ha subito arrangiamenti  grafici che ne hanno migliorato l'aspetto, senza però modificare quello  originale che è  rimasto intatto; quindi, niente skin nuova, né targhette nuove. Il forum si  sta adesso  riempiendo  di notizie e tutte le sezioni hanno i  topic ordinati e razionalizzati; niente più  confusione e tutto è  consultabile con maggiore facilità. Sono soddisfatta del mio  lavoro e del  risulto raggiunto, ma sono dubbiosa sul destino  del sito: se molti argomenti non mi interessano più, perché  continuare a tenerlo? Una mia amica, con cui spesso parlo di forum in quanto  condividiamo lo  stesso  interesse, mi aveva consigliato di  mettere i forum, in cui non si  vuole più fare attività, in forma di  solo  lettura, lasciando l'accessibilità per la consultazione. Ammetto che non è una cattiva idea e che mi permetterebbe di  dedicarmi  con  più  attenzione a ciò  che mi interessa realmente, ma è anche un modo  per dichiarare che si  sono  chiusi i battenti per quel  forum. Certo che dopo anni di  cura ed attenzioni, finire così ... Beh, non tutto dura in eterno, specie se parliamo  di internet.

Da parecchi  giorni  sto  valutando  con attenzione i miei acquisti fatti su  Amazon e ho  qualche perplessità. Ho fatto due spese, che per il mio portafoglio, sono state importanti, ma che non mi stanno soddisfacendo  pienamente. Ricapitoliamo i fatti: prima di  Natale ho acquistato su  Amazon un aspirapolvere ed una borsetta e questi due oggetti sono  entrati nell'uso  quotidiano. Per quanto  riguarda l'aspirapolvere non sono del tutto contenta : i pezzi che compongono il bastone di  aspirazione sono ad incastro e, se da una parte si  sfilano  facilmente permettendo di passare con semplicità  agli accessori necessari, dall'altra si  staccano troppo in fretta, così mi  succede di  ritrovarmi  con la spazzola per terra ed il  bastone in mano. Non ho molta forza per incastrare bene i pezzi e  mi  ritrovo spesso a dover rimontare i componenti del bastone dell'aspirapolvere proprio mentre lo  sto usando e questo è  seccante. E il rumore? Questo aspirapolvere è  rumorosissimo e dopo due stanze comincio ad avere le vertigini per il baccano che fa; dovrei  mettere i tappi per non sentire il ronzio del motore. Non è che il rumore sia collegato alla potenza, anzi, quanto a potenza non è che sia poi così portentosa. La spazzola, poi, non ha una buona aderenza sul pavimento e quando la passo  sotto il letto si  solleva e non aspira più; va a finire che, quando ho  terminato di  usare l'elettrodomestico  devo  passare la scopa Swiffer per rifinire. I vantaggi  di  questo aspirapolvere sono le dimensioni  e il peso, essendo più piccolo  lo  ripongo  con più  facilità e occupa meno  spazio; essendo più leggero posso  sollevarlo  facilmente con il suo maniglione e spostarlo  rapidamente mentre pulisco. Quello  che io mi  chiedo  è  che se , invece di  comprarlo in internet, l'avessi  comprato in negozio avrei  fatto la stessa scelta. Dal  vivo  le cose si possono  toccare e valutare in maniera differente, ma il precedente aspirapolvere, che avevo  acquistato in negozio, con l'uso, mi sono accorta che la sagoma semi-triangolare della spazzola non arrivava negli angoli e che il montaggio del bastone era difficoltoso e richiedeva forza per staccare i  pezzi  e cambiare gli accessori, senza contare che il peso mi obbligava a trascinare l'apparecchio. In conclusione, gli sbagli  si  fanno in qualunque modo. Ma , adesso, passiamo alla borsetta. In internet mi  sembrava bellissima, dal  vero un po' meno. Premetto che è il classico prodotto cinese e già il prezzo in partenza chiariva cosa stavo  comprando ma, a parte questo, qualcosa di  buono  ce l'ha. Il colore è strano, è un beige che vira al  giallo ed è un colore che non ho mai  avuto, si  abbina a tutto e dà una nota allegra agli outfit invernali. La forma è quella che mi  attirato di più e ne sono  soddisfatta; è una borsetta piena di piccoli  spazi e l'interno è come quello  di  borse che avevo  già avuto e che non riesco  a trovare più: diviso  a metà e con tasche interne. E' spaziosa e posso suddividere i miei oggetti personali come voglio io e, quando  sono  fuori  casa, posso  buttarci dentro quello che mi  capita per poi  ritrovarlo  senza perdere tempo a frugare. Ma se è una borsetta così soddisfacente, che cosa ha che non va? Il peso!!!!!! Sono stata una cretina a non pensare che tutte quelle cerniere e fibbie che la ornano  sono un peso in più oltre a quello  che uno  ci  mette dentro. La cosa assurda è  che questo errore l'avevo  già fatto in passato. Anni addietro avevo  comprato una borsa nera con ornamenti metallici  e l'avevo poi data a mia figlia perché diventava troppo pesante quando  ci  mettevo le cose dentro e adesso  ci  sono  ricascata, ma la borsa è beige :$
Da delirio 8|  Ultima cosa: le tasche laterali della borsetta sono  troppo strette e profonde per metterci  dentro qualcosa, sono inutilizzabili e forse sono lì  solo per bellezza. E altro peso :\

Da prima di  Natale i  miei  genitori sono influenzati e la malattia non sembra volersene più andare. Nonostante le cure mediche, stanno sempre male e sono  tormentati da tosse e stanchezza. Il mio papà sta un po' meglio e non so  se questo dipenda dal  fatto che ha fatto il vaccino o perché non ha tutti i problemi  che ha mia mamma, ma almeno  lui, dopo settimane, è  riuscito ad uscire di  casa. E' una cosa terribile: le influenze stanno  diventando  malattie letali. I miei genitori mi hanno comunicato che un loro conoscente è mancato dopo un'influenza e che altre persone che conoscono sono  dovute ricorrere all'assistenza ospedaliera, insomma, una mattanza da malattie da raffreddamento. Io, per fortuna, fino adesso, non ho preso  neanche un raffreddore, ma la paura di  contrarre questo nuovo  tipo  di influenza è  tanta. Ormai  queste malattia dura come minimo un mese e se ne va lasciando  strascichi  che perdurano per parecchio  tempo: preoccupa davvero. Mi ricordo  quando mia mamma mi  diceva del  raffreddore: tre giorni  a venire, tre giorni  ad andare, ed era vero; ora, anche il più banale raffreddore nasconde insidie più brutte ed è la porta per l'influenza. Che tristezza! :(


lunedì 1 gennaio 2018

Un altro anno che inizia

Così  come è  finito l'anno precedente, ecco  che inizia il successivo. Il Capodanno  è  volato via, consumato, o meglio  bruciato, tra fuochi  d'artificio e le solite feste; ed è più l'aspettativa che la festa in sé a creare quell'atmosfera di festeggiamento. Quest'anno, però, il Capodanno  si è  espresso  con maggior contenimento. Temevo un frastuono incontrollabile di  botti e il cielo inondato da fuochi  d'artificio, invece, come per il Natale meno  ricco  di luci, anche il Capodanno è  stato più  parsimonioso. Dalla finestra di  casa assisto ogni  31 dicembre allo spettacolo pirotecnico  di  fine anno e questa volta di  fuochi d'artificio ne ho  visti  ben pochi e nel  giro  di  dieci  minuti il cielo è  tornato buio ed è calato il silenzio. Da giorni  la televisione annuncia la proibizione di  botti cittadini  e mostra le immagini di innumerevoli sequestri  di  materiale illegale di  fuochi  artificiali, sarà forse quello o la diminuzione dello spirito festaiolo ma sta di  fatto che si è  registrato un Capodanno  più tranquillo. Da parte mia, tutta la mia festa si è risolta con una fetta di panettone e un bicchiere di  spumante dolce consumato con la mia famiglia, fatta eccezione dei miei  genitori  ancora malati, e sinceramente ne sono  contenta: la semplicità si  rivela sempre vincente.

Nella notte di  Capodanno è iniziato  a piovere, una pioggerellina sottile che ha subito  creato tanta umidità, ma la mattina dopo tutto il bagnato era già asciutto e nel pomeriggio è  spuntato il sole. Un inizio d'anno all'insegna ancora della siccità. Questo clima così  soleggiato è  talmente anomalo da far rimpiangere il  vero inverno. Tutte queste giornate così luminose fanno  sentire l'assenza del  riposo, un po' come quando  si  vuole dormire e c'è  sempre la luce accesa. Se da un lato il bel tempo  favorisce gli  spostamenti, dall'altro  viene a noia e l'arrivo  della primavera non è più atteso  con trepidazione. Sin da piccola non mi piaceva l'inverno e mi immaginavo un tempo di  eterna estate, ma adesso che sono  adulta e che sto vivendo un clima del  genere mi rendo  conto  dell'assurdità di  quel  desiderio.