Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

Benvenuti/Welcome in Sogni  senza Tempo
Benvenuti nel mio blog, dedicato ai miei avvenimenti personali, ai miei pensieri e alla mia produzione grafica firmata Hamm. Le etichette dei topic sono catalogate in base al tema delle immagini. Se prelevate i miei lavori grafici per esporli nei vostri siti, rispettate i credits. Buona navigazione.

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giovedì 27 settembre 2018

Il freddo e il sole

Uno dei più  classici  luoghi comuni è quello delle mezze stagioni che non esistono più, ma sinceramente non saprei  dire da quando ha avuto inizio questo genere di  convinzione, so  solo  che adesso è realmente un dato di  fatto. L'autunno è iniziato da qualche giorno e il freddo e il sole si  alternano  nell'arco  della stessa giornata, creando un clima così mutevole da rendere inutili le previsioni  meteo. Infatti, in questa stagione, questo tipo di  servizio dovrebbe  essere più  dettagliato  e annunciare che all'ora tale sono previsti X°C e c'è sole, all'ora tal'altra Y°C e c'è  nebbia, all'ora tizia Z°C e piove, e via dicendo; insomma per ogni ora della giornata sarebbe opportuno dare una dettagliata previsione, che ci  dica quali siano le temperature e le precipitazioni previste, perché il clima cambia così  rapidamente che è impossibile starci  dietro.  Lo so, è solo un delirio dettato dal  voler scherzare sull'argomento, ma sinceramente io trovo  che sia un problema affrontare questa stagione in fatto  di  abbigliamento. Se si  esce di  mattina e si  sta fuori  tutta la giornata, siamo  arrivati al punto che dobbiamo portarci  dietro la valigia per poterci cambiare vestito secondo il momento.  Se mi capita di  fare la giornata fuori, io parto vestita a strati, che levo  secondo l'ora  e le temperature, per poi ritrovarmi  sempre con roba in mano  e che non so  mai  dove mettere: uffa  :\ E' vero: mi lamento  troppo, ma questo è anche il posto  giusto per parlare delle biricchinate del  tempo e di immaginare come si  vorrebbe che fosse. Siamo  tutti consapevoli  che le condizioni climatiche sono  cambiate, ma nessuno  di noi  si è  ancora abituato. L'adattamento a queste nuove stagioni, come ci  insegna la storia, è un processo  evolutivo  che dura secoli e noi non abbiamo  tutto  questo a disposizione per cambiare ed adattarci e la tecnologia non può certo  venirci incontro. O forse sì, ma non credo  che siano stati ancora inventati i vestiti che si  adattano al variare delle temperature nell'arco  di una sola giornata e, se esistono per davvero, non credo  che siano  così  fashion da essere indossati tutti i  giorni per andare al  lavoro o ad un evento importante e che tanto meno siano pratici. Io  me li immagino come mini stazioni meteo, con tanto  di  manica a vento ed igrometro incorporato, un po' in stile steampunk, con tanti  accessori che trasformano  all'istante una gonna in un bikini; davvero stravaganti, no? :D Non credo  che indosserei mai una cosa del  genere :o


domenica 23 settembre 2018

Una settimana lunga e pesante

Era chiaro che non appena sarebbero  finite le vacanze tutto sarebbe ritornato alla solita quotidianità, infatti la mia  agenda aveva iniziato a riempirsi  di impegni, ma io pronta a ripartire. Ma non così in fretta :$  Effettivamente ho avuto una settimana così pressante, tra impegni  ed imprevisti, che mi sembrava non dovesse finire mai. Tra le cose che ho  dovuto evadere c'è stato anche un evento importante, che ha regalato un po' di piacevolezza nel marasma degli impegni: i 60 anni  di  matrimonio dei miei genitori. Per i soliti motivi  legati a salute, impegni  ed imprevisti i miei genitori non avevano potuto festeggiare le nozze d'oro, per cui  avevano deciso  che avrebbero  rimandato e la festa e così, di  anno in anno, sono  finiti ai 60 anni. Questa volta, però, doveva esserci una festa, con tanto di invito al ristorante e riunione della famiglia, ma le cose anche questa volta non sono andate come immaginato. I problemi dei miei  genitori  e quelli personali hanno impedito  di organizzare i festeggiamenti previsti; infatti, proprio in quei giorni, mio papà doveva fare visite mediche importanti e io avevo  avevo una caterva di incombenze da sbrigare. A quel  punto, la mia mamma si è sentita sconfortata per non poter realizzare quello  che voleva e, per evitare che l'anniversario naufragasse, ho deciso di ritagliare uno spazio giusto in quella settimana bollente ed ho organizzato un piccolo  pranzo nella mia casa di  campagna. Purtroppo, i miei  figli erano entrambi  assenti causa la programmazione last minute, che ha impedito loro di organizzarsi e partecipare. Ammetto che nel  complesso non è  stato quello che i miei  genitori avevano in progetto, ma come si  fa ad allestire un evento in così poco  tempo, specie se gli imprevisti e la salute si  mettono  di mezzo? Alla fine tutto è andato  bene e io non riesco  ancora a capacitarmi di come sia riuscita ad incastrare impegni e festicciola, tutto in una settimana così  caotica. Col passare degli  anni mi  rendo  conto che sto  diventando  sempre più lenta e meno  reattiva, per cui, se non ho una chiara ed adeguata pianificazione, fatico  a gestire gli imprevisti ed entro subito in panico. Per questo motivo  mi domando  come questa volta sia riuscita a gestire ed improvvisare tutto.
Non che le settimane a venire siano meno  cariche di  questa appena trascorsa, ma brontolare e sfogarsi un po' fa sempre bene. A quanto pare, è  nella natura umana lamentarsi  della fatica quotidiana; lo facciamo  da generazioni e io sto facendo la mai parte: non ho  certo intenzione di interrompere la tradizione :D

L'autunno è  arrivato; con le sue stranezze meteorologiche ci fa pensare ancora all'estate, anche se  quella porta è  chiusa da giorni. I pomeriggi sono ancora caldi  e soleggiati e le foglie degli alberi  ancora verdi; tutto  fa pensare ad un'anomala primavera più che alla stagione che prelude al  riposo. Nella mia casa di  campagna ho trovato le mie rose ancora fiorite e con i  boccioli, il melo carico  di pomi  da raccogliere e l'erba del praticello da tagliare; nulla sembrava far pensare all'autunno, eccetto alcuni  rami secchi che raccontano la vecchiaia delle mie piante e che potevano essere scambiati per un segno stagionale. E' vero, nonostante il mio papà abbia messo nuovi  alberi, il nocciolo e le piante di  fico sono ormai  troppo anziane e la loro età spicca tra i nuovi  acquisti. L'autunno farà presto cadere le foglie e il mesto pensiero di  rivederli ancora vegeti la prossima primavera è sempre più evidente, tanto che mi  chiedo che cosa farò se quegli alberi  seccassero per davvero. La prima cosa da fare, ovviamente, sarà abbatterli  e farne legna da ardere per il camino, ma come compenserò la loro  mancanza? Quei vecchi  alberi raccontano la vita del giardino e il ricordo  dei miei suoceri, la loro  perdita e sostituzione preluderebbero al conseguente cambiamento e al passaggio generazionale; sarà anche un ciclo biologico, ma come è  triste vederli  spegnersi. L'autunno ci  racconta di un riposo che terminerà  con un risveglio, ma non sempre è  così per tutte le piante. L'inverno può determinare la fine per alcune di loro e la primavera non sarà certo una rinascita. In questo ciclo  della natura io, invece di pensare alla desolazione in arrivo, cerco  di  godermi gli aspetti visivi più eclatanti e, mentre la stagione continua con le sue bizzarrie climatiche, penso al mio  giardino, tranquillo e solitario, mentre io me ne sto lontana in faccende. Tutto ciò è così pacificante.

Non è stata una settimana semplice e tra le tante cose che sono  successe c'è  stato un episodio che mi ha scossa notevolmente: l'incontro  con il chirurgo che forse mi opererà. Sapevo  che i  calcoli alla colecisti non potevano  essere curati, ma incontrare in così  breve tempo, dopo la consapevolezza del mio stato, il medico  che fa questo  tipo  di operazione mi  messa in subbuglio. Ammetto di  essere una persona impressionabile, ansiosa e paurosa e trattare l'argomento in dettaglio ha reso  sempre più concreto un evento  che considero estremamente spiacevole e che vorrei  fosse lontano  nel  tempo. Al contrario, tra breve, ci  sarà la programmazione. Anche se questo tipo di intervento, fatto nelle migliori  condizioni  fisiche, è considerato di  routine e semplice, è comunque un'operazione e come tale richiede pure un'anestesia totale. Al momento io sono  completamente terrorizzata e, pur avendo  ottenuto  tutte le informazioni e rassicurazioni possibili a riguardo, io continuo a pensarci  sopra sgradevolmente. Col trascorrere del  tempo, invece di  essere diventa più razionale e calma, sono diventata ancora più ansiosa e fifona. Mi rendo  conto che devo  affrontare un ricovero, un esame del  sangue e poi ... l'operazione e che tutto, dato che sono nelle condizioni ottimali per farlo, durerà pochi  giorni;  io, comunque, fosse possibile, vorrei  evitare un simile trambusto. Forse è  anche la pigrizia di  affrontare il diversivo che mi  rende così  nervosa; gli anni  mi hanno portata a preferire la tranquillità  della routine che, per quanto possa riservare stress e seccature, è  comunque prevedibile e gestibile: ogni cosa che è  al  di  fuori di  questa ripetitività genera apprensione. Fifa blu a parte, è una cosa da fare e anche se andassi in cima a una montagna il problema verrebbe con me; meglio levarselo mentre è  ancora piccolo.


lunedì 17 settembre 2018

Non sono solo quattro gocce

A forza di  fare il clima sta cambiando  ed è  arrivata la pioggia, ma non sono  solo  quattro  gocce. I giorni  scorsi il meteo  annunciava l'arrivo  di una perturbazione che avrebbe portato piogge, ma dal  momento che l'estate non ha voglia di  andarsene,  pensavo che ci  sarebbero  state solo precipitazioni scarse e di  breve durata ed invece piove per davvero. L'agenda comincia a riempirsi  di impegni e io, come al  solito, non ho voglia di uscire quando piove. Con il girello non è possibile affrontare la pioggia se non si  va al  coperto, per cui ho paura che dovrò  rimandare qualcosa e fare degli spostamenti imprevisti. Detesto questo  genere di programmazione, non ho più pazienza e voglio che tutto sia sempre lineare; cosa realmente impossibile, ma tanto alla fine so che riprogrammerò tutto e le cose andranno  a posto.
Approfitto della pioggia per evitare di innaffiare le piante sul balcone che, nonostante l'arrivo  dell'autunno, continuano ad essere vegete anche se stanno dando  segni della loro  fine vegetativa. E' il secondo  anno  che punto sulle piante aromatiche piuttosto che su  quelle ornamentali, ammetto di  averne avuto un gran vantaggio pratico rispetto al mero godimento  visivo. Sono stata molto  soddisfatta dall'uso in cucina delle mie coltivazioni e per questo motivo mi  sento portata a continuare su  questa linea anche per l'anno  venturo. Non so perché, ma sembra che i piatti cucinati usando  le erbe del mio balcone siano più buoni e questo non dipende tanto dall'utilizzo di prodotti freschi quanto dalla soddisfazione delle proprie colture.

Con l'inizio di  settembre sono iniziate le sagre e le fiere paesane e ho visto su internet che c'è un fittissimo calendario  di  manifestazioni per tutti i  gusti. Il tema principale però è quello  dell'autunno e quindi si può scegliere tra le manifestazioni enogastronomiche a base di prodotti di  stagione come le feste dell'uva o delle zucche o tra quelle espositive con mercatini ed eventi musicali. Da tempo non vado più a queste fiere per mancanza di  tempo o  semplicemente perché non ho più voglia di  stare in mezzo alla calca e al  rumore, ma quest'anno ho  fatto un'eccezione e sono andata a vedere il De Bello  Canepiciano. E' una manifestazione molto originale con tema il Medioevo ed adatta alle famiglie. Per mia fortuna è attrezzata per gli invalidi e quindi ho potuto  circolare facilmente e vedere un po' di  cose davvero  strane. Dalla presentazione che c'era in internet credevo  fosse la solita esposizione con bancarelle e spettacoli  circensi, invece si è  dimostrata tutta un'altra cosa. In primo luogo si  svolge all'interno delle vie del paese, che per l'occasione sono state cosparse di paglia per ricreare un ambiente antico  e fuori  dal  tempo, e poi è tutto strettamente a tema, con le persone vestite  in abiti medioevali. Le bancarelle ci sono, ma sono  tutte a tema rigorosamente medievale e rappresentano un aspetto della vita di  quell'epoca. I venditori sono in realtà persone preparate a spiegarti  quello  che stai  acquistando  e a raccontarti uno spaccato di  vita che la loro  bancarella rappresenta. Gli spettacoli ricalcano ciò  che si  vedeva in quell'epoca lontana, ripetendo gesti, canti e movenze antiche e persino le aree destinate ai  giochi per bambini sono attrezzate con giochi  antichi Ammetto che è  stata un'esperienza molto suggestiva, anche se non sono  riuscita a vedere tutto, senza contare che la manifestazione dura ben  due giorni e che nel  secondo  giorno  c'era la rappresentazione più importante, cioè l'assalto al  castello con tanto di  cavalli  cavalieri. Purtroppo, come ho  detto prima, non riesco  più a sopportare la calca e il rumore e dopo un po' ho dovuto andarmene via; queste manifestazioni attirano un sacco  di pubblico ed è anche piacevole ed interessante parteciparci, ma io non ho più il fisico  di una volta e dopo un'ora, un'ora e mezza io abbandono  e me ne vado.
Metto qualche foto, le poche sono  riuscita a fare di  sfuggita , che non sono  certo  significative, ma ritraggono un po' l'aspetto dell'evento. Come ho  detto prima, c'era molta gente e tutti  facevano  foto  e giravano  video, per cui  non sono  riuscita a centrare gli obiettivi  migliori, ma mi accontento; almeno posso dire che c'ero :D










mercoledì 12 settembre 2018

L'arrivo delle cimici verdi

L'autunno è  segnato dall'arrivo  delle cimici  verdi, quei  fastidiosi insetti puzzolenti che ti  ritrovi  dappertutto e di  cui  non riesci  mai  a liberarti. Sono una piaga come quella degli  scarafaggi, ma quando  cominci  a vederle in giro sai  che la stagione sta cambiando. Il mio problema è tenerle alla larga quando  stendo il bucato; inevitabilmente me ne trovo  qualcuna sulle lenzuola o  sulle tovaglie e la cosa mi infastidisce perché puzzano  e attaccano il loro odore alla biancheria. Dal momento che l'autunno è  diventato un'estate più  fresca io continuo a stendere fuori, ma devo  fare attenzione agli orari per evitare l'incontro  con questi  fastidiosi insetti. Sembra che ormai  siano ubiquitari e come me  altre persone ne lamentano la presenza, ma fanno parte del pacchetto autunnale e dobbiamo  tenercele . Quando  ero  bambina non ricordo  di  aver mai visto l'invasione di  cimici  verdi che c'è  adesso; forse se ne vedeva qualcuna, ma come oggi mai.  L'adattamento  alle nuove condizioni  climatiche ha quindi favorito alcune specie di insetti rispetto ad altre, senza contare che l'arrivo  di nuove specie non autoctone ha portato  ad un aumento della popolazione entomica. Non mi piacciono  gli insetti, ce poco da fare :(

La salute innanzitutto. Con questa prerogativa ho iniziato un percorso  di  visite specialistiche per tenere sotto controllo la mia salute  che, col  passare degli anni, diventa più cedevole. Non so nemmeno io  dove ho  trovato la forza per affrontare il disagio delle prenotazioni, del  raggiungimento  degli  studi  e delle visite stesse; sono una persona che col tempo sta diventando  sempre più pigra, ma anche più ansiosa, e conciliare questi due aspetti per raggiungere obiettivi prefissati è diventato piuttosto  complicato. Comunque, pur essendo io una persona complicata, quando prendo una decisione, cerco  di  portarla a compimento e questa volta ho deciso  di  fare così. Finora sembra che le cose dal punto  fisico vadano  bene, ma non avendo  ancora finito la lista degli incontri  specialistici mi aspetto qualche notizia sgradevole e con la sfiga che ho  io di  sicuro  ci  sarà. Spesso penso  ai miei genitori che, essendo molto anziani, sono  sotto costante controllo medico e mi domando  come riescano a tollerare una simile situazione; si lamentano, ma vanno  avanti lo  stesso. Quasi  tutti i giorni  hanno bisogno  di  ricette per le loro  terapie e periodicamente fanno  visite specialistiche; insomma, per loro fare le visite mediche sta diventando un'attività come un'altra. Personalmente sono  restia ad applicare alla mia persona una cosa del  genere ed immaginare il mio  futuro con un andazzo  simile mi preoccupa alquanto ed è per questo che mi  domando  come sono  riuscita adesso a prenotare tutte queste visite per me. Spero solo che, finito  questo periodo di  controlli, la parola "medico" finisca nell'ultima pagina del mio vocabolario.


martedì 11 settembre 2018

Possibile che ci siano sempre problemi con internet e il computer?

Il titolo  del post è una domanda retorica, anche perché la risposta più ovvia che viene da dire è "sì". Da agosto ho  di nuovo problemi  di  collegamento e internet è lentissimo, caricare le pagine diventa un'impresa e questo capita in alcuni momenti della giornata, che però non saprei  specificare in quali. Succede e basta. Prima delle ferie avevo perso il collegamento e dopo qualche telefonata tutto  era stato ripristinato, ma adesso ci  sono  di nuovo disagi. Stare senza internet mi  tocca relativamente, posso  trovare delle alternative per passare il  tempo; la cosa diventa seria quando  si  tratta spedire mail, effettuare pagamenti o per motivi  di lavoro, specie se il computer di  famiglia serve soprattutto per questo. Nel mondo  moderno non è più possibile effettuare una comunicazione o un'operazione senza doversi  necessariamente connettere; le vecchie telefonate e le lettere sembrano avere un valore relativo ed obsoleto perché tutto si muove in rete. Ammetto che ci  sono  vantaggi  considerevoli, che ti permettono  di  effettuare operazioni direttamente da casa e celermente, di ottenere informazioni e di comunicare in tempo  reale; insomma, le comodità e la rapidità fanno comodo  a tutti. Ma il rovescio  della medaglia salta fuori non appena la connessione  sparisce. Lo scambio si interrompe mentre i tempi di lavoro si  allungano e non c'è modo  di ottenere una conferma o una risposta con mezzi alternativi, anche perché il cartaceo è  sparito  quasi  del  tutto e la comunicazione telefonica è meccanizzata. Si ha la sensazione di  essere usciti dall'ingranaggio e la cosa peggiore è che tutto  questo  fa venire ansia, proprio perché il meccanismo  comunicativo è ormai  questo e quando viene a mancare ci  sente tagliati  fuori. Io, purtroppo, non vado d'accordo  con la tecnologia e nemmeno mio  marito, per cui, se ci  succede qualcosa con il computer, entriamo  subito  nel panico e non sappiamo a chi  rivolgerci. Molti hanno l'amico  che se la cavicchia, altri se la cavicchiano  da soli, noi invece dobbiamo  sempre rivolgerci ad un tecnico  e spendere soldi: non ne posso più. Non dico che lastra di pietra e scalpello  siano la soluzione migliore, ma anche non volendo con questo  sistema siamo  riusciti  a leggere messaggi  vecchi  di  secoli. Prova a leggere questo post tra un mese e voglio vedere se c'è  ancora.


lunedì 10 settembre 2018

Tempo bizzarro

Le stranezze del  tempo non finiscono mai  di  stupire, anche se ormai dovremmo  esserci  abituati. Dopo alcuni  giorni, in cui sembrava che l'autunno  fosse alle porte, le temperature si  sono nuovamente alzate ed è  tornato il caldo estivo, anche se la mattina e la sera sono diventate più confortevoli per una più marcata frescura, tanto da far pensare ancora alle vacanze. Oggi  ascoltavo le previsioni meteo e sono  rimasta basita all'annuncio di un rialzo  fino  ai  30°C, eppure credevo che simili temperature non si  sarebbero più toccate ed invece l'afa è ancora presente. Questo tempo va bene ai  vacanzieri  ritardatari, ma per chi ha ripreso le attività non è proprio allettante andare al lavoro e sudare le classiche sette camicie non tanto per la fatica quanto per il caldo. La mia nuova felpa rosa cipria resterà in armadio ancora per un po, mentre le lagnanze  riguardo  i miei acquisti poco  goduti dei  saldi  estivi  sono completamente dimenticate e sono tornata ad indossare le mie nuove magliette. Intanto, nei giorni  scorsi,  avevo  acquistato al mercato un nuovo copriletto adatto ai primi  freddi, con una fantasia molto  tradizionale e classica, ed entusiasta l'ho subito messo  a mano, sicura che mi avrebbe riparata dalla frescura notturna.  Da alcune notti, però, si è reso praticamente inutile per il rialzo  delle temperature e, quasi  quasi, mi  viene voglia di  riaccendere il ventilatore quando  vado  a dormire. Ogni  anno è  sempre la stessa storia: la stagione autunnale parte a fine agosto o ai primi di  settembre, poi svanisce per ritornare all'estate e ripresentarsi autentica nel mese di novembre. Io dovrei  essere ormai abituata a questo andazzo ed invece ogni anno questo cambiamento mi  coglie sempre impreparata e lamentosa, tanto che dovrei  scrivermi sull'agenda, insieme agli impegni  e le scadenze, che l'autunno di una volta non esiste più. Scherzi  a parte, dopo la calura estiva e le vacanze c'è  veramente voglia di  fresco  e di  autunno, o meglio, c'è  voglia di un clima che faccia dimenticare quel clima di rilassatezza e di svago che si è appena trascorsi per essere più concentrati nel riprendere le normali  attività.

Quest'anno è stato caratterizzato da un lavoro importante e molto dispendioso: il cambio degli infissi  di  casa, ma mio marito sta preventivando per l'anno venturo la tinteggiatura della sala da pranzo e dell'ingresso, stanze che hanno subito più danni  durante l'intervento. Sinceramente non me la sento proprio di pensare alla presenza di operai in casa e a tutto  quello  che ne consegue e alla proposta ho risposto con chiaro  diniego. Fortunatamente, in un certo senso,  l'intervento  appena fatto è  stato economicamente prosciugante e il preventivo  è stato rimandato di un altro  anno, nell'attesa di una ripresa patrimoniale. Al di là dell'effettiva necessità di una tinteggiatura della sala da pranzo a me è  invece tornata la voglia di cambiarci mobili: totale follia :o  Se non ho voglia di  affrontare una banale tinteggiatura, che comporta solo lo spostamento  di mobili, figuriamoci un cambio di mobili che, oltre ad un lavoro ancora più faticoso, è tre volte più dispendioso. Eppure, io continuo ad avere una certa insoddisfazione di  fondo, tanto che sono andata all'Ikea ed ho comprato due nuovi cuscini per il divano, tanto per avere un minimo di novità nella stanza. Una volta messi sul sofà si è  visto che non erano stati un acquisto ottimale; i colori e le fantasie si  sono dimostrati poco  adatti alla texture del mobile, ma la sofficità delle imbottiture ha subito compensato tutto. Mi rendo  conto che voglio un nuovo  divano, ma adesso non me lo posso permettere e, se proprio  devo intervenire sulla sala da pranzo, è più importante la tinteggiatura. Lo so, sono un'incontentabile e mio  marito ha tanta pazienza; forse dovrei  smetterla di  guardare tutti  questi programmi di case e di  arredamento, che mi  mettono in testa strane idee, e guardare qualche fiction :D


giovedì 6 settembre 2018

Quando fuori piove

Anche se il calendario  dice che l'autunno non è ancora iniziato, la stagione è ormai cambiata e sono iniziate le prime piogge e, quando  fuori piove, è il momento di  fare i lavori in casa. Non so perché riesco  sempre ad accumulare così  tante faccende :o  intanto l'agenda comincia a riempirsi  d'impegni e l'idea di uscire con questa umidità non mi attira di  certo; insomma, tra dentro  e fuori  ho un sacco  di  roba da fare. E dire che a me l'estate non piace, eppure sono ancora con la testa nelle vacanze e non sono ancora tornata mentalmente... al lavoro. La pioggia mi dice che devo iniziare ad occuparmi dell'armadio e a smetterla di arrampicarmi  nelle parti più alte per prendere giacche o maglie quando  devo uscire. Uffa! I miei acquisti dei saldi estivi  me li sono  goduti poco e già devo pensare all'abbigliamento  autunnale. Nei giorni scorsi, mentre ero  fuori per impegni, sono andata in un grande magazzino ed ho  fatto il primo acquisto, se così lo si  vuole chiamare, autunnale. E' stato più per sfizio che per necessità: mi sono comprata una felpa da mettere con i jeans. Di colore rosa cipria. Ovviamente. Non credo che sia più il colore di moda di  questa stagione ventura e sinceramente non me ne importa niente, mi piace e basta. Quando ho  riposto la felpa nell'armadio, mi  sono  resa conto che c'erano altri capi del  medesimo  colore ed ho subito pensato a quando  ho avuto il mio momento  viola, che è  durato anni. Adesso le mie preferenze sono  virate dal  viola al rosa cipria e anche all'azzurro, colori più adatti alla primavera che al resto delle stagioni, però attualmente mi  fanno  sentire bene e mi vesto  così.  Tuttora permangono  nell'armadio i colori neutri, come i  grigi  e i  beige, sempre nelle tonalità chiare, mentre è quasi  totalmente sparito il nero, colore che adesso trovo  assolutamente deprimente. Mi rendo  conto che al momento mi piacciono i colori tranquilli, quelli che mi  danno l'aspetto di donna calma e serena, anche se nella realtà non lo  sono  affatto, insomma, mi piacciono le tinte pastello. E' forse indossare questi  colori pacifici che mi  fa sentire bene e a mio agio, per cui non vedo il motivo a preferire colori di  tendenza, che neanche mi piacciono. Negli anni passati  sentivo l'autunno  come una stagione che preludeva all'inverno e al  freddo intenso, una stagione necessariamente di passaggio e di  cui non apprezzavo la vera essenza, di  conseguenza le mie preferenze cromatiche dovevano necessariamente essere molto calde ed accese, quasi  sempre dominate dal marrone in tutte le sue declinazioni, dal fucsia e dalle tinte ocra, insomma le tipiche tinte che la moda riserva all'autunno. E' solo in questi ultimi anni, in cui l'autunno è diventato la mia stagione preferita, che ho iniziato ad andare in controtendenza e a preferire colori più chiari e luminosi.
La borsa per me è  sempre stato  l'accessorio  che determina la stagione e con l'autunno, tutti  gli  anni, saltavano  fuori  dall'armadio le borsette nere e marrone scuro; solo di  recente non è più così e, complice anche la moda, ho iniziato a preferire borse dai  toni più  chiari e apprezzabili  tutto l'anno. In fondo, la moda attuale non è più moda, è  più una sorta di  suggerimenti  che la persona adotta secondo il proprio  gusto  e stile. L'unica cosa che permane in questi ultimi  tempi è l'orientamento minimal  dei vestiti. Infatti i tagli  sono  sempre rigorosi, piuttosto lineari e tendono  a seguire la figura della persona; non ci sono  più fronzoli e accessori marcati e se c'è qualche volant è solo  per sottolineare una linea del  vestito e niente di più. Anche le lunghezze si  sono assestate e le gonne troppo corte o  troppo  lunghe sembrano avere sempre le stesse misure standard. Un po' mi sono abituata a questi modelli di  abiti stringati; sarà perché tutta questa linearità è più semplice da abbinare o solo perché  sono capi pratici  da indossare. Non sono vestiti che mi fanno impazzire, ma li porto. L'ultima volta che sono andata in un outlet ho visto una carrellata di  abbigliamento con queste linee e con queste tinte unite che mi ha lasciata basita. Saranno anche capi eleganti, alcuni, ma questo genere di  tagli e questa scelta di  tinte unite o di  fantasie minimaliste porta ad una massificazione tale che è  quasi impossibile distinguere uno stile sartoriale da un altro. E' un po' come per le automobili: si  distinguono le monovolume, i suv, le famigliari, ma per capire a quale casa automobilistica appartengano l'unica differenza importante è la fanaleria posteriore. Un po' poco, no?