Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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sabato 16 febbraio 2019

Operata

Queste due lunghe, anzi lunghissime, settimane stanno volgendo al  termine e io mi  sento spossata, ma credo  di averne anche ragione. Tutto è iniziato con la telefonata, che ho  affrontato con un po' di  apprensione,  per il mio pre-ricovero, procedura importante per affrontare un'operazione con anestesia generale, cui è seguita una serie di  eventi che mi hanno condotta all'obiettivo  finale.
In passato avevo  già  avuto a che fare con ricoveri ospedalieri e non ne avevo certo un buon ricordo, per cui la paura di  affrontare degli  esami clinici con un pre-ricovero in day hospital aveva iniziato a tormentarmi  già dal'arrivo  di  quella telefonata. Il giorno prestabilito per i controlli d'uopo, invece, si è dimostrato  ben diverso da come lo immaginavo. Mi sono  recata all'ospedale abbastanza tranquilla e pronta ad affrontare il mio più  grande spauracchio: il prelievo  di  sangue. In tutti gli anni passati il prelievo di  sangue per me è  sempre stato collegato ad uno  svenimento; sono ansiosa, ho la pressione bassa e sono  da fifa blu e con questi presupposti un mancamento era plausibile.  Questa volta è stato diverso, anzi, è  stato come quando avevo fatto il prelievo  di  sangue per il mio piano  terapeutico alcuni  mesi  fa e anche quella volta non ero  svenuta. Mi hanno infilato l'ago, io parlavo  con mio  marito e con un'infermiera  riguardo gli esami  che avrei  dovuto  fare subito  dopo  quello  che stavo  facendo e così non mi  sono accorta di niente e tutto  era già  finito.
Diciamo  che uno dei miei problemi è che non riesco ancora  a comprendere che sono  passati anni, anzi mooooolti anni, da quando ho  fatto il mio ultimo ricovero ospedaliero e che pertanto le analisi sono  cambiate. Adesso esistono macchinari  nuovi, computerizzati, rapidi e molto precisi, ben diversi  da quelli vecchi, non solo per forma ma per prestazioni, per cui le analisi si  basano ormai su piccoli campioni  di  materiale e non su  grandi  quantità e questo significa rapidità di  esecuzione, esattezza ed una minore invasività per il paziente. Per farla breve, il mio pre-ricovero è durato in tutto un'ora e mezza compresi i  tempi  di  attesa e sono  riuscita a fare tutti i miei  esami senza traumi. Appena uscita dall'ospedale mi sentivo fiacca, più per la paura che avevo  avuto che non per quello  che avevo  subito.
Dopo pochi  giorni dalle analisi è arrivata la telefonata per il ricovero, con intervento programmato il giorno  stesso di  arrivo in ospedale. Avendo  alcuni  giorni  a disposizione per organizzarmi, ho potuto pensare a come preparare la mia borsa e quindi  a fare acquisti: una nuova vestaglia, un pigiama nuovo e anche la borsa nuova, rosa ovviamente :D Era tempo  che non preparavo una borsa per un ricovero e l'ultima volta era stato per la diagnosi  della mia malattia, cioè i mooooolti anni fa citati prima.
La mattina dell'operazione mi sono alzata presto e con un po'  di paura, ma non così  tanta come mi  sarei  aspettata, e sono andata in ospedale ancora insonnolita e prima che il sole fosse ancora sorto. Appena ho avuto l'autorizzazione ad entrare in reparto sono  entrata nel meccanismo dell'operazione. Il personale specializzato  ed efficientissimo  mi ha guidata in tutti i passaggi alla preparazione dell'intervento e sono arrivata in camera operatoria ....... tranquilla. Da non crederci, dal momento che mi  conosco  bene :o Per mia fortuna dovevo  fare solo un intervento  di  colecisti che, come mi è stato  spiegato, viene ormai  considerato "intervento  di  routine", cioè con bassissimi rischi e che, se si potesse fare senza anestesia totale, sarebbe quasi un intervento  ambulatoriale. Tuttavia, avevo ancora un ostacolo psicologico  da superare: temevo per il procedimento dell'anestesia generale, ma anche quello si è  rivelato meno pauroso  del previsto. Ricordo  solo  che, dopo essere stata attaccata ad alcune flebo e con le braccia imbottite da pezze di  cotone per la mia sicurezza, mi tenevano lontano dal  viso una mascherina di plastica trasparente forata, simile per dimensioni e materiale a quella del mio aerosol. Poi .... boh!  🤷‍♂️ Mi sono ritrovata nella stanza dei  risvegli  mentre un'infermiera cercava di  riscaldarmi con speciali coperte termiche ed uno speciale macchinario che gettava aria calda attraverso un tubo estensibile. Infine, il ritorno in reparto e tanto sonno.
Di questa operazione ho un buffo  ricordo del reparto operatorio, che in un certo senso mi ha divertita: il sistema di passaggio dal letto di  reparto a quello operatorio e viceversa. Si tratta di un tavolo  riscaldato e basculante, su  cui  si fanno scivolare i pazienti da un letto all'altro, e quando mi hanno messa sopra io mi sono  sentita come una pizza o una torta o una forma di pane appena sfornata. Non so perché abbia associato a questa immagine gastronomica, che non c'entra niente, questo tipo di congegno, ma tra me e me ridacchiavo per quello  che mi  stava succedendo sia in andata che in uscita. E, prima non mi avevano ancora anestetizzata e dopo ero completamente sveglia :D :D
In definitiva è andato  tutto  bene, anche se le mie condizioni fisiche, legate specificatamente alla mia malattia, hanno creato una certa cautela da parte dei  medici. Avrei dovuto essere dimessa il giorno dopo l'operazione, che era dimostrata da manuale sia come svolgimento che come decorso post-operatorio, ed invece sono stata trattenuta per accertamenti. Un altro prelievo  di  sangue, la conferma del  mio stato e la sera una febbriciattola che mi ha obbligata a restare un'altra notte in ospedale e poi, finalmente, la dimissioneeeeeeeeeeeee!!!!! :) :) :) :) :) :)

Gli eventi  di  queste ultime settimane mi hanno fatto  trascurare le previsioni meteo e, anche se ho  dovuto sospendere i miei  impegni, sono comunque dovuta uscire per gli  acquisti necessari  al ricovero. Senza neanche accorgermene, mi sono  ritrovata a vivere in una sorta di primavera anticipata, che mi ha decisamente spiazzata. Le giornate, che avrebbero  dovuto  essere fredde, sono state caratterizzate da un aumento  delle temperature massime, tanto da creare un anticipo primaverile. Niente precipitazioni e tanto sole. Solitamente guardo le montagne che circondano la zona in cui  vivo, e che considero metro di paragone per comprendere le stagioni,  e questa volta mi sono accorta che erano coperte di  neve solo  sulla sommità. Siamo in febbraio e le loro pendici  dovrebbero essere bianche, invece sono  semplicemente brulle. Questo mese capriccioso dovrebbe essere caratterizzato  dal  freddo e dall'instabilità, invece sembra di  essere già  a fine marzo: che stress :\  Sinceramente non so  come vestirmi. Anche in casa ho  dovuto abbassare il riscaldamento e mio marito che è andato a farmi la spesa ha persino incontrato persone in  maniche corte. Assurdo.  Ma come è possibile? Capisco che ci  sia gente strana in giro, ma non è troppo presto scoprirsi  così  tanto? Anche io ho caldo e durante la giornata cambio maglia secondo  gli orari, eppure non me la sento di  scoprirmi  fino a questo punto.
Queste strane condizioni  climatiche sono  sempre più  preoccupanti. La scarsità di neve, che adesso è praticamente tutta sciolta, e di pioggia prelude ad una siccità allarmante e ad un'estate torrida. Ogni  anno  che passa non ci  sono miglioramenti, ma nemmeno un adattamento evolutivo da parte di persone, animali e piante, anzi, iniziano a sparire soprattutto le piante. Mi chiedo  come cambierà lo scenario con questo meteo. Non voglio essere pessimista, intendiamoci, ma la preoccupazione c'è.





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