Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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mercoledì 2 novembre 2016

La strada delle fate


Quando sono arrivata nella mia casa di  campagna la prima cosa che ho notato era una lunga fila di  funghi nel prato davanti alla porta, poco oltre un'altra fila dei medesimi spuntava tra i fili d'erba ancora verdi. Osservandoli con attenzione sembrava che segnassero il  passaggio di una fatina in volo, che con la sua bacchetta magica li aveva fatti crescere per segnare il suo passaggio. So bene che è un'interpretazione fantasiosa alla casualità spontanea e che, in queste giornate umide nebbiose, è  tempo di  funghi, però un po' di immaginazione non guasta mai, specie quando  si  arriva con la nebbia e la casa è fredda. Osservando  con più attenzione, anche nell'aiuola recintata, dove cresce il tagete e c'è un piccolo pino, c'erano altri  funghi, non commestibili, ma che anche qui sembravano  fatti crescere apposta per le fate. E che dire del vecchio melo? Tre grossi funghi a ventaglio e dall'aspetto vellutato  erano spuntati per creare il posto ideale per un terrazzo fatato. Un po' di  fantasia è utile per affrontare al meglio i disagi  della casa, che appena arrivata mi accolto con tutte le stanze fredde. Solo dopo un'ora  e più la stufa e il caminetto hanno diffuso un gradevole tepore ed è stato possibile cambiarsi  ed iniziare le attività. Lo so, non sono più abituata a questa vita rustica e la mancanza di  comodità si  fa sentire.




Nel mio giardino hanno cominciato a cadere le foglie delle mie piante, alcune sono quasi pelate, altre hanno ancora un po' di  chioma. La prima cosa da fare è stato pulire il prato dalle foglie secche e , per mio  fortuna, questo è un lavoro di mio  marito. Essendo il  giardino piccolo  si  fa in fretta a fare le pulizie, solo che quando le foglie sono  tante allora ci vuole il suo  tempo. Non essendo le temperature ancora basse, c'è l'erba verde e il giardino  stenta ad andare a riposo. Ho scattato alcune foto per mostrare come le piante abbiano un aspetto più da inizio autunno che da stagione inoltrata.

La mahonia ormai con le foglie rosse

Foglie di vite

Acero ingiallito

Mentre ero  nella mia casa di  campagna ho  notato tantissimi uccellini. Purtroppo non sono  riuscita a riconoscere tutte le qualità in quanto, essendo piccoli ed inavvicinabili, si nascondevano  nel fogliame ed era solo possibile udire il loro canto. Sono stati di  compagnia mentre passeggiavo nel  giardino e scattavo le mie foto. Avrei  voluto immortalarne qualcuno, ma erano  troppo sfuggenti. Nemmeno  d'estate ho visto così tanto movimento nell'aria. Credo sia la stagione che porti a questi uccelli  di  fare la loro comparsa nella vicinanza di  case.


Dal momento che i miei famigliari sono  quelli che frequentano  di più la casa, in questi gironi  di  ferie, ho deciso di curiosare un po' tra i ricordi per riacquistare confidenza con l'ambiente. Nella casa di  campagna ci  sono  tutte le cose del passato di  famiglia, cose il cui unico  valore è  quello affettivo e che, sinceramente, sarebbero da pattumare ma da cui è difficile staccarsi, anche se sono polverose, consumate ed inutili. So  che può sembrare assurdo tenere tutte queste cose, ma in questo scenario  della rimembranza io ho ancora i miei vecchi  testi e quaderni  delle elementari. Come ho detto prima, per curiosità e per immergermi nel mio passato, li ho ripresi in mano  e sfogliati, dopo anni  che giacevano  nel dimenticatoio. Che differenze dalle cose che si  studiano adesso e quanto ero ordinata: avevo tutti dieci  e lode . Prima di tutto i computer non esistevano, anzi, in prima elementare io usavo  ancora i pennini e l'inchiostro e quando in seconda elementare arrivò la stilografica sembrava di  vivere in un mondo  avanzato; insomma, l'informatica era inesistente o  appena agli  albori. Cose da ridere, al giorno  d'oggi :D Sfogliando quei  vecchi libri e quaderni ne emergeva una cultura innanzitutto molto religiosa, ma anche molto legata alle tradizioni italiane: la scansione del tempo legata alle stagioni e alla cultura contadina, racconti letterari e poesie di autori ormai dimenticati, la geografia che adesso non si  studia più, la storia romana. Attualmente una preparazione del genere sembra vecchia di  secoli, tanto che c'è  da chiedersi  come abbiamo  fatto a sopravvivere fino ai  giorni nostri. Eppure, siamo qui. Adesso io uso il  computer e gestisco  forum e blog, ma quando  ero una ragazzina avevo i quaderni per cose personali  e i diari, tutti fitti di immagini  ritagliate e pensierini scritti con una calligrafia ordinata e colorati con i pennarelli. Ora faccio tutto  con un programma di  grafica 8|




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