Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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domenica 19 marzo 2023

Al piccolo centro commerciale

 

Finalmente, ho  fatto la mia prima, vera uscita dopo due mesi  di malattia. Ho scelto  di  andare a visitare un piccolo centro commerciale nella mia zona, con pochi  negozi ed il supermercato. E' stato un po' faticoso, ma ce l'ho fatta 😊 Il mio obiettivo  era quello  di non utilizzare ausili e di  appoggiarmi al marito solo in caso  di necessità e così è  stato. I saldi invernali sono  tutti  terminati e c'è solo più l'abbigliamento primaverile, ma tra un po' arriverà anche quello estivo. Non ho fatto acquisti, non ho bisogno di niente e non voglio cedere ad inutili capricci; l'armadio è pieno di cose in ottimo  stato e ancora alla moda, per cui  va bene così. Senza contare che se cambio  casa e vado in un posto più piccolo non posso certo avere un armadio che scoppia 😆 Non ho nemmeno ceduto alla tentazione di  comprare bijoux; mi piacciono collane ed orecchini, ma anche di quelli ho una bella scelta e tutte cose alla moda. Io e mio  marito abbiamo  solo guardato le vetrine, fatto tanti commenti e basta; anche lui non ha voluto  fare acquisti. Siamo in un momento in cui il risparmio è importante e poi, dal momento che abbiamo deciso  di  fare decluttering, abbiamo capito che dobbiamo scegliere un modo di vivere più minimal e anche i capricci personali  devono essere più moderati. Forse è solo il momento che ci  fa pensare così, ma spero che questa esperienza ci  faccia capire che finora abbiamo sbagliato.


Ed eccomi ancora a parlare di decluttering. Non sembra, ma è un'operazione complicata. Sul momento pare semplice l'idea di eliminare le cose inutili, anche perché si parte pieni di entusiasmo e di voglia di pulizia, poi piano piano arrivano le difficoltà. La prima e più grande da affrontare è quella affettiva e sentimentale, poi ci sono tutte quelle legate alla fatica fisica per gli spostamenti e la visione ed in fine quelle legate allo smaltimento; insomma, ci sono un bel po' di difficoltà. Come ho detto prima, la più grande complicazione nell'operazione di  eliminazione è quella affettiva; infatti, ogni  volta che vedo  qualcosa che era nascosto e dimenticato nella mansarda sono assalita da un mare di ricordi. Da un lato è difficile staccarsi dagli oggetti, perché magari sono regali  di persone che non ci  sono più o sono regali fatti dai  famigliari oppure sono acquisti  fatti in un particolare momento di  vita, dall'altro sono cose che sono state messe nel dimenticatoio perché non servivano più o perché non c'era spazio per tenerle in casa. In questo difficile lavoro di eliminazione è anche intervenuta mia figlia, che in parte ha preso per sé alcune cose e in parte ci ha aiutato  a buttare via. Ci sono momenti in cui penso a quelle persone che hanno avuto un lutto e debbono disfarsi degli averi  del  defunto; non è propriamente un paragone azzeccato perché io  sono ancora viva, però ci sta che questo  distacco è per sempre. Spero solo che finisca in fretta, anche se ne dubito  vista la mole di oggetti e mobili, perché è  stressante.




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