Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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sabato 1 agosto 2020

Ondata di caldo



L'ondata di caldo di queste giornate è difficile da tollerare e ogni anno che passa io fatico sempre di più ad abituarmi a temperature che superano i 30°. In questi giorni le temperature si  sono aggirate intorno ai 33° e forse qualcosa di più, ma la percezione è stata molto più alta. Anche uscire di casa per normali attività è stato difficile. Sono andata con mio marito a fare la spesa e, se non fosse stato che gli acquisti erano minimi, avrei mollato subito e gli avrei  detto di  finirla lui. Benché il supermercato avesse l'aria condizionata, io faticavo a camminare e fuori l'aria era quasi irrespirabile per il calore. Sarà che i parcheggi non sono i posti ideali per fermarsi anche solo per caricare la spesa, ma io non vedevo l'ora di  tornarmene a casa e accendere il condizionatore. La televisione ha già annunciato che la prossima settimana arriveranno i temporali a mitigare questo clima rovente, temporali però  violenti e che sicuramente porteranno danni; tanto che il tempo, ancora una volta, non si mostrerà clemente per cui bisognerà attendere l'autunno per avere un po' di  refrigerio. 
In questi giorni non è  semplice indossare la mascherina; io ne ho di  tre tipi, due lavabili e uno usa e getta. I primi due vanno bene quando le giornate sono più miti o addirittura fredde, in quanto trattengono il sudore che finisce per gocciolare sulla bocca, il terzo tipo invece assorbe anche il sudore e io mi chiedo  se questa mascherina sia davvero protettiva  oppure no. Insomma, il problema mascherina non è da sottovalutare né in questa stagione né in quelle successive, tanto che io e mio marito stiamo valutando l'acquisto di mascherine lavabili, anche un po' più costose ma più confortevoli. Dal momento che questa situazione generale non tende a placarsi, ritengo che la spesa delle mascherine sia una priorità da mettere in conto tanto quanto l'acquisto di generi  di prima necessità. Ormai indossare la mascherina sta diventando un'abitudine come quella di  sanificare la mani ogni  volta che si è  fuori casa e si entra in un negozio o si  tocca qualcosa in esterno, insomma non è più un peso. E' un po' fastidioso con il caldo, ma la paura del contagio fa superare il disagio della precauzione.
Caldo o no ho preso il coraggio a quattro mani e sono andata a fare l'esame della glicemia in farmacia. Bisogna dire che l'organizzazione di  accoglienza delle persone è accurata ed ho potuto  fare l'esame in tutta tranquillità; mi hanno disinfettata a dovere e la puntura è stata velocissima come l'esito, che ha fugato tutte le mie paure di avere il diabete. Sono tornata a casa serena dopo aver trascorso  giornate di  ansia, tormentata da dubbi che sono subito spariti quando l'indicatore ha segnalato un valore accettabile ed inferiore a quello di  allerta. Purtroppo gli anni passano e malattie che crediamo abbiano solo gli altri potrebbero essere anche le nostre, un piccolo controllo e torna subito la serenità. La pandemia ha bloccato i controlli di  routine e i programmi  di prevenzione ospedalieri e, soprattutto, ha creato la paura che gli ospedali siano  luoghi di infezione. Io continuo a nutrire i miei dubbi in merito, non tanto per i reparti, che sono sempre disinfettati e puliti, quanto per la zona delle prenotazioni e pagamento ticket, quella che dovrebbe chiamarsi CPU. Lì, che si  voglia o no, c'è il maggior passaggio di  gente e bisogna obbligatoriamente passare di lì e fare la coda per poter accedere ai reparti. Probabilmente il problema dell'assembramento sarà  stato risolto, ma io non mi sono ancora azzardata ad andarlo a constatare. La salute è un bene troppo prezioso, che va tutelato e conservato nel miglior modo  possibile. Fa troppo caldo e meno mi espongo a situazioni che potrebbero  crearmi problemi e meglio è per la mia salute.

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