Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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giovedì 12 marzo 2020

Silenzio

Sono trascorse tre settimane e forse più da quando  sono in autoisolamento, adesso, dopo l'ordinanza del Presidente del Consiglio, è diventato obbligo per tutti e la città è quasi  deserta. Ieri sera ho ascoltato la sua comunicazione in diretta televisiva e il suo appello di restare chiusi in casa non mi pesa, anzi, proprio per questa ragione ho iniziato a fare un po' di pulizia e la casa è quasi luccicante. Paura e preoccupazione sono all'ordine del giorno, non tanto per me ma per mio marito che continua ad andare al  lavoro e ad occuparsi  della spesa; se gli succedesse qualcosa per me che sono invalida sarebbe un disastro 😱 Ogni  giorno cerco  di  fare attenzione mentre sbrigo le faccende domestiche, di  salire il meno possibile sulla scala e di non affaticarmi troppo; mi rendo  conto che se cadessi e mi facessi male, andare in ospedale per avere assistenza ora come ora sarebbe critico. Tutti i  giorni seguo in televisione l'andamento della situazione generale, con la speranza di  qualche miglioramento, e al momento non sembra esserci niente di positivo; ci  vorranno settimane prima che tutto passi e si possa tornare alla normalità. Questa reclusione generale ha in fondo un aspetto positivo: c'è silenzio. Niente bambini strillanti nei cortili, il traffico automobilistico è sensibilmente diminuito e non si  sentono nemmeno passare le ambulanze con le sirene spiegate, persino nella casa i  rumori sono diminuiti, segno  che la gente ha poca voglia di muoversi  e come me segue solo più i telegiornali. In questo silenzio  forzato sembra che di essere nel castello della bella addormentata, in cui tutti attendono  che l'incantesimo malvagio  venga spezzato dall'arrivo  del principe. Favole a parte, è tutto  così  surreale e al  tempo  stesso vero che c'è da chiedersi  come sia possibile che si  sia giunti a tanto. Per quanto possa sembrare paradossale, io  apprezzo questo silenzio, mi aiuta a concentrarmi  e mi  distende i nervi; mi disturba solo la motivazione che lo ha determinato.

La primavera è praticamente cominciata, anche se il 21 marzo non è  ancora arrivato ci  sono  fiori e foglie verdi ovunque, dove per me "ovunque" sta per "fin dove arriva la vista dalla finestra di  casa". E' ancora freddo, non si  va sotto zero, ma fa freddo. La caldaia continua ad essere in funzione e non è  ancora il momento di  tenere porte e finestre aperte. Ci sono  giornate di  sole alternate a giornate nuvolose e umide e la stagione sembra confermare la sua costante e nota mutevolezza.
Vorrei poter andare nella casa di  campagna e scoprire se ci  sono  fiori nuovi nel mio giardino, ma è uno spostamento proibito così, per ovviare la mancanza,  sono andata a rivedere le fotografie degli anni passati: quanti colori e quanti meravigliosi fiori ho avuto. Se tutto  va bene, forse la casa verrà ristrutturata e diventerà accessibile anche a me che non posso più  fare le scale, e forse allora potrò tornarci e soggiornarci piacevolmente, adesso è  solo  retaggio della mia famiglia che non ha problemi  fisici  come i miei.
Credo  che quest'anno  passerò direttamente dall'inverno all'estate senza passare dalla primavera, dal momento che debbo  starmene a casa e non posso  vivere in esterno la stagione corrente, pazienza: dal  freddo  al caldo in un  colpo solo. Oggi, ad esempio,  è nuvolo e mi  chiedo  se domani pioverà, com'è previsto. Una volta la pioggia era vista come un mezzo che puliva l'aria e portava via le malattie, mi domando  se questa credenza abbia una sua fondatezza e qualora l'avesse porterebbe via anche questo  brutto coronavirus? Io vorrei che fosse davvero così, ma ormai  si è  abituati alla siccità e anche questa fievole speranza legata ad una credenza sembra svanire con le nuvole che se vanno.