Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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venerdì 10 luglio 2015

La mia deludente piastra di cottura

Il lunedì della scorsa settimana è arrivata la mia nuova piastra di  cottura a cinque fuochi. Un mese fa mi avevano montato la attuale cucina  e, quando  avevano sballato la piastra, questa risultava danneggiata; perciò, era stato necessario rimandarla alla fabbrica per la debita sostituzione. Nell'attesa, il mobilificio, in cui avevo fatto l'acquisto dei mobili,  mi  aveva fornita di una piastra sostitutiva; finché lunedì non è  arrivata quella ordinata, insieme alle barre appenditutto mancanti. L'entusiasmo per  aver completato tutto è indescrivibile: la mia cucina da sogno era ultimata e io l'adoravo. Mi sembrava di  essere su una nuvoletta rosa, da cui, però, sono  caduta subito quando all'accensione della piastra di  cottura, quella  che avevo ordinato e desiderato tanto, mi sono accorta che era una fregatura :/ La marca scelta è pressoché sconosciuta, almeno per me, si  chiama Elleci e pare sia una marca italiana, così dice internet, ma a  me sembra tanto un "tarocco cinese". E' mal strutturata e basta. Il fatto che sia arrivata danneggiata significa che non c'è stata cura nell'imballo, infatti, il danno era su un angolo a cui era saltata via la verniciatura. Mi chiedo: ma non potevano metterci una protezione di polistirolo? La cosa più grave, però, non è certo un imballo scarso, è che ... è pericolosa :o Le manopole sono posizionate a meno di un centimetro dalle griglie di  cottura e, quando  queste si  riscaldano, anche le manopole assorbono calore, diventando calde e intangibili. Un altro difetto è che le manopole, essendo a contatto con le griglie di  cottura, non hanno nemmeno un rialzo o una barriera protettiva che funga da isolamento, quindi, essendo tutto un piano contiguo, questo si  surriscalda e ci  si ustiona. In pratica, sui due fuochi più  vicini alle manopole bisogna mettere sono pentolini o padellini piccoli e fare cotture brevi per evitare surriscaldamenti e ustioni. Sorge spontanea una domanda: ma non te eri accorta che era così, quando l'hai vista in esposizione? Risposta: no. Provate voi a vedere o a pensare a tutti i dettagli in ettari di esposizione di  cucine, dopo due ore in cui avete dovuto fare almeno una cinquantina di  scelte su centinaia di  materiali. Io ricordo di aver visto la piastra e chiesto che fosse a cinque fuochi, facile da pulire e non in acciaio e questo ho ottenuto; ma non ho pensato al fatto anche le manopole dovessero avere un adeguata distanza dalle griglie, mica sono andata con il centimetro a misurarle. E poi, ma chi ha fatto il progetto della piastra non doveva pensarci lui? Quando  ho detto questa cosa a mio marito, lui si è  arrabbiato :$ Cambiare la piastra era possibile, ma significava restituire la piastra e sceglierne un'altra di marca e più costosa, integrandone la differenza. Questo non era invece possibile per noi, avevamo già speso abbastanza per rifare l'intera cucina e al momento sarebbe stato un ulteriore sacrificio. Conclusione: mi tengo la piastra di  cottura deludente e cerco di adattarmi :( Prima o poi si romperà e questa volta farò più  attenzione.

Che caldo! Ieri c'era qualche grado  di meno  e le temperature sembravano essersi normalizzate, calde ma sopportabili. Eppure io ha ancora troppo caldo. Spero che faccia qualche temporale, per rinfrescare un po'; purtroppo, i temporali estivi, quando arrivano, fanno solo disastri. Eccessive quantità d'acqua, grandine e vento trasformano un acquazzone in un nubifragio: il fresco ha un prezzo uguale quelli che si  vedono al giorno d'oggi, sui cartellini e le etichette della roba. Bah! :(


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