Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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lunedì 21 ottobre 2024

Una via senza negozi

 

Approfittando in un intervallo senza precipitazioni piovose, ho deciso di regalarmi una pausa ed ho chiesto a mio marito di accompagnarmi per fare una passeggiata, ma non in mezzo al verde ma in una via dello shopping. Mi è sembrata un'idea simpatica, proprio perché non era abituale ed alternativa ai soliti centri commerciali. Ero pronta ad affrontare il via vai delle persone sui marciapiedi e mi immaginavo le vetrine piene di cose da guardare, perciò con questi buoni propositi mi sono attrezzata con abbigliamento sportivo e mi sono lanciata all'avventura. Dopo aver parcheggiato l'automobile in un parcheggio a pagamento, mi sono incamminata verso una nota via che ben conosco e poco  dopo mi sono accorta che qualcosa non tornava. Per essere un fine settimana c'era troppo poca gente a passeggio,  poi procedendo lungo la strada ne ho capito la ragione. Quello che si presentava ai miei occhi era un completo deserto di negozi chiusi, con tutte le saracinesche abbassate, e non per l'orario o il giorno ma giusto per la cessata attività. Va bè, era po' ... un po' tanto, che non passavo da quelle parti, ma io mi ricordavo che quella era una strada piena di negozi, dove avevo  anche fatto acquisti e mi ero trovata bene, adesso di  aperto c'era solo un negozio di parrucchieri, un bar, un negozio di  fiori e un'immobiliare. Una via dello shopping ... morta. A quel punto mi sono resa conto che la gente sui marciapiedi  era solo di passaggio e non certo per il passeggio o per fare spese, anche perché lì non c'era niente da comprare. Credo che questa moria di negozi si manifesti un po' dappertutto; le ragioni sono  tante e vanno dagli affitti troppo alti dei locali alla competitività con i centri  commerciali e in mezzo ce ne stanno altre che non so nemmeno spiegare. La mia passeggiata è  durata poco, poi io e mio marito ce ne siamo tornati alla macchina per tornare a casa. Non è la prima via dello shopping che vedo  spegnersi così, ne ho viste altre altrove e tutte vie che ho frequentato anni fa e in cui  facevo  acquisti. Tutto questo mi ha fatta riflettere. Se ci penso bene i centri  commerciali hanno soppiantato le vie dello shopping credo per varie ragioni, quali l'ampiezza degli spazi, il parcheggio  gratuito, l'accessibilità per i disabili e le famiglie che hanno spesso una carrozzina o un passeggino, un'alta concentrazione di negozi, una food court, un ipermercato per la spesa e la mancanza di  attraversamenti di strade, quindi niente semafori o passaggi pedonali. Tutte queste ragioni sono validissime e fanno dei  centri commerciali dei luoghi ideali per lo shopping e per l'aggregazione, ma hanno comunque dei difetti. Il primo che mi  viene in mente è che i centri commerciali contengono esclusivamente negozi di grande catene, per cui sono praticamente tutti uguali, cioè quello che trovi in un negozio di un  determinato centro commerciale lo puoi trovare nel medesimo negozio di un qualsiasi  altro  centro commerciale. In effetti manca la diversificazione che si  trova nei  negozi delle vie dello shopping, anche se alcune vie dello shopping per sopravvivere si  sono  ridotte ad avere i medesimi negozi  dei  centri commerciali. E poi manca l'architettura delle strade, fatta alle volte di palazzi d'epoca o storici, e la presenza di monumenti che raccontano una storia; i centri commerciali hanno spesso un'architettura fredda e solo  funzionale, atta a fare pensare solo alle spese e a niente d'altro. A questo punto mi domando se rimpiango le vie dello shopping oppure no, ma sinceramente non so  cosa rispondere. Potrei  rispondere di sì per i bei ricordi che ho di alcune di queste, mi manca la varietà di negozi, le vetrine una diversa dall'altra, i negozi preferiti e poi penso a come sono adesso. Quelli sono ricordi dell'infanzia, dell'adolescenza e della giovinezza e sono belli perché appartengono a momenti felici, in cui avevo determinate esigenze e mi piaceva muovermi percorrendo anche lunghi tragitti, da sola o in compagnia, pur di poter vedere la vetrina del negozio preferito. Adesso le esigenze sono un po' diverse. In questo momento per me conta l'accessibilità; non me la sento di fare slalom con il deambulatore tra le macchine parcheggiate e i pavimenti sconnessi, ho bisogno di raggiungere facilmente un negozio e di poterci  girare dentro senza sbattere in qualcosa perché il locale è angusto. So perfettamente di  aver perso la varietà e di avere solo più l'omologazione, ma anche le mie esigenze generali sono più contenute. So riconoscere quali sono le mie vere necessità al momento dell'acquisto e mi permetto meno intemperanze, inoltre cerco di sfuggire a tutte le false offerte che ti propongono questi maxi  luoghi del  commercio e mi rendo  conto che cogli anni ho maturato una certa esperienza, esperienza che probabilmente mi arriva da un passato fatto di mercati e di vie dello shopping, che ai miei tempi neanche si chiamavano così ma solo con il nome della strada.



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