Il Natale si sta avvicinando e quasi ovunque spuntano come funghi i mercatini, cioè quei piccoli mercati di cianfrusaglie ed idee regalo che colorano questo periodo invernale. Come tante altre persone anche io sono curiosa e, anche se so che non comprerò nulla, mi lascio sempre attrarre da questi banchetti di legno, pieni di stravaganze. Ho iniziato la mia personale stagione di mercatini andando visitarne uno di antiquariato e roba vecchia. Premetto che non sono attratta dal passato, ma la curiosità e i ricordi ammetto che siano particolarmente suggestivi quando si visitano queste bancarelle coperte di cose polverose e usurate; per cui, mi lascio tirare anche solo da una visita veloce. La prima cosa che mi viene sempre in mente, quando guardo quegli oggetti antichi, è che anche in casa mia ci sono oggetti simili, ma io, invece di considerarli antiquariato, li considero semplicemente vecchi e li tengo ed uso solo perché sono ancora in buono stato. Comunque, non compro mai niente, ma questo viaggio nel passato ha per me anche risvolti malinconici, che alla vista mi riporta alla mia infanzia, che ora mi sembra essere stata un periodo sereno e spensierato. Diversi sono i veri mercatini natalizi. La prima cosa che mi colpisce sempre è che sono tutti pressoché uguali, con i banchi di legno e il tappeto rosso o di altri colori per le esposizioni della merce. Ciascuno espone un prodotto merceologico in varie versioni e colori e, un po' come per i centri commerciali, gli stessi prodotti si ritrovano dappertutto. Dalle candele profumate alle sciarpe di lana, dalla bigiotteria argentata alle borsette di finta pelle, dai foulard svolazzanti indiani alle casette di corteccia d'albero, insomma, c'è non c'è che l'imbarazzo della scelta in un mare di fantasia e spesso di inutilità. Quello che colpisce, però, è il colore della merce e il calore del legno, che sotto l'illuminazione artificiale appaiono agli occhi irresistibili ed allettanti, tanto che si calamitati verso quel piccolo mondo di carabattole e si acquista più per suggestione che per necessità.
Anche per questo Natale ho già fatto quasi tutti i miei acquisti e anche questa volta la scelta è stata di tipo alimentare. Sarò anche noiosa, banale, poco creativa e impersonale, ma il vantaggio di un regalo alimentare è sempre lo stesso: una volta consumato non imbarazza in casa. Anche io gradisco ricevere regali alimentari, specie se sono fatti con pasta, salumi e formaggi; non debbo spendere quando quando faccio la spesa perché li ho già a casa. Ormai in me prevale l'utilitarismo rispetto all'edonismo.
Non so perché, ma mi sembra che quest'anno l'autunno sia volato; sarà perché sono stata tanto occupata a congelare i miei forum e non ho avuto tempo per viverlo, o più semplicemente perché ho avuto altri impegni, insomma, so che è volato e siamo quasi a Natale. La stagione è stata comunque strana: dopo le piogge, il sole. Da una settimana le temperature sono intorno ai 15°C e le più basse intorno ai 3°C; c'è sempre il sole e non sembra nemmeno che siamo quasi in inverno. Tutti i giorni non so mai cosa indossare per uscire; mi metto sciarpa e cappello, poi sudo inevitabilmente. Sono giornate splendide, in cui viene voglia di fare lunghe passeggiate in mezzo alla natura, eppure il dubbio di questa stagione così anomala c'è sempre: che accadrà tra qualche giorno? Arriverà la neve? Sarà sempre soleggiato? In questi giorni, più che la neve, c'è stata la nebbia, spessa, lattiginosa e tanto umida. Al mattino mi alzavo e quasi non vedevo le case intorno a me e mi chiedevo come avrei fatto ad uscire, solo il pomeriggio regalava il sole. Dalla finestra di casa ho guardato le montagne, ricoperte di neve solo a metà, e ho pensato che l'inverno è ancora lontano; se non fosse per il calendario sembrerebbe primavera.
domenica 9 dicembre 2018
lunedì 26 novembre 2018
Una lunga assenza giustificata
Da più di un mese trascuro questo blog e non l'ho più aggiornato, ma questa lunga assenza ha una giustificazione: mi sono occupata di altri forum e blog che ho da tanti anni e che sono su un altro circuito. Se tutta questa dedizione potrebbe sembrare una ripresa della loro frequentazione con maggiore assiduità è invece una considerazione sbagliata, infatti ho cancellato due dei miei siti e congelato gli altri. Questi drastici provvedimenti sono legati essenzialmente al fatto che non riesco più a gestirli come una volta; per me adesso è più difficile stare ore al computer e soprattutto per alcuni alcuni forum è subentrato anche il disinteresse per il tema che trattano. Fatica a parte, dovuta essenzialmente alla mia malattia, mi sono accorta che principalmente la mia mancata presenza su alcuni dei miei forum era proprio legata alla noia. Dopo anni di attaccamento la passione si è praticamente spenta e di conseguenza l'aggiornamento e la manutenzione sono diventati pesanti, per cui da parte mia è diventato inutile tenere aperti siti su cui non ci andavo praticamente più. Il lavoro di chiusura e congelamento è stato comunque lunghissimo, ho salvato alcune sezioni e le ho trasferite in altri siti, ho dovuto aprire dappertutto topic per comunicare il cambiamento in corso e fatto un lungo lavoro di pulizia delle discussioni obsolete, che sono state cestinate. A questo lavoro è stato unito anche quello del rinnovo grafico, che ha dato così un nuovo aspetto ai forum in congelamento, pur mantenendoli in ordine e gradevoli alla vista. Per la verità non credo di aver ancora finito. Passo ogni tanto a controllare che il blocco funzioni e ogni volta scopro che qualcosa non è stato fatto; si tratta di minuzie, ma veramente non sono riuscita a pensare a tutto e c'è sempre qualcosa che va ancora limato. Adesso mi sento un po' più libera e meno costretta, ma mi chiedo quali siano i miei nuovi interessi e, per la verità, mi sembra che ora questi siano legati più alla vita reale che a quella virtuale. Comunque, non ho abbandonato del tutto l'attività in internet, l'ho solo ridimensionata. Il mio obiettivo è quello di occuparmi di cose che veramente mi piacciono, senza più scegliere argomenti che fanno solo visite e che di conseguenza mantengo attivi solo per obbligo. A questo proposito mi sono accorta di aver mantenuto attive sezioni di cui non me ne importava assolutamente nulla, tipo una sezione sul ciclo di Twilight , serie di libri e film che non leggerò e vedrò mai perché detesto i vampiri. Cavalcando quest'onda di pulizia ho ridimensionato forum troppo lunghi e quasi quasi mi è tornata la voglia di riprendere le attività a pieno ciclo, poi mi sono detta che tanto non ce l'avrei più fatta e che mi sarei addentrata solo in seccature, così sono passata ad altro. Ho ancora un grosso lavoro da fare, cioè ho ancora due siti a cui tengo parecchio e sto pensando se fonderli o meno per recuperare tempo nell'amministrazione, ma sono indecisa. Nel dubbio, aspetto di vedere come si evolveranno e poi passerò all'azione.
L'autunno, che sembrava non iniziare mai, adesso si è manifestato nella sua interezza e ci sono stati parecchi giorni piovosi ed umidi, con tanto di nebbia mattutina e serale. Quest'anno mi sono accorta poco del trascorrere del tempo, immersa nel mio lavoro di pulizia e congelamento dei miei siti e negli avvenimenti di vita reale, così non ho avuto modo di guardare il cambiamento degli alberi e dei prati e di ammirare i colori di stagione. Per la prima volta ho potuto vedere l'incanto dell'autunno ieri, quando sono andata a trovare mio figlio, e finalmente ho visto tutte quelle sfumature del giallo e dell'arancio che caratterizzano la stagione. Non sono riuscita a fare foto perché ero troppo impegnata nel viaggio e nella visita, ma la sensazione di vedere la natura in procinto di riposare è stata stupenda. Finalmente sono riuscita a vedere le montagne più da vicino, che di solito scorgo solo dalla finestra di casa, coperte di neve ed immense, alte ed immobili, con quell'aspetto maestoso e distaccato che si conviene ai giganti. Con i miei problemi di deambulazione mi rendo conto che non posso più andare a fare le scarpinate per i sentieri di montagna, né riprovare a sciare, avevo fatto un po' di fondo moltissimi anni fa, né fare una semplice passeggiata sulle pendici più accessibili, posso solo guardare e godere del paesaggio. Dal finestrino dell'automobile ho riempito gli occhi di immagini bellissime, finché non è arrivata la sera e la natura è sparita nel buio.
Anche per questa stagione ho fatto nuovi acquisti e il mio guardaroba ha cambiato aspetto, ma questa volta sono stata accorta e con pochi capi mirati sono riuscita a creare nuovi outfit, mescolando il nuovo con il vecchio. Direi che l'acquisto più importante, quello che ha determinato il cambiamento, sono stati due paia di pantaloni a tinte neutre, una tendente al grigio chiaro e l'altra al marrone. Mentre li provavo in negozio pensavo agli acquisti che avevo fatto settimane prima, ma una volta a casa, accostandoli a vecchie maglie, mi sono resa conto che potevo fare abbinamenti impensabili ed attuali. Improvvisamente mi è scoppiato l'entusiasmo per la scoperta e così ho riordinato e ridisposto tutti i miei capi nell'armadio, per potermi facilitare la scelta degli abbinamenti. Da questa nuova disposizione è venuto fuori che il nero, colore che per anni ha sovrastato tutti gli altri, è diventato praticamente inesistente e che adesso ho un forte orientamento per le tinte neutre e i colori pastello, a parte il bordeaux, che essendo uno dei colori moda di quest'anno, ha una buona presenza tra maglie pantaloni. Può sembrare strano, ma questo cambio cromatico ha determinato possibilità di abbinamenti con vecchi capi che di colpo sono diventati di nuovo moderni e tutto questo mi ha fatto sentire bene. Infatti, adesso che posso scegliere e creare tutti questi outfit per uscire, e sono parecchi, sono contenta. Ma la cosa che soprattutto è da sottolineare è che quando mi guardo allo specchio mi piaccio. Non ho certo il fisico di una modella, e nemmeno l'età, però, basta il tocco giusto per avere un aspetto gradevole e dignitoso. In definitiva, ho scelto come linea di abbigliamento uno stile semplice, pratico ma al contempo molto femminile; persino i bijoux sono diventati più discreti ed ho eliminato quelli che per me erano diventati vecchi e pacchiani. Mi sembra di aver trovato una nuova me e la cosa mi fa stare bene e tutto questo solo con pochi cambi di vestiti nell'armadio :D
L'autunno, che sembrava non iniziare mai, adesso si è manifestato nella sua interezza e ci sono stati parecchi giorni piovosi ed umidi, con tanto di nebbia mattutina e serale. Quest'anno mi sono accorta poco del trascorrere del tempo, immersa nel mio lavoro di pulizia e congelamento dei miei siti e negli avvenimenti di vita reale, così non ho avuto modo di guardare il cambiamento degli alberi e dei prati e di ammirare i colori di stagione. Per la prima volta ho potuto vedere l'incanto dell'autunno ieri, quando sono andata a trovare mio figlio, e finalmente ho visto tutte quelle sfumature del giallo e dell'arancio che caratterizzano la stagione. Non sono riuscita a fare foto perché ero troppo impegnata nel viaggio e nella visita, ma la sensazione di vedere la natura in procinto di riposare è stata stupenda. Finalmente sono riuscita a vedere le montagne più da vicino, che di solito scorgo solo dalla finestra di casa, coperte di neve ed immense, alte ed immobili, con quell'aspetto maestoso e distaccato che si conviene ai giganti. Con i miei problemi di deambulazione mi rendo conto che non posso più andare a fare le scarpinate per i sentieri di montagna, né riprovare a sciare, avevo fatto un po' di fondo moltissimi anni fa, né fare una semplice passeggiata sulle pendici più accessibili, posso solo guardare e godere del paesaggio. Dal finestrino dell'automobile ho riempito gli occhi di immagini bellissime, finché non è arrivata la sera e la natura è sparita nel buio.
Anche per questa stagione ho fatto nuovi acquisti e il mio guardaroba ha cambiato aspetto, ma questa volta sono stata accorta e con pochi capi mirati sono riuscita a creare nuovi outfit, mescolando il nuovo con il vecchio. Direi che l'acquisto più importante, quello che ha determinato il cambiamento, sono stati due paia di pantaloni a tinte neutre, una tendente al grigio chiaro e l'altra al marrone. Mentre li provavo in negozio pensavo agli acquisti che avevo fatto settimane prima, ma una volta a casa, accostandoli a vecchie maglie, mi sono resa conto che potevo fare abbinamenti impensabili ed attuali. Improvvisamente mi è scoppiato l'entusiasmo per la scoperta e così ho riordinato e ridisposto tutti i miei capi nell'armadio, per potermi facilitare la scelta degli abbinamenti. Da questa nuova disposizione è venuto fuori che il nero, colore che per anni ha sovrastato tutti gli altri, è diventato praticamente inesistente e che adesso ho un forte orientamento per le tinte neutre e i colori pastello, a parte il bordeaux, che essendo uno dei colori moda di quest'anno, ha una buona presenza tra maglie pantaloni. Può sembrare strano, ma questo cambio cromatico ha determinato possibilità di abbinamenti con vecchi capi che di colpo sono diventati di nuovo moderni e tutto questo mi ha fatto sentire bene. Infatti, adesso che posso scegliere e creare tutti questi outfit per uscire, e sono parecchi, sono contenta. Ma la cosa che soprattutto è da sottolineare è che quando mi guardo allo specchio mi piaccio. Non ho certo il fisico di una modella, e nemmeno l'età, però, basta il tocco giusto per avere un aspetto gradevole e dignitoso. In definitiva, ho scelto come linea di abbigliamento uno stile semplice, pratico ma al contempo molto femminile; persino i bijoux sono diventati più discreti ed ho eliminato quelli che per me erano diventati vecchi e pacchiani. Mi sembra di aver trovato una nuova me e la cosa mi fa stare bene e tutto questo solo con pochi cambi di vestiti nell'armadio :D
lunedì 8 ottobre 2018
Libera!!!
E' successo tutto così in fretta, che non riesco ancora a capacitarmi di come sia riuscita a superare senza drammi un fatto, in apparenza banale, come un piccolo intervento chirurgico. La scorsa settimana ero andata dal dermatologo per controllare un brutto neo sul viso, che mi accompagnava da anni e che col tempo si era ingrossato in maniera significativa e visivamente sgradevole. Dopo un'attenta analisi, la valutazione è stata quella di un neo benigno ed incistato e mi è stato consigliato di eliminarlo solo per questioni estetiche. La notizia mi ha subito sollevata, anche perché pensavo che il neo, dal momento che si stava ingrossando a dismisura, fosse un sintomo di qualcosa di brutto, ma, appena rassicurata dell'inezia, il giorno dopo ero già dal chirurgo e tutto è sparito nell'arco di un minuto. Incredibile! Io che per decidermi di fare un piccolo intervento svengo al solo lontano pensiero :o :o :o Eppure, ce l'ho fatta e mi sono anche decisa di risolverlo subito !!!! :) Bisogna dire che le nuove tecnologie mediche sono diventate estremamente sofisticate, hanno una precisione millimetrica e soprattutto sono rapide, infatti i tempi di intervento sono piccoli e sopportabili. Il mio neo è stato polverizzato con un laser ad alta tecnologia e adesso mi ritrovo con un buco al posto di quella brutta sporgenza. Quello che mi ha colpito di più di questa esperienza sono state state la tempestività e la risolutezza che ho tirato fuori nel risolvere un problema che mi portavo dietro da anni; non riesco a persuadermi del fatto che ho affrontato di botto un intervento che potevo già fare anni fa. Non so quale sia stata la molla che ha mi spinto ad attivarmi; io che considero ogni ostacolo una montagna insormontabile, decidere e agire così in fretta è stato quasi un miracolo: due giorni per risolvere anni di ripensamenti e dubbi. Sono proprio strana :D Comunque, a mio vantaggio e quello che ha dissolto ogni dubbio è stata la certezza che si trattava di un'operazione ambulatoriale, facile e di brevissima durata. Adesso sto medicando la ferita e attendo che si formi una cicatrice, ma il viso sembra avere un aspetto diverso a cui non sono ancora abituata. Come fanno le persone che fanno modifiche alla propria faccia a ritrovarsi quando si guardano allo specchio? Io per un semplice neo tolto da poco non faccio altro che specchiarmi per convincermi che non c'è più. Liberaaaaaaa da quel brutto neo!!!!!!!!!! ^_^ ^-^ ^_^ ^_^ ^_^
Un altro passo avanti: dopo l'operazione al viso è toccato al cambio stagionale nell'armadio. Anche per una banalità del genere mi sono decisa ad agire subito; basta tentennamenti perché i pomeriggi di sole invogliano a mettere ancora i vestiti estivi e benvenuto autunno :) L'operazione del cambio, in verità, non è così semplice, non si tratta di solo di spostare i capi d'abbigliamento da una parte all'altra dell'armadio, ma anche di valutarne lo stato e l'interesse personale. A fine stagione spesso ripongo le cose senza neanche guardare se sono in ordine, solo perché la nuova stagione è incombente ed è necessario cambiare vestiti, ma nel momento del cambiamento successivo questa brutta abitudine viene fuori. Infatti, perdo tempo per controllare che ogni capo sia a posto e che non sia sgualcito e intanto mi sono ritrovata tra le mani le maglie e i pantaloni acquistati solo l'anno scorso, ma che adesso sembrano già fuori moda. Sono tutti capi in ottimo stato, ancora validi e portabili, ma disamorarsene per me è così semplice, invece la cosa importante è non cedere alla tentazione di eliminarli. Differente è stato l'approccio con i capi neri. Ho già detto in post precedenti che il nero non mi va più a genio e quindi , appena trovo qualcosa nell'armadio di quel colore lo elimino subito senza esitazione. Così è stato anche questa volta: la felpa nera col cappuccio e la zip, ancora in buono stato, è stata subito eliminata, condannata all'esilio solo per il suo colore. Gli unici a salvarsi sono stati un paio di pantaloni neri, abbinati ad una maglia grigia che mi piace tantissimo, ma per il resto sono stata tassativa e il nero nel mio armadio è praticamente sparito. Mi viene voglia di fare shopping, ma il mio portafoglio dice no :(
Un piccolo sguardo al tempo; ho così tante cose da fare che neanche guardo fuori dalla finestra per vedere se piove. Beh ... controllare se piove lo faccio, mentre mi preparo per affrontare la giornata :D L'autunno, comunque, procede la sua avanzata con cautela, ma io ho dovuto accendere il riscaldamento. Ci sono state giornate decisamente fresche, non dico fredde perché non è ancora stagione, tanto che mi sono decisa ad accendere la caldaia e a ritrovarmi con il problema del termostato, dimenticato dalla stagione passata. Detesto cambiare quelle cose elettroniche a cui sono a abituata da anni, ci metto così tanto tempo ad imparare ad usarle che cambiarle è sempre una seccatura. Il mio vecchio termostato sta già perdendo colpi e non so se riuscirò a tenerlo attivo anche per questo inverno, spero solo di non doverlo cambiare all'ultimo momento. I nuovi modelli sono ormai tutti digitali e sembrano smartphone attaccati al muro, il mio, invece, ha ancora qualche piccola parte meccanica e non ha un aspetto così moderno. Certo che bisognerà adattarsi alle nuove tecnologie, che sono più costose, più delicate e ... più complicate :\
Un altro passo avanti: dopo l'operazione al viso è toccato al cambio stagionale nell'armadio. Anche per una banalità del genere mi sono decisa ad agire subito; basta tentennamenti perché i pomeriggi di sole invogliano a mettere ancora i vestiti estivi e benvenuto autunno :) L'operazione del cambio, in verità, non è così semplice, non si tratta di solo di spostare i capi d'abbigliamento da una parte all'altra dell'armadio, ma anche di valutarne lo stato e l'interesse personale. A fine stagione spesso ripongo le cose senza neanche guardare se sono in ordine, solo perché la nuova stagione è incombente ed è necessario cambiare vestiti, ma nel momento del cambiamento successivo questa brutta abitudine viene fuori. Infatti, perdo tempo per controllare che ogni capo sia a posto e che non sia sgualcito e intanto mi sono ritrovata tra le mani le maglie e i pantaloni acquistati solo l'anno scorso, ma che adesso sembrano già fuori moda. Sono tutti capi in ottimo stato, ancora validi e portabili, ma disamorarsene per me è così semplice, invece la cosa importante è non cedere alla tentazione di eliminarli. Differente è stato l'approccio con i capi neri. Ho già detto in post precedenti che il nero non mi va più a genio e quindi , appena trovo qualcosa nell'armadio di quel colore lo elimino subito senza esitazione. Così è stato anche questa volta: la felpa nera col cappuccio e la zip, ancora in buono stato, è stata subito eliminata, condannata all'esilio solo per il suo colore. Gli unici a salvarsi sono stati un paio di pantaloni neri, abbinati ad una maglia grigia che mi piace tantissimo, ma per il resto sono stata tassativa e il nero nel mio armadio è praticamente sparito. Mi viene voglia di fare shopping, ma il mio portafoglio dice no :(
Un piccolo sguardo al tempo; ho così tante cose da fare che neanche guardo fuori dalla finestra per vedere se piove. Beh ... controllare se piove lo faccio, mentre mi preparo per affrontare la giornata :D L'autunno, comunque, procede la sua avanzata con cautela, ma io ho dovuto accendere il riscaldamento. Ci sono state giornate decisamente fresche, non dico fredde perché non è ancora stagione, tanto che mi sono decisa ad accendere la caldaia e a ritrovarmi con il problema del termostato, dimenticato dalla stagione passata. Detesto cambiare quelle cose elettroniche a cui sono a abituata da anni, ci metto così tanto tempo ad imparare ad usarle che cambiarle è sempre una seccatura. Il mio vecchio termostato sta già perdendo colpi e non so se riuscirò a tenerlo attivo anche per questo inverno, spero solo di non doverlo cambiare all'ultimo momento. I nuovi modelli sono ormai tutti digitali e sembrano smartphone attaccati al muro, il mio, invece, ha ancora qualche piccola parte meccanica e non ha un aspetto così moderno. Certo che bisognerà adattarsi alle nuove tecnologie, che sono più costose, più delicate e ... più complicate :\
martedì 2 ottobre 2018
Giornate uggiose
Sono arrivate le vere giornate autunnali, uggiose e grigie, che già al mattino ti fanno sentire la voglia di restare ancora un po' sotto le coperte, intanto la sveglia ti dice che è ora di alzarti. Dalla finestra si vede solo il cielo plumbeo, mentre la pioggia cade e bagna il balcone sporco per i "regalini" dei piccioni; solo le montagne non si vedono, nascoste dalle nuvole, ma io so che sono laggiù, imponenti e silenziose. Sto aspettando di vedere le foglie cambiare colore e ammirare quell'esplosione di sfumature che caratterizza questa stagione, ma le temperature sono ancora tiepide e le piante sono verdi, con tutto il fogliame sopra. L'estate se ne sta andando lentamente e alcune persone sembrano non accorgersene, infatti continuano ad indossare le magliette con le maniche corte mentre io sto già pensando di mettermi le felpe più leggere. Che confusione! Né la natura, né le persone sanno più in che stagione stanno vivendo e le previsioni meteo sono sempre insicure. Da qualche mese ho sullo smartphone l'app del meteo ed è veramente divertente leggere cosa mi arriva; nell'arco della stessa giornata ci sono temperature e previsioni così inverosimili che mi viene da pensare che ci sia un omino che mette il naso fuori dalla finestra e scrive ciò che vede e sente sul momento. Scherzi a parte, le bizzarrie del tempo sono una costante, il fatto è che è difficile abituarcisi. Mi piacerebbe andare nella mia casa di campagna ed accendere il camino, ma credo sia impossibile per il momento. Gli impegni sono ripresi e non c'è tempo per regalarsi una vacanza, per cui mi consolo con un po' di grafica. Di solito, in questo periodo, mi dedico alla creazione di tag con soggetto l'autunno, invece, mi ritrovo a fantasticare su soggetti estivi e primaverili. La bizzarria del tempo è contagiosa anche riguardo l'ispirazione :D
Da circa un mese sto pensando di ridimensionare la mia attività sui forum ed ho iniziato congelandone uno. Ammetto che un po' mi è dispiaciuto, ma sinceramente l'interesse per l'argomento che tratta, alcune serie fantasy e del fantastico, mi ha resa davvero tiepida e, piuttosto che chiuderlo e cancellarlo, ho preferito la stasi. Sto pensando di estendere la cosa anche ad altri siti e questo mi renderebbe più libera e meno costretta, specie dal punto di vista degli aggiornamenti. L'obiettivo è quello di essere meno virtuale e più reale e di dedicarmi di più ai blog, che parlano di temi più personali e che quindi mi piacciono di più. Non che gli altri argomenti dei miei siti non mi piacessero e che adesso li trovo meno stimolanti. Ovviamente la grafica resta il punto di forza dei miei spazi web e a quella proprio non ci rinuncio, per questo motivo non voglio chiuderli: ho faticato parecchio per creare targhette e gadget e gettare via tutto lo considero uno spreco; piuttosto faccio solo il rinnovo grafico, ma tengo il forum sigillato. E' strano pensare che stia prendendo una decisione così drastica dopo anni di lavoro. Quando ho aperto tutti i miei forum pensavo che solo la dedizione e la costanza li avrebbero tenuti vivi, non immaginavo che invece la noia o il disinteresse potessero portarmi a distaccarmene; invece, è proprio così. Col tempo, alcuni argomenti si sono esauriti da soli diventando obsoleti, altri sono diventati semplicemente noiosi e di conseguenza il mio interesse è diminuito. Pazienza, è stata una bellissima esperienza, ma non è detto che finisca così, perché non c'è la parola fine. Può essere che l'interesse si ravvi dopo un po' di tempo oppure che sorgano nuove curiosità, perciò i miei spazi web, a questo punto, possono rinnovarsi e trasformarsi in qualcosa di diverso. Si vedrà, io non mi pongo limiti 😄
Da circa un mese sto pensando di ridimensionare la mia attività sui forum ed ho iniziato congelandone uno. Ammetto che un po' mi è dispiaciuto, ma sinceramente l'interesse per l'argomento che tratta, alcune serie fantasy e del fantastico, mi ha resa davvero tiepida e, piuttosto che chiuderlo e cancellarlo, ho preferito la stasi. Sto pensando di estendere la cosa anche ad altri siti e questo mi renderebbe più libera e meno costretta, specie dal punto di vista degli aggiornamenti. L'obiettivo è quello di essere meno virtuale e più reale e di dedicarmi di più ai blog, che parlano di temi più personali e che quindi mi piacciono di più. Non che gli altri argomenti dei miei siti non mi piacessero e che adesso li trovo meno stimolanti. Ovviamente la grafica resta il punto di forza dei miei spazi web e a quella proprio non ci rinuncio, per questo motivo non voglio chiuderli: ho faticato parecchio per creare targhette e gadget e gettare via tutto lo considero uno spreco; piuttosto faccio solo il rinnovo grafico, ma tengo il forum sigillato. E' strano pensare che stia prendendo una decisione così drastica dopo anni di lavoro. Quando ho aperto tutti i miei forum pensavo che solo la dedizione e la costanza li avrebbero tenuti vivi, non immaginavo che invece la noia o il disinteresse potessero portarmi a distaccarmene; invece, è proprio così. Col tempo, alcuni argomenti si sono esauriti da soli diventando obsoleti, altri sono diventati semplicemente noiosi e di conseguenza il mio interesse è diminuito. Pazienza, è stata una bellissima esperienza, ma non è detto che finisca così, perché non c'è la parola fine. Può essere che l'interesse si ravvi dopo un po' di tempo oppure che sorgano nuove curiosità, perciò i miei spazi web, a questo punto, possono rinnovarsi e trasformarsi in qualcosa di diverso. Si vedrà, io non mi pongo limiti 😄
giovedì 27 settembre 2018
Il freddo e il sole
Uno dei più classici luoghi comuni è quello delle mezze stagioni che non esistono più, ma sinceramente non saprei dire da quando ha avuto inizio questo genere di convinzione, so solo che adesso è realmente un dato di fatto. L'autunno è iniziato da qualche giorno e il freddo e il sole si alternano nell'arco della stessa giornata, creando un clima così mutevole da rendere inutili le previsioni meteo. Infatti, in questa stagione, questo tipo di servizio dovrebbe essere più dettagliato e annunciare che all'ora tale sono previsti X°C e c'è sole, all'ora tal'altra Y°C e c'è nebbia, all'ora tizia Z°C e piove, e via dicendo; insomma per ogni ora della giornata sarebbe opportuno dare una dettagliata previsione, che ci dica quali siano le temperature e le precipitazioni previste, perché il clima cambia così rapidamente che è impossibile starci dietro. Lo so, è solo un delirio dettato dal voler scherzare sull'argomento, ma sinceramente io trovo che sia un problema affrontare questa stagione in fatto di abbigliamento. Se si esce di mattina e si sta fuori tutta la giornata, siamo arrivati al punto che dobbiamo portarci dietro la valigia per poterci cambiare vestito secondo il momento. Se mi capita di fare la giornata fuori, io parto vestita a strati, che levo secondo l'ora e le temperature, per poi ritrovarmi sempre con roba in mano e che non so mai dove mettere: uffa :\ E' vero: mi lamento troppo, ma questo è anche il posto giusto per parlare delle biricchinate del tempo e di immaginare come si vorrebbe che fosse. Siamo tutti consapevoli che le condizioni climatiche sono cambiate, ma nessuno di noi si è ancora abituato. L'adattamento a queste nuove stagioni, come ci insegna la storia, è un processo evolutivo che dura secoli e noi non abbiamo tutto questo a disposizione per cambiare ed adattarci e la tecnologia non può certo venirci incontro. O forse sì, ma non credo che siano stati ancora inventati i vestiti che si adattano al variare delle temperature nell'arco di una sola giornata e, se esistono per davvero, non credo che siano così fashion da essere indossati tutti i giorni per andare al lavoro o ad un evento importante e che tanto meno siano pratici. Io me li immagino come mini stazioni meteo, con tanto di manica a vento ed igrometro incorporato, un po' in stile steampunk, con tanti accessori che trasformano all'istante una gonna in un bikini; davvero stravaganti, no? :D Non credo che indosserei mai una cosa del genere :o
domenica 23 settembre 2018
Una settimana lunga e pesante
Era chiaro che non appena sarebbero finite le vacanze tutto sarebbe ritornato alla solita quotidianità, infatti la mia agenda aveva iniziato a riempirsi di impegni, ma io pronta a ripartire. Ma non così in fretta :$ Effettivamente ho avuto una settimana così pressante, tra impegni ed imprevisti, che mi sembrava non dovesse finire mai. Tra le cose che ho dovuto evadere c'è stato anche un evento importante, che ha regalato un po' di piacevolezza nel marasma degli impegni: i 60 anni di matrimonio dei miei genitori. Per i soliti motivi legati a salute, impegni ed imprevisti i miei genitori non avevano potuto festeggiare le nozze d'oro, per cui avevano deciso che avrebbero rimandato e la festa e così, di anno in anno, sono finiti ai 60 anni. Questa volta, però, doveva esserci una festa, con tanto di invito al ristorante e riunione della famiglia, ma le cose anche questa volta non sono andate come immaginato. I problemi dei miei genitori e quelli personali hanno impedito di organizzare i festeggiamenti previsti; infatti, proprio in quei giorni, mio papà doveva fare visite mediche importanti e io avevo avevo una caterva di incombenze da sbrigare. A quel punto, la mia mamma si è sentita sconfortata per non poter realizzare quello che voleva e, per evitare che l'anniversario naufragasse, ho deciso di ritagliare uno spazio giusto in quella settimana bollente ed ho organizzato un piccolo pranzo nella mia casa di campagna. Purtroppo, i miei figli erano entrambi assenti causa la programmazione last minute, che ha impedito loro di organizzarsi e partecipare. Ammetto che nel complesso non è stato quello che i miei genitori avevano in progetto, ma come si fa ad allestire un evento in così poco tempo, specie se gli imprevisti e la salute si mettono di mezzo? Alla fine tutto è andato bene e io non riesco ancora a capacitarmi di come sia riuscita ad incastrare impegni e festicciola, tutto in una settimana così caotica. Col passare degli anni mi rendo conto che sto diventando sempre più lenta e meno reattiva, per cui, se non ho una chiara ed adeguata pianificazione, fatico a gestire gli imprevisti ed entro subito in panico. Per questo motivo mi domando come questa volta sia riuscita a gestire ed improvvisare tutto.
Non che le settimane a venire siano meno cariche di questa appena trascorsa, ma brontolare e sfogarsi un po' fa sempre bene. A quanto pare, è nella natura umana lamentarsi della fatica quotidiana; lo facciamo da generazioni e io sto facendo la mai parte: non ho certo intenzione di interrompere la tradizione :D
L'autunno è arrivato; con le sue stranezze meteorologiche ci fa pensare ancora all'estate, anche se quella porta è chiusa da giorni. I pomeriggi sono ancora caldi e soleggiati e le foglie degli alberi ancora verdi; tutto fa pensare ad un'anomala primavera più che alla stagione che prelude al riposo. Nella mia casa di campagna ho trovato le mie rose ancora fiorite e con i boccioli, il melo carico di pomi da raccogliere e l'erba del praticello da tagliare; nulla sembrava far pensare all'autunno, eccetto alcuni rami secchi che raccontano la vecchiaia delle mie piante e che potevano essere scambiati per un segno stagionale. E' vero, nonostante il mio papà abbia messo nuovi alberi, il nocciolo e le piante di fico sono ormai troppo anziane e la loro età spicca tra i nuovi acquisti. L'autunno farà presto cadere le foglie e il mesto pensiero di rivederli ancora vegeti la prossima primavera è sempre più evidente, tanto che mi chiedo che cosa farò se quegli alberi seccassero per davvero. La prima cosa da fare, ovviamente, sarà abbatterli e farne legna da ardere per il camino, ma come compenserò la loro mancanza? Quei vecchi alberi raccontano la vita del giardino e il ricordo dei miei suoceri, la loro perdita e sostituzione preluderebbero al conseguente cambiamento e al passaggio generazionale; sarà anche un ciclo biologico, ma come è triste vederli spegnersi. L'autunno ci racconta di un riposo che terminerà con un risveglio, ma non sempre è così per tutte le piante. L'inverno può determinare la fine per alcune di loro e la primavera non sarà certo una rinascita. In questo ciclo della natura io, invece di pensare alla desolazione in arrivo, cerco di godermi gli aspetti visivi più eclatanti e, mentre la stagione continua con le sue bizzarrie climatiche, penso al mio giardino, tranquillo e solitario, mentre io me ne sto lontana in faccende. Tutto ciò è così pacificante.
Non è stata una settimana semplice e tra le tante cose che sono successe c'è stato un episodio che mi ha scossa notevolmente: l'incontro con il chirurgo che forse mi opererà. Sapevo che i calcoli alla colecisti non potevano essere curati, ma incontrare in così breve tempo, dopo la consapevolezza del mio stato, il medico che fa questo tipo di operazione mi messa in subbuglio. Ammetto di essere una persona impressionabile, ansiosa e paurosa e trattare l'argomento in dettaglio ha reso sempre più concreto un evento che considero estremamente spiacevole e che vorrei fosse lontano nel tempo. Al contrario, tra breve, ci sarà la programmazione. Anche se questo tipo di intervento, fatto nelle migliori condizioni fisiche, è considerato di routine e semplice, è comunque un'operazione e come tale richiede pure un'anestesia totale. Al momento io sono completamente terrorizzata e, pur avendo ottenuto tutte le informazioni e rassicurazioni possibili a riguardo, io continuo a pensarci sopra sgradevolmente. Col trascorrere del tempo, invece di essere diventa più razionale e calma, sono diventata ancora più ansiosa e fifona. Mi rendo conto che devo affrontare un ricovero, un esame del sangue e poi ... l'operazione e che tutto, dato che sono nelle condizioni ottimali per farlo, durerà pochi giorni; io, comunque, fosse possibile, vorrei evitare un simile trambusto. Forse è anche la pigrizia di affrontare il diversivo che mi rende così nervosa; gli anni mi hanno portata a preferire la tranquillità della routine che, per quanto possa riservare stress e seccature, è comunque prevedibile e gestibile: ogni cosa che è al di fuori di questa ripetitività genera apprensione. Fifa blu a parte, è una cosa da fare e anche se andassi in cima a una montagna il problema verrebbe con me; meglio levarselo mentre è ancora piccolo.
Non che le settimane a venire siano meno cariche di questa appena trascorsa, ma brontolare e sfogarsi un po' fa sempre bene. A quanto pare, è nella natura umana lamentarsi della fatica quotidiana; lo facciamo da generazioni e io sto facendo la mai parte: non ho certo intenzione di interrompere la tradizione :D
L'autunno è arrivato; con le sue stranezze meteorologiche ci fa pensare ancora all'estate, anche se quella porta è chiusa da giorni. I pomeriggi sono ancora caldi e soleggiati e le foglie degli alberi ancora verdi; tutto fa pensare ad un'anomala primavera più che alla stagione che prelude al riposo. Nella mia casa di campagna ho trovato le mie rose ancora fiorite e con i boccioli, il melo carico di pomi da raccogliere e l'erba del praticello da tagliare; nulla sembrava far pensare all'autunno, eccetto alcuni rami secchi che raccontano la vecchiaia delle mie piante e che potevano essere scambiati per un segno stagionale. E' vero, nonostante il mio papà abbia messo nuovi alberi, il nocciolo e le piante di fico sono ormai troppo anziane e la loro età spicca tra i nuovi acquisti. L'autunno farà presto cadere le foglie e il mesto pensiero di rivederli ancora vegeti la prossima primavera è sempre più evidente, tanto che mi chiedo che cosa farò se quegli alberi seccassero per davvero. La prima cosa da fare, ovviamente, sarà abbatterli e farne legna da ardere per il camino, ma come compenserò la loro mancanza? Quei vecchi alberi raccontano la vita del giardino e il ricordo dei miei suoceri, la loro perdita e sostituzione preluderebbero al conseguente cambiamento e al passaggio generazionale; sarà anche un ciclo biologico, ma come è triste vederli spegnersi. L'autunno ci racconta di un riposo che terminerà con un risveglio, ma non sempre è così per tutte le piante. L'inverno può determinare la fine per alcune di loro e la primavera non sarà certo una rinascita. In questo ciclo della natura io, invece di pensare alla desolazione in arrivo, cerco di godermi gli aspetti visivi più eclatanti e, mentre la stagione continua con le sue bizzarrie climatiche, penso al mio giardino, tranquillo e solitario, mentre io me ne sto lontana in faccende. Tutto ciò è così pacificante.
Non è stata una settimana semplice e tra le tante cose che sono successe c'è stato un episodio che mi ha scossa notevolmente: l'incontro con il chirurgo che forse mi opererà. Sapevo che i calcoli alla colecisti non potevano essere curati, ma incontrare in così breve tempo, dopo la consapevolezza del mio stato, il medico che fa questo tipo di operazione mi messa in subbuglio. Ammetto di essere una persona impressionabile, ansiosa e paurosa e trattare l'argomento in dettaglio ha reso sempre più concreto un evento che considero estremamente spiacevole e che vorrei fosse lontano nel tempo. Al contrario, tra breve, ci sarà la programmazione. Anche se questo tipo di intervento, fatto nelle migliori condizioni fisiche, è considerato di routine e semplice, è comunque un'operazione e come tale richiede pure un'anestesia totale. Al momento io sono completamente terrorizzata e, pur avendo ottenuto tutte le informazioni e rassicurazioni possibili a riguardo, io continuo a pensarci sopra sgradevolmente. Col trascorrere del tempo, invece di essere diventa più razionale e calma, sono diventata ancora più ansiosa e fifona. Mi rendo conto che devo affrontare un ricovero, un esame del sangue e poi ... l'operazione e che tutto, dato che sono nelle condizioni ottimali per farlo, durerà pochi giorni; io, comunque, fosse possibile, vorrei evitare un simile trambusto. Forse è anche la pigrizia di affrontare il diversivo che mi rende così nervosa; gli anni mi hanno portata a preferire la tranquillità della routine che, per quanto possa riservare stress e seccature, è comunque prevedibile e gestibile: ogni cosa che è al di fuori di questa ripetitività genera apprensione. Fifa blu a parte, è una cosa da fare e anche se andassi in cima a una montagna il problema verrebbe con me; meglio levarselo mentre è ancora piccolo.
lunedì 17 settembre 2018
Non sono solo quattro gocce
A forza di fare il clima sta cambiando ed è arrivata la pioggia, ma non sono solo quattro gocce. I giorni scorsi il meteo annunciava l'arrivo di una perturbazione che avrebbe portato piogge, ma dal momento che l'estate non ha voglia di andarsene, pensavo che ci sarebbero state solo precipitazioni scarse e di breve durata ed invece piove per davvero. L'agenda comincia a riempirsi di impegni e io, come al solito, non ho voglia di uscire quando piove. Con il girello non è possibile affrontare la pioggia se non si va al coperto, per cui ho paura che dovrò rimandare qualcosa e fare degli spostamenti imprevisti. Detesto questo genere di programmazione, non ho più pazienza e voglio che tutto sia sempre lineare; cosa realmente impossibile, ma tanto alla fine so che riprogrammerò tutto e le cose andranno a posto.
Approfitto della pioggia per evitare di innaffiare le piante sul balcone che, nonostante l'arrivo dell'autunno, continuano ad essere vegete anche se stanno dando segni della loro fine vegetativa. E' il secondo anno che punto sulle piante aromatiche piuttosto che su quelle ornamentali, ammetto di averne avuto un gran vantaggio pratico rispetto al mero godimento visivo. Sono stata molto soddisfatta dall'uso in cucina delle mie coltivazioni e per questo motivo mi sento portata a continuare su questa linea anche per l'anno venturo. Non so perché, ma sembra che i piatti cucinati usando le erbe del mio balcone siano più buoni e questo non dipende tanto dall'utilizzo di prodotti freschi quanto dalla soddisfazione delle proprie colture.
Con l'inizio di settembre sono iniziate le sagre e le fiere paesane e ho visto su internet che c'è un fittissimo calendario di manifestazioni per tutti i gusti. Il tema principale però è quello dell'autunno e quindi si può scegliere tra le manifestazioni enogastronomiche a base di prodotti di stagione come le feste dell'uva o delle zucche o tra quelle espositive con mercatini ed eventi musicali. Da tempo non vado più a queste fiere per mancanza di tempo o semplicemente perché non ho più voglia di stare in mezzo alla calca e al rumore, ma quest'anno ho fatto un'eccezione e sono andata a vedere il De Bello Canepiciano. E' una manifestazione molto originale con tema il Medioevo ed adatta alle famiglie. Per mia fortuna è attrezzata per gli invalidi e quindi ho potuto circolare facilmente e vedere un po' di cose davvero strane. Dalla presentazione che c'era in internet credevo fosse la solita esposizione con bancarelle e spettacoli circensi, invece si è dimostrata tutta un'altra cosa. In primo luogo si svolge all'interno delle vie del paese, che per l'occasione sono state cosparse di paglia per ricreare un ambiente antico e fuori dal tempo, e poi è tutto strettamente a tema, con le persone vestite in abiti medioevali. Le bancarelle ci sono, ma sono tutte a tema rigorosamente medievale e rappresentano un aspetto della vita di quell'epoca. I venditori sono in realtà persone preparate a spiegarti quello che stai acquistando e a raccontarti uno spaccato di vita che la loro bancarella rappresenta. Gli spettacoli ricalcano ciò che si vedeva in quell'epoca lontana, ripetendo gesti, canti e movenze antiche e persino le aree destinate ai giochi per bambini sono attrezzate con giochi antichi Ammetto che è stata un'esperienza molto suggestiva, anche se non sono riuscita a vedere tutto, senza contare che la manifestazione dura ben due giorni e che nel secondo giorno c'era la rappresentazione più importante, cioè l'assalto al castello con tanto di cavalli cavalieri. Purtroppo, come ho detto prima, non riesco più a sopportare la calca e il rumore e dopo un po' ho dovuto andarmene via; queste manifestazioni attirano un sacco di pubblico ed è anche piacevole ed interessante parteciparci, ma io non ho più il fisico di una volta e dopo un'ora, un'ora e mezza io abbandono e me ne vado.
Metto qualche foto, le poche sono riuscita a fare di sfuggita , che non sono certo significative, ma ritraggono un po' l'aspetto dell'evento. Come ho detto prima, c'era molta gente e tutti facevano foto e giravano video, per cui non sono riuscita a centrare gli obiettivi migliori, ma mi accontento; almeno posso dire che c'ero :D
Approfitto della pioggia per evitare di innaffiare le piante sul balcone che, nonostante l'arrivo dell'autunno, continuano ad essere vegete anche se stanno dando segni della loro fine vegetativa. E' il secondo anno che punto sulle piante aromatiche piuttosto che su quelle ornamentali, ammetto di averne avuto un gran vantaggio pratico rispetto al mero godimento visivo. Sono stata molto soddisfatta dall'uso in cucina delle mie coltivazioni e per questo motivo mi sento portata a continuare su questa linea anche per l'anno venturo. Non so perché, ma sembra che i piatti cucinati usando le erbe del mio balcone siano più buoni e questo non dipende tanto dall'utilizzo di prodotti freschi quanto dalla soddisfazione delle proprie colture.
Con l'inizio di settembre sono iniziate le sagre e le fiere paesane e ho visto su internet che c'è un fittissimo calendario di manifestazioni per tutti i gusti. Il tema principale però è quello dell'autunno e quindi si può scegliere tra le manifestazioni enogastronomiche a base di prodotti di stagione come le feste dell'uva o delle zucche o tra quelle espositive con mercatini ed eventi musicali. Da tempo non vado più a queste fiere per mancanza di tempo o semplicemente perché non ho più voglia di stare in mezzo alla calca e al rumore, ma quest'anno ho fatto un'eccezione e sono andata a vedere il De Bello Canepiciano. E' una manifestazione molto originale con tema il Medioevo ed adatta alle famiglie. Per mia fortuna è attrezzata per gli invalidi e quindi ho potuto circolare facilmente e vedere un po' di cose davvero strane. Dalla presentazione che c'era in internet credevo fosse la solita esposizione con bancarelle e spettacoli circensi, invece si è dimostrata tutta un'altra cosa. In primo luogo si svolge all'interno delle vie del paese, che per l'occasione sono state cosparse di paglia per ricreare un ambiente antico e fuori dal tempo, e poi è tutto strettamente a tema, con le persone vestite in abiti medioevali. Le bancarelle ci sono, ma sono tutte a tema rigorosamente medievale e rappresentano un aspetto della vita di quell'epoca. I venditori sono in realtà persone preparate a spiegarti quello che stai acquistando e a raccontarti uno spaccato di vita che la loro bancarella rappresenta. Gli spettacoli ricalcano ciò che si vedeva in quell'epoca lontana, ripetendo gesti, canti e movenze antiche e persino le aree destinate ai giochi per bambini sono attrezzate con giochi antichi Ammetto che è stata un'esperienza molto suggestiva, anche se non sono riuscita a vedere tutto, senza contare che la manifestazione dura ben due giorni e che nel secondo giorno c'era la rappresentazione più importante, cioè l'assalto al castello con tanto di cavalli cavalieri. Purtroppo, come ho detto prima, non riesco più a sopportare la calca e il rumore e dopo un po' ho dovuto andarmene via; queste manifestazioni attirano un sacco di pubblico ed è anche piacevole ed interessante parteciparci, ma io non ho più il fisico di una volta e dopo un'ora, un'ora e mezza io abbandono e me ne vado.
Metto qualche foto, le poche sono riuscita a fare di sfuggita , che non sono certo significative, ma ritraggono un po' l'aspetto dell'evento. Come ho detto prima, c'era molta gente e tutti facevano foto e giravano video, per cui non sono riuscita a centrare gli obiettivi migliori, ma mi accontento; almeno posso dire che c'ero :D
mercoledì 12 settembre 2018
L'arrivo delle cimici verdi
L'autunno è segnato dall'arrivo delle cimici verdi, quei fastidiosi insetti puzzolenti che ti ritrovi dappertutto e di cui non riesci mai a liberarti. Sono una piaga come quella degli scarafaggi, ma quando cominci a vederle in giro sai che la stagione sta cambiando. Il mio problema è tenerle alla larga quando stendo il bucato; inevitabilmente me ne trovo qualcuna sulle lenzuola o sulle tovaglie e la cosa mi infastidisce perché puzzano e attaccano il loro odore alla biancheria. Dal momento che l'autunno è diventato un'estate più fresca io continuo a stendere fuori, ma devo fare attenzione agli orari per evitare l'incontro con questi fastidiosi insetti. Sembra che ormai siano ubiquitari e come me altre persone ne lamentano la presenza, ma fanno parte del pacchetto autunnale e dobbiamo tenercele . Quando ero bambina non ricordo di aver mai visto l'invasione di cimici verdi che c'è adesso; forse se ne vedeva qualcuna, ma come oggi mai. L'adattamento alle nuove condizioni climatiche ha quindi favorito alcune specie di insetti rispetto ad altre, senza contare che l'arrivo di nuove specie non autoctone ha portato ad un aumento della popolazione entomica. Non mi piacciono gli insetti, ce poco da fare :(
La salute innanzitutto. Con questa prerogativa ho iniziato un percorso di visite specialistiche per tenere sotto controllo la mia salute che, col passare degli anni, diventa più cedevole. Non so nemmeno io dove ho trovato la forza per affrontare il disagio delle prenotazioni, del raggiungimento degli studi e delle visite stesse; sono una persona che col tempo sta diventando sempre più pigra, ma anche più ansiosa, e conciliare questi due aspetti per raggiungere obiettivi prefissati è diventato piuttosto complicato. Comunque, pur essendo io una persona complicata, quando prendo una decisione, cerco di portarla a compimento e questa volta ho deciso di fare così. Finora sembra che le cose dal punto fisico vadano bene, ma non avendo ancora finito la lista degli incontri specialistici mi aspetto qualche notizia sgradevole e con la sfiga che ho io di sicuro ci sarà. Spesso penso ai miei genitori che, essendo molto anziani, sono sotto costante controllo medico e mi domando come riescano a tollerare una simile situazione; si lamentano, ma vanno avanti lo stesso. Quasi tutti i giorni hanno bisogno di ricette per le loro terapie e periodicamente fanno visite specialistiche; insomma, per loro fare le visite mediche sta diventando un'attività come un'altra. Personalmente sono restia ad applicare alla mia persona una cosa del genere ed immaginare il mio futuro con un andazzo simile mi preoccupa alquanto ed è per questo che mi domando come sono riuscita adesso a prenotare tutte queste visite per me. Spero solo che, finito questo periodo di controlli, la parola "medico" finisca nell'ultima pagina del mio vocabolario.
La salute innanzitutto. Con questa prerogativa ho iniziato un percorso di visite specialistiche per tenere sotto controllo la mia salute che, col passare degli anni, diventa più cedevole. Non so nemmeno io dove ho trovato la forza per affrontare il disagio delle prenotazioni, del raggiungimento degli studi e delle visite stesse; sono una persona che col tempo sta diventando sempre più pigra, ma anche più ansiosa, e conciliare questi due aspetti per raggiungere obiettivi prefissati è diventato piuttosto complicato. Comunque, pur essendo io una persona complicata, quando prendo una decisione, cerco di portarla a compimento e questa volta ho deciso di fare così. Finora sembra che le cose dal punto fisico vadano bene, ma non avendo ancora finito la lista degli incontri specialistici mi aspetto qualche notizia sgradevole e con la sfiga che ho io di sicuro ci sarà. Spesso penso ai miei genitori che, essendo molto anziani, sono sotto costante controllo medico e mi domando come riescano a tollerare una simile situazione; si lamentano, ma vanno avanti lo stesso. Quasi tutti i giorni hanno bisogno di ricette per le loro terapie e periodicamente fanno visite specialistiche; insomma, per loro fare le visite mediche sta diventando un'attività come un'altra. Personalmente sono restia ad applicare alla mia persona una cosa del genere ed immaginare il mio futuro con un andazzo simile mi preoccupa alquanto ed è per questo che mi domando come sono riuscita adesso a prenotare tutte queste visite per me. Spero solo che, finito questo periodo di controlli, la parola "medico" finisca nell'ultima pagina del mio vocabolario.
martedì 11 settembre 2018
Possibile che ci siano sempre problemi con internet e il computer?
Il titolo del post è una domanda retorica, anche perché la risposta più ovvia che viene da dire è "sì". Da agosto ho di nuovo problemi di collegamento e internet è lentissimo, caricare le pagine diventa un'impresa e questo capita in alcuni momenti della giornata, che però non saprei specificare in quali. Succede e basta. Prima delle ferie avevo perso il collegamento e dopo qualche telefonata tutto era stato ripristinato, ma adesso ci sono di nuovo disagi. Stare senza internet mi tocca relativamente, posso trovare delle alternative per passare il tempo; la cosa diventa seria quando si tratta spedire mail, effettuare pagamenti o per motivi di lavoro, specie se il computer di famiglia serve soprattutto per questo. Nel mondo moderno non è più possibile effettuare una comunicazione o un'operazione senza doversi necessariamente connettere; le vecchie telefonate e le lettere sembrano avere un valore relativo ed obsoleto perché tutto si muove in rete. Ammetto che ci sono vantaggi considerevoli, che ti permettono di effettuare operazioni direttamente da casa e celermente, di ottenere informazioni e di comunicare in tempo reale; insomma, le comodità e la rapidità fanno comodo a tutti. Ma il rovescio della medaglia salta fuori non appena la connessione sparisce. Lo scambio si interrompe mentre i tempi di lavoro si allungano e non c'è modo di ottenere una conferma o una risposta con mezzi alternativi, anche perché il cartaceo è sparito quasi del tutto e la comunicazione telefonica è meccanizzata. Si ha la sensazione di essere usciti dall'ingranaggio e la cosa peggiore è che tutto questo fa venire ansia, proprio perché il meccanismo comunicativo è ormai questo e quando viene a mancare ci sente tagliati fuori. Io, purtroppo, non vado d'accordo con la tecnologia e nemmeno mio marito, per cui, se ci succede qualcosa con il computer, entriamo subito nel panico e non sappiamo a chi rivolgerci. Molti hanno l'amico che se la cavicchia, altri se la cavicchiano da soli, noi invece dobbiamo sempre rivolgerci ad un tecnico e spendere soldi: non ne posso più. Non dico che lastra di pietra e scalpello siano la soluzione migliore, ma anche non volendo con questo sistema siamo riusciti a leggere messaggi vecchi di secoli. Prova a leggere questo post tra un mese e voglio vedere se c'è ancora.
lunedì 10 settembre 2018
Tempo bizzarro
Le stranezze del tempo non finiscono mai di stupire, anche se ormai dovremmo esserci abituati. Dopo alcuni giorni, in cui sembrava che l'autunno fosse alle porte, le temperature si sono nuovamente alzate ed è tornato il caldo estivo, anche se la mattina e la sera sono diventate più confortevoli per una più marcata frescura, tanto da far pensare ancora alle vacanze. Oggi ascoltavo le previsioni meteo e sono rimasta basita all'annuncio di un rialzo fino ai 30°C, eppure credevo che simili temperature non si sarebbero più toccate ed invece l'afa è ancora presente. Questo tempo va bene ai vacanzieri ritardatari, ma per chi ha ripreso le attività non è proprio allettante andare al lavoro e sudare le classiche sette camicie non tanto per la fatica quanto per il caldo. La mia nuova felpa rosa cipria resterà in armadio ancora per un po, mentre le lagnanze riguardo i miei acquisti poco goduti dei saldi estivi sono completamente dimenticate e sono tornata ad indossare le mie nuove magliette. Intanto, nei giorni scorsi, avevo acquistato al mercato un nuovo copriletto adatto ai primi freddi, con una fantasia molto tradizionale e classica, ed entusiasta l'ho subito messo a mano, sicura che mi avrebbe riparata dalla frescura notturna. Da alcune notti, però, si è reso praticamente inutile per il rialzo delle temperature e, quasi quasi, mi viene voglia di riaccendere il ventilatore quando vado a dormire. Ogni anno è sempre la stessa storia: la stagione autunnale parte a fine agosto o ai primi di settembre, poi svanisce per ritornare all'estate e ripresentarsi autentica nel mese di novembre. Io dovrei essere ormai abituata a questo andazzo ed invece ogni anno questo cambiamento mi coglie sempre impreparata e lamentosa, tanto che dovrei scrivermi sull'agenda, insieme agli impegni e le scadenze, che l'autunno di una volta non esiste più. Scherzi a parte, dopo la calura estiva e le vacanze c'è veramente voglia di fresco e di autunno, o meglio, c'è voglia di un clima che faccia dimenticare quel clima di rilassatezza e di svago che si è appena trascorsi per essere più concentrati nel riprendere le normali attività.
Quest'anno è stato caratterizzato da un lavoro importante e molto dispendioso: il cambio degli infissi di casa, ma mio marito sta preventivando per l'anno venturo la tinteggiatura della sala da pranzo e dell'ingresso, stanze che hanno subito più danni durante l'intervento. Sinceramente non me la sento proprio di pensare alla presenza di operai in casa e a tutto quello che ne consegue e alla proposta ho risposto con chiaro diniego. Fortunatamente, in un certo senso, l'intervento appena fatto è stato economicamente prosciugante e il preventivo è stato rimandato di un altro anno, nell'attesa di una ripresa patrimoniale. Al di là dell'effettiva necessità di una tinteggiatura della sala da pranzo a me è invece tornata la voglia di cambiarci mobili: totale follia :o Se non ho voglia di affrontare una banale tinteggiatura, che comporta solo lo spostamento di mobili, figuriamoci un cambio di mobili che, oltre ad un lavoro ancora più faticoso, è tre volte più dispendioso. Eppure, io continuo ad avere una certa insoddisfazione di fondo, tanto che sono andata all'Ikea ed ho comprato due nuovi cuscini per il divano, tanto per avere un minimo di novità nella stanza. Una volta messi sul sofà si è visto che non erano stati un acquisto ottimale; i colori e le fantasie si sono dimostrati poco adatti alla texture del mobile, ma la sofficità delle imbottiture ha subito compensato tutto. Mi rendo conto che voglio un nuovo divano, ma adesso non me lo posso permettere e, se proprio devo intervenire sulla sala da pranzo, è più importante la tinteggiatura. Lo so, sono un'incontentabile e mio marito ha tanta pazienza; forse dovrei smetterla di guardare tutti questi programmi di case e di arredamento, che mi mettono in testa strane idee, e guardare qualche fiction :D
Quest'anno è stato caratterizzato da un lavoro importante e molto dispendioso: il cambio degli infissi di casa, ma mio marito sta preventivando per l'anno venturo la tinteggiatura della sala da pranzo e dell'ingresso, stanze che hanno subito più danni durante l'intervento. Sinceramente non me la sento proprio di pensare alla presenza di operai in casa e a tutto quello che ne consegue e alla proposta ho risposto con chiaro diniego. Fortunatamente, in un certo senso, l'intervento appena fatto è stato economicamente prosciugante e il preventivo è stato rimandato di un altro anno, nell'attesa di una ripresa patrimoniale. Al di là dell'effettiva necessità di una tinteggiatura della sala da pranzo a me è invece tornata la voglia di cambiarci mobili: totale follia :o Se non ho voglia di affrontare una banale tinteggiatura, che comporta solo lo spostamento di mobili, figuriamoci un cambio di mobili che, oltre ad un lavoro ancora più faticoso, è tre volte più dispendioso. Eppure, io continuo ad avere una certa insoddisfazione di fondo, tanto che sono andata all'Ikea ed ho comprato due nuovi cuscini per il divano, tanto per avere un minimo di novità nella stanza. Una volta messi sul sofà si è visto che non erano stati un acquisto ottimale; i colori e le fantasie si sono dimostrati poco adatti alla texture del mobile, ma la sofficità delle imbottiture ha subito compensato tutto. Mi rendo conto che voglio un nuovo divano, ma adesso non me lo posso permettere e, se proprio devo intervenire sulla sala da pranzo, è più importante la tinteggiatura. Lo so, sono un'incontentabile e mio marito ha tanta pazienza; forse dovrei smetterla di guardare tutti questi programmi di case e di arredamento, che mi mettono in testa strane idee, e guardare qualche fiction :D
giovedì 6 settembre 2018
Quando fuori piove
Anche se il calendario dice che l'autunno non è ancora iniziato, la stagione è ormai cambiata e sono iniziate le prime piogge e, quando fuori piove, è il momento di fare i lavori in casa. Non so perché riesco sempre ad accumulare così tante faccende :o intanto l'agenda comincia a riempirsi d'impegni e l'idea di uscire con questa umidità non mi attira di certo; insomma, tra dentro e fuori ho un sacco di roba da fare. E dire che a me l'estate non piace, eppure sono ancora con la testa nelle vacanze e non sono ancora tornata mentalmente... al lavoro. La pioggia mi dice che devo iniziare ad occuparmi dell'armadio e a smetterla di arrampicarmi nelle parti più alte per prendere giacche o maglie quando devo uscire. Uffa! I miei acquisti dei saldi estivi me li sono goduti poco e già devo pensare all'abbigliamento autunnale. Nei giorni scorsi, mentre ero fuori per impegni, sono andata in un grande magazzino ed ho fatto il primo acquisto, se così lo si vuole chiamare, autunnale. E' stato più per sfizio che per necessità: mi sono comprata una felpa da mettere con i jeans. Di colore rosa cipria. Ovviamente. Non credo che sia più il colore di moda di questa stagione ventura e sinceramente non me ne importa niente, mi piace e basta. Quando ho riposto la felpa nell'armadio, mi sono resa conto che c'erano altri capi del medesimo colore ed ho subito pensato a quando ho avuto il mio momento viola, che è durato anni. Adesso le mie preferenze sono virate dal viola al rosa cipria e anche all'azzurro, colori più adatti alla primavera che al resto delle stagioni, però attualmente mi fanno sentire bene e mi vesto così. Tuttora permangono nell'armadio i colori neutri, come i grigi e i beige, sempre nelle tonalità chiare, mentre è quasi totalmente sparito il nero, colore che adesso trovo assolutamente deprimente. Mi rendo conto che al momento mi piacciono i colori tranquilli, quelli che mi danno l'aspetto di donna calma e serena, anche se nella realtà non lo sono affatto, insomma, mi piacciono le tinte pastello. E' forse indossare questi colori pacifici che mi fa sentire bene e a mio agio, per cui non vedo il motivo a preferire colori di tendenza, che neanche mi piacciono. Negli anni passati sentivo l'autunno come una stagione che preludeva all'inverno e al freddo intenso, una stagione necessariamente di passaggio e di cui non apprezzavo la vera essenza, di conseguenza le mie preferenze cromatiche dovevano necessariamente essere molto calde ed accese, quasi sempre dominate dal marrone in tutte le sue declinazioni, dal fucsia e dalle tinte ocra, insomma le tipiche tinte che la moda riserva all'autunno. E' solo in questi ultimi anni, in cui l'autunno è diventato la mia stagione preferita, che ho iniziato ad andare in controtendenza e a preferire colori più chiari e luminosi.
La borsa per me è sempre stato l'accessorio che determina la stagione e con l'autunno, tutti gli anni, saltavano fuori dall'armadio le borsette nere e marrone scuro; solo di recente non è più così e, complice anche la moda, ho iniziato a preferire borse dai toni più chiari e apprezzabili tutto l'anno. In fondo, la moda attuale non è più moda, è più una sorta di suggerimenti che la persona adotta secondo il proprio gusto e stile. L'unica cosa che permane in questi ultimi tempi è l'orientamento minimal dei vestiti. Infatti i tagli sono sempre rigorosi, piuttosto lineari e tendono a seguire la figura della persona; non ci sono più fronzoli e accessori marcati e se c'è qualche volant è solo per sottolineare una linea del vestito e niente di più. Anche le lunghezze si sono assestate e le gonne troppo corte o troppo lunghe sembrano avere sempre le stesse misure standard. Un po' mi sono abituata a questi modelli di abiti stringati; sarà perché tutta questa linearità è più semplice da abbinare o solo perché sono capi pratici da indossare. Non sono vestiti che mi fanno impazzire, ma li porto. L'ultima volta che sono andata in un outlet ho visto una carrellata di abbigliamento con queste linee e con queste tinte unite che mi ha lasciata basita. Saranno anche capi eleganti, alcuni, ma questo genere di tagli e questa scelta di tinte unite o di fantasie minimaliste porta ad una massificazione tale che è quasi impossibile distinguere uno stile sartoriale da un altro. E' un po' come per le automobili: si distinguono le monovolume, i suv, le famigliari, ma per capire a quale casa automobilistica appartengano l'unica differenza importante è la fanaleria posteriore. Un po' poco, no?
La borsa per me è sempre stato l'accessorio che determina la stagione e con l'autunno, tutti gli anni, saltavano fuori dall'armadio le borsette nere e marrone scuro; solo di recente non è più così e, complice anche la moda, ho iniziato a preferire borse dai toni più chiari e apprezzabili tutto l'anno. In fondo, la moda attuale non è più moda, è più una sorta di suggerimenti che la persona adotta secondo il proprio gusto e stile. L'unica cosa che permane in questi ultimi tempi è l'orientamento minimal dei vestiti. Infatti i tagli sono sempre rigorosi, piuttosto lineari e tendono a seguire la figura della persona; non ci sono più fronzoli e accessori marcati e se c'è qualche volant è solo per sottolineare una linea del vestito e niente di più. Anche le lunghezze si sono assestate e le gonne troppo corte o troppo lunghe sembrano avere sempre le stesse misure standard. Un po' mi sono abituata a questi modelli di abiti stringati; sarà perché tutta questa linearità è più semplice da abbinare o solo perché sono capi pratici da indossare. Non sono vestiti che mi fanno impazzire, ma li porto. L'ultima volta che sono andata in un outlet ho visto una carrellata di abbigliamento con queste linee e con queste tinte unite che mi ha lasciata basita. Saranno anche capi eleganti, alcuni, ma questo genere di tagli e questa scelta di tinte unite o di fantasie minimaliste porta ad una massificazione tale che è quasi impossibile distinguere uno stile sartoriale da un altro. E' un po' come per le automobili: si distinguono le monovolume, i suv, le famigliari, ma per capire a quale casa automobilistica appartengano l'unica differenza importante è la fanaleria posteriore. Un po' poco, no?
venerdì 31 agosto 2018
Buongiorno Autunno
Un'altra pagina del libro delle stagioni ed ecco l'autunno. Il primo temporale di fine agosto ha segnato l'arrivo del fresco e le temperature sono improvvisamente calate di alcuni gradi. Si sta meglio. L'umidità, invece, non è del tutto gradevole; entra nella casa con le finestre aperte e ti obbliga a cambiare vestiti e a pensare che forse è il momento di guardare nell'armadio per il prossimo cambio. Da giorni nei negozi di abbigliamento ci sono i primi arrivi autunnali, ma io mi sto ancora godendo gli acquisti degli ultimi saldi estivi e non ho proprio voglia di pensare ai capi con le maniche lunghe. Mio marito invece è stato previdente ed ha già acquistato una giacca per i primi freddi; sicuramente tra qualche settimana la indosserà, ma io sono riluttante a mettere mano alle mie giacche e scoprire se sono ancora adeguate. Quest'anno ho visto tanto rosso per l'arrivo dell'autunno ed è un colore che non mi piace, a dirla tutta, è un colore che non mi è mai piaciuto. In passato avevo acquistato capi rossi, soprattutto invernali e adatti al periodo delle feste, ma il rosso proprio non è il mio colore. Non capisco perché con l'arrivo delle stagioni più fredde inevitabilmente i colori debbano essere tristi; ci sono stati periodi in cui il grigio e il nero erano imperanti e, anche se sono colori discreti ed eleganti, personalmente li trovo deprimenti. Mi sembra che nel campo della moda si abbia una concezione del colore legata essenzialmente alla stagione, ma non capisco se questo sia legato più ad un fatto culturale che ad una percezione naturale delle stagioni. Sta di fatto che la moda, che dovrebbe essere espressione non solo di tendenza ma di creatività, ogni anno propone le stesse gamme di palettes, alternandole nel tempo, tanto che dopo alcuni anni, se si conservano i vestiti, i medesimi colori sono ancora à la page. Personalmente sono nel periodo "colori pastello" preferibilmente bianco, che con l'arrivo dell'autunno non c'entra per niente. Di una cosa sono però sicura: detesto il nero, tanto che ho eliminato dall'armadio la maggior parte dei capi di questo colore, specie quelli estivi. So perfettamente che il nero nell'armadio è un facile abbinamento, ma adesso preferisco un'alternativa che sia diversa e forse più personale.
martedì 28 agosto 2018
L'estate è agli sgoccioli
Sono bastati pochi temporali per cambiare le temperature e l'estate si è trasformata in un anticipo d'autunno. I cambiamenti sono così rapidi che pare le stagioni mutino come lo sfogliare le pagine di un libro; fino a ieri ci si squagliava come gelati al sole e adesso bisogna già indossare la giacchetta. Questo cambiamento così veloce mi sorprende tutti gli anni e come sempre mi coglie impreparata. E' vero che l'arrivo dell'autunno mi fa sentire meglio e mi rende più attiva, ma io sono sempre restia a coprirmi; in estate si fa così in fretta a vestirsi, bastata un vestito leggero ed è fatta, mentre adesso sono così pigra ad infilarmi calze e vestiti. Da qualche giorno i miei ventilatori e il condizionatore tacciono e quasi mi manca il loro ronzio quotidiano: adesso è sufficiente tenere la finestra aperta per sentire un po' di fresco. La sera e la mattina sono diventate pungenti, per cui i vetri devono essere addirittura accostati per impedire al fresco di entrare; eppure solo fino a pochi giorni si faceva di tutto pur di ottenerlo. Non si è mai contenti e io in prima fila :D Tutti i giorni c'è il sole, ma è ingannevole pensare che la stagione non sia cambiata; tra pochi giorni inizierà il mese di settembre e ben presto arriverà l'autunno, anche se sarà accompagnato da giornate in cui si arriverà ancora a 30°C. Il vero autunno inizierà alla fine di novembre e nel frattempo sarà possible godere di una stagione più mite e gradevole. Ho in progetto di fare un bel po' di passeggiate, per rifarmi dell'estate che con il caldo mi ha fatta spesso restare a casa, anche se so che la nuova stagione arriveranno impegni a valanga e non ci sarà molto tempo per queste frivolezze. Al momento mi godo l'agenda vuota, anche perché non c'è stato ancora il rientro totale e alcuni attualmente sono in ferie e rientreranno nelle prossime settimane. Il bello del mese di agosto è la tranquillità che si gode per le ferie degli altri. Le città diventano meno affollate, è più facile trovare parcheggio e passeggiare è più semplice e tranquillo; è vero che tutti i negozi sono praticamente chiusi e bisogna fare la spesa solo nei supermercati, ma anche lì c'è meno ressa tra gli scaffali e alle casse. Insomma, qualcosa di positivo in questo fine estate c'è.
Sembrava che l'acquisto di una scopa elettrica, data la presenza di un aspirapolvere in casa, fosse solo un semplice sfizio e invece si è rivelato molto più utile del previsto. Da un po' di tempo avevo fatto presente a mio marito che mi faceva piacere avere quel tipo di elettrodomestico, specie dopo averlo visto a casa di mia figlia, per sveltire la pulizia di stanze come il bagno e cucina, che si sporcano più facilmente delle altre. Data l'agevolezza della scopa elettrica, ritenevo più facile utilizzarla in quei posti dove ci vuole una pulizia immediata, senza dover montare un elettrodomestico più ingombrante e complesso, che comunque resta complementare nella pulizia generale della casa. Dopo mesi, in cui avevo visionato svariati modelli in più supermercati, finalmente la decisione finale e la scelta è caduta su una Colombina De Longhi cordless. Ho sempre avuto una gran fiducia in questa marca italiana, in quanto in passato avevo avuto degli elettrodomestici che mi avevano dato grande soddisfazione e così è stato anche questa volta. La nuova scopa elettrica è leggera e maneggevole, si svuota facilmente e si carica come se fosse un cellulare: più facile di così :) La vera novità, però, non è stata la scopa elettrica in sé, né il suo acquisto, ma la reazione di mio marito. All'inizio era scettico sulla spesa, ritenuta inutile per la presenza dell'aspirapolvere, ma, pur di facilitarmi la vita a causa della mia salute, la mia dolce metà era disposta ad accontentarmi in quello che poteva sembrare apparentemente un capriccio. Quando finalmente l'elettrodomestico è arrivato a casa ed è stato rapidamente montato, mio marito l'ha anche provato e si è convinto della sua praticità e facilità di utilizzo, tanto che ha deciso che poteva utilizzarlo anche lui. Infatti mi è capitato di sorprenderlo mentre usava la nuova scopa elettrica invece di quella tradizionale, il tutto di sua iniziativa .Non immaginavo che una scopa elettrica potesse cambiarci così la vita: io adesso non posso farne a meno. L'aspirapolvere, comunque, continua ad essere il sistema migliore per la pulizia di fino e lo ritengo indispensabile per pulire punti inaccessibili, ma la mia scopa elettrica è di un più rapido utilizzo, specie perché compatta e senza filo Adesso e così facile togliere le briciole in cucina dopo aver mangiato o i capelli in bagno dopo la doccia; però sapere che anche mio marito può fare queste cose di sua iniziativa è il più bell'aiuto che si possa avere :) :) :)
Sembrava che l'acquisto di una scopa elettrica, data la presenza di un aspirapolvere in casa, fosse solo un semplice sfizio e invece si è rivelato molto più utile del previsto. Da un po' di tempo avevo fatto presente a mio marito che mi faceva piacere avere quel tipo di elettrodomestico, specie dopo averlo visto a casa di mia figlia, per sveltire la pulizia di stanze come il bagno e cucina, che si sporcano più facilmente delle altre. Data l'agevolezza della scopa elettrica, ritenevo più facile utilizzarla in quei posti dove ci vuole una pulizia immediata, senza dover montare un elettrodomestico più ingombrante e complesso, che comunque resta complementare nella pulizia generale della casa. Dopo mesi, in cui avevo visionato svariati modelli in più supermercati, finalmente la decisione finale e la scelta è caduta su una Colombina De Longhi cordless. Ho sempre avuto una gran fiducia in questa marca italiana, in quanto in passato avevo avuto degli elettrodomestici che mi avevano dato grande soddisfazione e così è stato anche questa volta. La nuova scopa elettrica è leggera e maneggevole, si svuota facilmente e si carica come se fosse un cellulare: più facile di così :) La vera novità, però, non è stata la scopa elettrica in sé, né il suo acquisto, ma la reazione di mio marito. All'inizio era scettico sulla spesa, ritenuta inutile per la presenza dell'aspirapolvere, ma, pur di facilitarmi la vita a causa della mia salute, la mia dolce metà era disposta ad accontentarmi in quello che poteva sembrare apparentemente un capriccio. Quando finalmente l'elettrodomestico è arrivato a casa ed è stato rapidamente montato, mio marito l'ha anche provato e si è convinto della sua praticità e facilità di utilizzo, tanto che ha deciso che poteva utilizzarlo anche lui. Infatti mi è capitato di sorprenderlo mentre usava la nuova scopa elettrica invece di quella tradizionale, il tutto di sua iniziativa .Non immaginavo che una scopa elettrica potesse cambiarci così la vita: io adesso non posso farne a meno. L'aspirapolvere, comunque, continua ad essere il sistema migliore per la pulizia di fino e lo ritengo indispensabile per pulire punti inaccessibili, ma la mia scopa elettrica è di un più rapido utilizzo, specie perché compatta e senza filo Adesso e così facile togliere le briciole in cucina dopo aver mangiato o i capelli in bagno dopo la doccia; però sapere che anche mio marito può fare queste cose di sua iniziativa è il più bell'aiuto che si possa avere :) :) :)
martedì 21 agosto 2018
Anche quest'anno ferragosto è passato
Ferragosto non è una festività come Natale o Pasqua ma è comunque sentita come tale, anche se non ha una specifica valenza come le citate feste; è comunque il momento che celebra le vacanze e di solito la settimana che include tale data è vissuta come un periodo di ferie o perlomeno di riposo, tanto che tutte le attività cessano e i servizi sono ridotti al minimo. Tutti gli anni mio figlio arriva giusto in questo periodo per trascorrere le vacanze con noi e in casa nostra tutto era già pronto per la sua venuta. Io e mio marito avevamo fatto la spesa acquistando l'occorrente per preparare i suoi piatti preferiti ed erano in programma delle uscite per trascorrere al meglio il soggiorno e ... tutto è andato in fumo dopo il suo primo giorno d'arrivo. Un improvviso temporale ha di colpo cambiato le temperature, che da alte sono precipitate, portando un'inaspettata e forse non troppo gradevole frescura tanto che mio figlio si è raffreddato. Dopo quattro giorni di febbre alta, non appena si è sentito meglio, è subito rientrato lasciandoci di nuovo da soli e con il frigo pieno di roba non consumata. Sinceramente in questi ultimi anni non era mai capitato un evento simile proprio a ferragosto, anche se in passato abbiamo subito anche di peggio, evidentemente questo non è l'anno giusto perché in quegli stessi giorni io ho iniziato una nuova terapia che mi avevano prescritto in ospedale e sono stata malissimo, tanto da doverla interrompere subito. Contemporaneamente mia mamma è caduta facendosi male alla testa e dopo pochi giorni mio papà è stato ricoverato in pronto soccorso per problemi cardiaci. Beh .... se questo doveva essere il periodo delle ferie non so che altro pensare. Mi auguro che la settimana incandescente sia terminata, anche perché non saprei più come gestirla. Proprio in quei giorni pure internet si è messo a fare i capricci e così non ho potuto occuparmi dei miei forum e dei miei giochi e passare il tempo davanti alla tv è, come dico sempre, un'impresa per la scarsità di programmi decenti. Insomma, per farla breve, mi auguro che le sventure siano finite e che in tv inizino i nuovi programmi annunciati, che se succede qualcos'altro almeno ho un diversivo. Dopo questo concentrato di sfiga alla massima potenza non può che andare meglio, o no? E poi parlano di stress da vacanze, io sono perfettamente d'accordo :D :D :D
lunedì 13 agosto 2018
In vacanza
Restare senza internet è un bella scocciatura, però è un
disagio che si è risolto in breve tempo; il gestore a cui sono abbonata è stato
tempestivo perciò il collegamento si è rapidamente ripristinato. E’ susseguita,
solo per qualche giorno successivo la
riparazione, una serie di messaggi e
telefonate di controllo da parte della
compagnia telefonica, ma finalmente sono
riuscita a partire per una vacanza senza il problema del computer e del telefono fisso che non funzionavano. La mia meta è sempre la stessa: la mia casa di campagna, piccola, senza pretese ed immersa
nel verde. Sono arrivata dopo un
tranquillo viaggio in auto, con aria condizionata, ma appena scesa ad attendermi c’era un caldo esasperante. Non piovendo da giorni e senza innaffiature il giardino di casa era
un disastro. Tutte piante avevano le foglie flosce e c'erano già i primi
segni di ingiallimento e
secchezza; solo le mie rose, potate l’ultima volta che c’ero stata, avevano fatto sbocciare nuovi fiori e finalmente le ho potute ammirare in
tutta la loro bellezza e profumo. Quanto
lavoro per rimettere tutto a posto! Il prato davanti a casa era di nuovo da tagliare, i cespugli erano diventati giganteschi e con rami pendenti
che ostruivano il passaggio e poi era
necessario controllare la frutta per valutare l’eventuale raccolta. I pomeriggi
assolati e caldi hanno impedito di lavorare con costanza e quotidianamente,
obbligando a svolgere le più banali
attività o di mattina o
di tardo pomeriggio, e passare il
tempo quando non si lavora qui è sempre
un’impresa. Tra campi e boschi in questo posto non c’è tv né internet, ma io
non mi preoccupo: questo è uno dei
vantaggi della vacanza, che offre un totale riposo dalla tecnologia intensiva; pertanto faccio le parole crociate o grafico sul mio portatile, nell'attesa che
le temperature si mitighino e mi permettano anche sane passeggiate. Con questo
clima torrido non sento nemmeno il frinire delle cicale o cantare gli uccelli, l’afa sembra aver zittito tutti, solo le vespe e le mosche continuano a
ronzare imperterrite. Il caldo pomeridiano purtroppo mi ha creato un grande
disagio ed ammetto di essere stata anche
male; mi sembrava che il respiro mancasse e il cuore pulsava all'impazzata,
dandomi un senso di ansia incontrollabile. Non ero preparata a
soffrire così tanto, il mese di giugno in
cui ero stata qui era stato clemente e tranquillo, ma quello di agosto si mostrato all'altezza delle mie peggiori
prospettive e, anche se temevo che sarebbe finita così, non ero comunque pronta
a stare così male. Questo tormento del caldo è diventato un appuntamento
annuale inarrestabile e irrimediabile, tanto che a malincuore non vedo l’ora che l’estate
termini.
Durante questa vacanza i miei genitori sono venuti
a farmi visita e come sempre è
stato un momento di festa per tutti, anche se è durato il lasso di
una giornata. Il giardino e la sua cura sono l’argomento principale di discussione e accudirlo insieme diventa l'intrattenimento della giornata; si lavora fianco
a fianco parlando e progettando,
mentre si suda e si aspetta il
momento del pranzo. Una volta a tavola
si parla ancora di piante e di fiori, delle
coltivazioni future e del mantenimento di
questo fazzoletto verde e, mentre
si chiacchiera, il tempo passa velocemente finché arriva al momento del
commiato con la promessa di rivederci ancora lì.
L'arrivo di un temporale con tanto di grandine ha creato scompiglio nella mia tranquilla vacanza. Il vento era veramente forte, non solo da piegare le piante ma tanto da far penetrare l'acqua in casa. Improvvisamente è mancata la luce e neanche dopo un'ora il collegamento era stato ripristinato; intanto la furia del temporale iniziava a placarsi e la speranza che la situazione migliorasse era tanta. Dopo un'altro po' di attesa, la luce non c'era ancora e la serata iniziava a prendere piede quindi la decisione di partire. Così ho anticipato la mia partenza e me ne sono tornata a casa, alle mie attività e al mio solito quotidiano. Mi è dispiaciuto molto andarmene a causa di un imprevisto che mi avrebbe creato disagi insostenibili. Come ho già detto la casa non è dotata di confort e non supporta tali imprevisti; infatti mi sarebbe stato impossibile cucinare e mantenere al fresco i cibi nel frigo, la luce delle candele sarebbe stata insufficiente per trascorrere la serata e la pioggia da quelle parti rende impraticabili le strade di comunicazione. Insomma, basta un temporale per trovarsi nei guai e andarsene era la soluzione migliore, anche perché sarei partita in ogni caso il giorno dopo. Tornata in città e alle comodità mi sono ritrovata a riprogettare un'altra vacanza in campagna, ma è solo una fantasia purtroppo.
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