Il Natale si sta avvicinando e quasi ovunque spuntano come funghi i mercatini, cioè quei piccoli mercati di cianfrusaglie ed idee regalo che colorano questo periodo invernale. Come tante altre persone anche io sono curiosa e, anche se so che non comprerò nulla, mi lascio sempre attrarre da questi banchetti di legno, pieni di stravaganze. Ho iniziato la mia personale stagione di mercatini andando visitarne uno di antiquariato e roba vecchia. Premetto che non sono attratta dal passato, ma la curiosità e i ricordi ammetto che siano particolarmente suggestivi quando si visitano queste bancarelle coperte di cose polverose e usurate; per cui, mi lascio tirare anche solo da una visita veloce. La prima cosa che mi viene sempre in mente, quando guardo quegli oggetti antichi, è che anche in casa mia ci sono oggetti simili, ma io, invece di considerarli antiquariato, li considero semplicemente vecchi e li tengo ed uso solo perché sono ancora in buono stato. Comunque, non compro mai niente, ma questo viaggio nel passato ha per me anche risvolti malinconici, che alla vista mi riporta alla mia infanzia, che ora mi sembra essere stata un periodo sereno e spensierato. Diversi sono i veri mercatini natalizi. La prima cosa che mi colpisce sempre è che sono tutti pressoché uguali, con i banchi di legno e il tappeto rosso o di altri colori per le esposizioni della merce. Ciascuno espone un prodotto merceologico in varie versioni e colori e, un po' come per i centri commerciali, gli stessi prodotti si ritrovano dappertutto. Dalle candele profumate alle sciarpe di lana, dalla bigiotteria argentata alle borsette di finta pelle, dai foulard svolazzanti indiani alle casette di corteccia d'albero, insomma, c'è non c'è che l'imbarazzo della scelta in un mare di fantasia e spesso di inutilità. Quello che colpisce, però, è il colore della merce e il calore del legno, che sotto l'illuminazione artificiale appaiono agli occhi irresistibili ed allettanti, tanto che si calamitati verso quel piccolo mondo di carabattole e si acquista più per suggestione che per necessità.
Anche per questo Natale ho già fatto quasi tutti i miei acquisti e anche questa volta la scelta è stata di tipo alimentare. Sarò anche noiosa, banale, poco creativa e impersonale, ma il vantaggio di un regalo alimentare è sempre lo stesso: una volta consumato non imbarazza in casa. Anche io gradisco ricevere regali alimentari, specie se sono fatti con pasta, salumi e formaggi; non debbo spendere quando quando faccio la spesa perché li ho già a casa. Ormai in me prevale l'utilitarismo rispetto all'edonismo.
Non so perché, ma mi sembra che quest'anno l'autunno sia volato; sarà perché sono stata tanto occupata a congelare i miei forum e non ho avuto tempo per viverlo, o più semplicemente perché ho avuto altri impegni, insomma, so che è volato e siamo quasi a Natale. La stagione è stata comunque strana: dopo le piogge, il sole. Da una settimana le temperature sono intorno ai 15°C e le più basse intorno ai 3°C; c'è sempre il sole e non sembra nemmeno che siamo quasi in inverno. Tutti i giorni non so mai cosa indossare per uscire; mi metto sciarpa e cappello, poi sudo inevitabilmente. Sono giornate splendide, in cui viene voglia di fare lunghe passeggiate in mezzo alla natura, eppure il dubbio di questa stagione così anomala c'è sempre: che accadrà tra qualche giorno? Arriverà la neve? Sarà sempre soleggiato? In questi giorni, più che la neve, c'è stata la nebbia, spessa, lattiginosa e tanto umida. Al mattino mi alzavo e quasi non vedevo le case intorno a me e mi chiedevo come avrei fatto ad uscire, solo il pomeriggio regalava il sole. Dalla finestra di casa ho guardato le montagne, ricoperte di neve solo a metà, e ho pensato che l'inverno è ancora lontano; se non fosse per il calendario sembrerebbe primavera.
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