E' il primo fine settimana alleggerito dalle ferme costrizioni della zona rossa e il passaggio a zona arancione non è poi così significativo come si potrebbe pensare. In questo fine settimana ci sono state le aperture di tutti i negozi senza distinzione merceologica, che avrebbero dovuto invogliare la gente ad uscire di casa e a fare acquisti, e bisogna dire che da alcune parti è stato proprio così. La televisione ha mostrato immagini di folla nel centro cittadino, forse un po' da brivido considerata la situazione, intente a passeggiare e a guardare le vetrine natalizie, ma dove abito io non è stato così. Sarà che sono in una zona più periferica, eppure non mi è sembrato di vedere il solito viavai. Anche se il Natale si avvicina a me non sembra che le persone abbiano tutta questa urgenza di fare acquisti; nella massa ci sarà pure qualcuno che non vedeva l'ora di fare shopping, però mi chiedo: come farà a consegnare i suoi doni? Lo spostamento tra regioni è vietato e per le riunioni famigliari è consigliato non superare il numero di sei persone, possibilmente appartenenti alla ristretta cerchia famigliare, per cui zii e cugini, se non si frequentano abitualmente, sono già esclusi. Come si fa a fare lo scambio di regali con un limite così alto? Questo fine settimana avrei potuto fare anche io la mia uscita nel centro cittadino e guardare un po' di vetrine, ma ero così demotivata a causa di queste regole che me ne sono rimasta a casa, salvo per una passeggiatina di un quarto d'ora la domenica prima di cena. In definitiva è stato un noioso fine settimana, tra computer e televisione. Da una parte, tutti gli anni ho avuto sempre il problema di cosa regalare alle persone care e, anche se da parecchio opto per i regali alimentari, comunque è sempre stata una sfida fare le scelte giuste. Questo Natale il problema non credo ci sarà più. Per i figli è probabile che io e mio marito sceglieremo e spediremo un regalo da Amazon, per i miei genitori forse riesco a creare un pacco dono acquistando prodotti nel supermercato vicino a casa e per tutti gli altri ... non so proprio cosa fare 😔 Mancano ancora parecchi giorni prima della festa e non credo sia necessario abbattersi per un motivo simile, anche perché non è il regalo il punto principale della questione quanto la vicinanza ai propri cari. Mio marito ha suggerito di non fare regali ma di fare le videochiamate per supplire la situazione e questo sarebbe il caso in cui le moderne tecnologie aiutano e sono di conforto, pertanto mi ha trovata pienamente d'accordo. Come ho detto prima, è ancora lontana la festa e qualcosa succederà. E' comunque confortante sapere che questo stravolgimento è comune e che nessuno si fa un problema per la cosa; si mugugna, ci si lamenta e alla fine il Natale arriva per tutti.
domenica 29 novembre 2020
sabato 28 novembre 2020
Verso l'inverno
Le temperature si stanno abbassando ogni giorno che passa e di notte si arriva ormai allo 0° C. Fa freddo ed è arrivato il momento di coprirsi di più, anche se si sta semplicemente in casa. Il termostato della caldaia non è stato alzato per compensare lo sbalzo termico, ma ogni giorno mi sveglio con il panorama ghiacciato che vedo dalla finestra. Si sta andando verso l'inverno e mi domando se quest'anno nevicherà o se sarà sempre asciutto come gli anni passati; non che sia molto importante dal momento che si è costretti a stare tra le mura domestiche, ma è un'abitudine che viene spontanea in questo periodo.
Intanto ieri è arrivata la notizia che la mia regione è diventata zona arancione e che c'è un piccolo allentamento delle misure restrittive, ma sicuramente non significativo nei dettagli. Infatti è possibile circolare liberamente nel proprio comune senza autocertificazione e si può passeggiare oltre il limite della propria abitazione, senza contare che tutti i negozi sono aperti indipendentemente dalla categoria merceologica e tutto questo è conseguente la diminuzione dei contagi. Diciamo che è già una bella cosa, ma il fatto che non si possa oltrepassare il confine del proprio comune è ancora una grossa limitazione. Con questo vincolo non posso andare a trovare i miei genitori, né i miei figli e non posso andare nei centri commerciali che, per le loro dimensioni, sono siti in spazi extraurbani e sul limitare del mio comune. Uffa! :/ Questa faccenda del covid sta diventando seccante :| Si sta facendo di tutto per migliorare le condizioni economiche e sociali in previsione del Natale, eppure queste limitazioni sono fastidiose da sopportare in un periodo come questo. Negli anni passati avevo già acquistato i regali per la famiglia, adesso non ne ho preso neanche uno. Sono ancora perplessa e non so cosa fare in merito. Probabilmente il giorno di Natale sarà possibile il ricongiungimento famigliare, o almeno questa è la speranza, per il resto sarà la vita di sempre dentro casa. Per i miei genitori sapere che c'è questo spiraglio è uno stimolo a vivere la noia e le costrizioni di queste giornate, in previsione di un incontro che porterà loro un po' di gioia e serenità. Mia mamma sta già pensando al menù natalizio e, indipendentemente dall'essere un'ultraottantenne, si sta preparando alla maratona culinaria. Ho cercato di farle capire che, data l'età, forse è arrivato il momento di calmarsi e di smetterla di stare ai fornelli, ma di fronte alla sua testardaggine comprendo che per lei questo è solo un obiettivo che la rende viva ed attiva e a questo punto io smetto di insistere: per gli anziani restare a casa deve essere di una noia più mortale del covid.
Quando al mattino mi alzo e guardo fuori dalla finestra per vedere che tempo fa il grigiore della stagione mi rende più confortevole stare a casa, mentre i miei maglioni invernali stanno ad invecchiare nell'armadio. Alle volte penso che ci vorranno degli anni prima che si possa tornare a quella che era la vecchia normalità; non riesco a rassegnarmi a questa situazione e ad un mondo che è cambiato per colpa di una malattia. Ancora una volta è l'opera umana ad aver danneggiato l'equilibrio terrestre; prima con l'inquinamento, poi col cambiamento climatico, adesso con un epidemia; mi viene da pensare che l'homo sapiens sia una specie infestante del pianeta.😟
mercoledì 25 novembre 2020
Giornate tutte uguali
Con questa faccenda della zona rossa le giornate sono diventate tutte uguali. Ho poca voglia di fare. Al mattino mi alzo ben intenzionata a svolgere almeno le faccende di casa, poi mi prende una stanchezza tale che debbo sedermi su una sedia , che possibilmente sia davanti al computer solo per cercare di svegliarmi e reagire alla spossatezza. Per superare questa difficoltà sto prendendo degli integratori per poter essere un po' più dinamica, e un po' fanno effetto, anche se credo che la stanchezza sia legata ad un insieme di fattori: l'avvicinamento dell'inverno, la chiusura forzata in casa a causa del covid, la mia malattia. Con questi presupposti le giornate stanno diventando tutte uguali. Tutti gli impegni che precedentemente caratterizzavano le mie settimane sono stati cancellati ed esco solo se ho effettiva necessità. Sto cercando di prendere l'abitudine ad uscire con mio marito per una passeggiata di almeno 10 minuti, per sgranchire le gambe e prendere una boccata d'aria, eppure anche una semplice attività come questa non riesco a farla tutti i giorni. E' proprio una questione di volontà piegata dalla situazione in atto. La notizia che per Natale si potrà passare da zona rossa a zona arancione è un po' confortante, ma comunque cambia di pochissimo la situazione generale; non credo sia ancora possibile la comunicazione tra comuni e questo significa non poter andare a trovare i famigliari o andare nei centri commerciali. La questione potrebbe risolversi in questo fine settimana e solo allora potrò scoprire dove potrò andare. Mi rendo conto che questa apertura porterà ad un vertiginoso innalzamento dei contagi e che a gennaio ci sarà probabilmente un lockdown durissimo, ma Natale è Natale. Con ogni probabilità quest'anno non riuscirò ad andare a trovare i parenti e sarà già tanto se riuscirò a vedere i miei genitori e i figli, perciò sto pensando, in caso di evenienze contrarie, di ordinare i regali su Amazon e di spedirli agli interessati. Non mi era mai capitata una cosa simile e sono contraria ad una soluzione così indiretta, ma se non ci sono alternative che altro posso fare? Dal momento che l'allentamento della stretta del blocco provocherà uno spostamento di massa verso i centri commerciali per gli acquisti natalizi sono titubante ad andarci . Con la crisi degli anni passati i piccoli negozi hanno chiuso per la maggior parte, per cui è rimasta solo la grande distribuzione che ovviamente sarà presa d'assalto. A questo punto resta solo più l'acquisto online. Per una persona come me, abituata a fare spese dal vivo, non è propriamente una cosa semplice cambiare abitudine; sarà anche solo un fatto mentale più che pratico, ma è comunque difficile benché necessario. Un po' mi sono abituata, proprio a causa del lockdown, e precedentemente ho già fatto piccoli acquisti personali però fare i regali di Natale è un'altra cosa. Mentre sto rimuginando sulla questione in questi giorni mi sto occupando di uno dei miei siti sopravvissuti dopo la decimazione dei mesi scorsi; l'ho interamente trasformato in sito di grafica e cerco di aggiornarlo quotidianamente. Lo sfrondamento dei siti inutili ha dato un buon risultato, mi sento più libera e mi occupo dei siti rimasti con maggiore interesse e senza assilli. Persino questo blog lo aggiorno più volentieri :)
lunedì 23 novembre 2020
Ghiaccio mattutino
Le temperature si stanno gradualmente abbassando e al mattino è possibile vedere il primo ghiaccio sui tetti delle case e sopra le automobili, tanto che i miei vicini scendono con il raschietto per togliere la patina biancastra dal parabrezza quando devono andare a lavorare. Io non mi curo di questo problema, non guido più e me ne sto a casa, li guardo soltanto e noto che ogni giorno prima di partire sono costretti a questa operazione, chiaro segno che la stagione sta cambiando e che tra un po' arriverà l'inverno. Da una parte starsene comodi al calduccio è un sollievo, dall'altra vorrei anche io potermene andare da qualche parte e invece non è possibile. La revoca da zona rossa della mia regione è ancora lontana, anche se si parla di un allentamento in previsione del Natale, pertanto non ho molte possibilità di movimento e sono costretta a starmene chiusa a casa. Esco pochissimo, solo per necessità o per una breve passeggiata intorno a casa e neanche tutti i giorni. Più si sta chiusi e meno si ha voglia di uscire, ci si impigrisce e la volontà di fare diminuisce anche per le piccole cose. Sono stufa di questa situazione interminabile. Ogni giorno ascolto il telegiornale per scoprire se c'è qualche miglioramento e ogni giorno le notizie sono sempre le medesime: il virus è lì e non se ne va. E' solo una fantasia quella di potersi svegliare e riprendere la vita di sempre come se nulla fosse successo, sono consapevole della realtà ma lamentarsi un po' fa sentire un po' meglio. L'inverno si sta avvicinando e anche il Natale, persino l'anno è agli sgoccioli; mi chiedo se nevicherà o se sarà secco ed asciutto come negli anni passati. Nell'attesa di scoprire che inverno sarà guardo sui tetti e sulle automobili il ghiaccio del mattino e so che svanirà durante la giornata. Le giornate sono ancora soleggiate e almeno questo ci rallegra e fa pensare meno alla noia.
E' bastata una disattenzione e mi sono ustionata. Ancora adesso non riesco a capire come possa essere successo, cioè, lo so, ma mi sembra strano che io sia diventata così disattenta. Stavo preparando la pasta e al momento di scolarla non mi sono accorta che l'acqua bollente stava rimbalzando sul bordo del lavandino e che mi stava schizzando addosso. Ho piantato una terribile imprecazione ed ho finito di scolare tutto per poi scappare in bagno a controllare la mia pancia bruciata. Nel giro di un minuto si è formata una bolla enorme che, con lo sfregamento dei vestiti, si è rotta inzuppandoli. Mio marito mi ha aiutato a medicarmi e a mettere una fasciatura e finalmente ho potuto mangiare la mia pasta. Più che il dolore mi ha fatto rabbia la disattenzione. Mi chiedo come sia stato possibile un incidente simile, da anni faccio questa operazione e non mi è mai capitato niente, solo adesso è successo. Io incolpo il fatto che sono stanca di starmene chiusa in casa e che no ho più voglia di fare le mie solite attività perché vorrei fare altro e, in un certo senso, ho anche ragione. La forzata inattività diminuisce la forza fisica e persino sollevare una pentola d'acqua bollente può diventare difficile se non si ha allenamento. L'inedia inizia prima nella mente e poi finisce nel corpo. Da quando c'è questo secondo lockdown sono diventata meno attiva e non ho più fatto la cyclette, se posso preferisco uscire per fare attività all'aperto, cioè semplicemente camminare, ma anche una semplice passeggiata può essere complicata. Essendo tutto chiuso ed essendoci poche persone in giro la cosa diventa noiosa e ripetitiva quanto fare la cyclette. Mi rendo conto che questa seconda ondata di covid è più deprimente. Alle finestre non ci sono più i lenzuoli con la scritta "Andrà tutto bene" e la gente ha meno voglia di stare sui balconi a chiacchierare, si sta semplicemente in casa, si va lavorare o si porta fuori il cane. Ormai si è capito che la cosa andrà avanti per molto tempo e che non sta andando tutto bene. A parte queste tristi considerazioni, il giorno dopo la bruciatura sono andata sul sito di Amazon per cercare uno scolapasta che risolvesse il problema della scolatura ed ho trovato degli interessanti articoli in silicone, pratici, leggeri e richiudibili in modo da occupare poco spazio in cucina. Li ho ordinati e con l'opzione Prime sono arrivati il giorno dopo. Adesso ho uno scolapasta con manici estensibili, che si può poggiare sul bordo del lavandino e non in profondità, per cui, essendo poggiato più in alto, non mi devo chinare quando scolo la pasta e l'acqua non cade più fuori. Con lo scolapasta estensibile ne erano abbinati altri due normali ma sempre in silicone, utili per lavare frutta e verdura ad immersione. Questi ultimi due hanno velocizzato le operazione di lavaggio, tanto che si è messo ad usarli anche mi marito. Questo sì che è stato un buon acquisto e il vecchio scolapasta è andato in pensione :D :D :D :D
mercoledì 11 novembre 2020
A casa
Il tempo è cambiato, la nebbia è sparita ed è tornato il sole, che ha fatto salire le temperature rendendo piacevoli le giornate. Con un tempo così viene voglia di uscire, di passeggiare e di andare a scoprire i colori dell'autunno, eppure io quella voglia non ne ce l' ho davvero. Me ne sto tranquilla a casa, ad occuparmi delle mie faccende domestiche e dei miei forum e blog e, se va bene, me ne vado sul balcone giusto per vedere che tempo che fa. Mi sarò anche impigrita di brutto? Non credo, ma questa situazione legata al coronavirus non invoglia a mettere il naso fuori di casa. Il lockdown da zona rossa ha portato alla chiusura di negozi, alla diminuzione del traffico cittadino e bloccato le uscite verso tutti i comuni e regioni, perciò restare a casa sta diventando l'unica scelta possibile. Le strade sono semi deserte, le persone che circolano sono quelle che portano a spasso il cane oppure quelle in tuta da ginnastica che corrono, tutti gli altri si muovono con mete precise, vanno di fretta o viaggiano in bicicletta o in macchina, nessuno passeggia. Con una situazione del genere io non me la sento di andarmene in giro, senza una meta e con la paura del virus. Eh, già! Quasi quasi avevo meno paura questa primavera che adesso. Di recente abbiamo avuto notizia che nostri conoscenti e parenti sono stati contagiati e attualmente sono in quarantena oppure sono appena guariti dal terribile virus; insomma, il covid si prende con più facilità di quanto si possa immaginare tanto che ci si chiede se prima o poi debba prendere anche a noi. Forse è solo una paura ingiustificata, supportata dalle notizie allarmiste dei telegiornali, ma è comunque un dubbio lecito benché si faccia il possibile nel rispettare i consigli preventivi forniti della sanità pubblica. Intanto mio marito continua a lavorare da casa ed esce solo per fare la spesa una volta alla settimana, con tanto di mascherina e disinfettante in tasca, ma non mi sembra intenzionato a fare uscite extra, anzi, ha cominciato a fare acquisti su Amazon. Dal momento che non possiamo andare nei centri commerciali e dobbiamo per forza usufruire del supermercato più vicino a casa, ho deciso anche io di acquistare online i prodotti che non trovo lì e di evitare di tormentare il marito nella ricerca di prodotti analoghi mentre gira tra gli scaffali durante la spesa. Ammetto che la cosa è stata fattibile ed ho ottenuto quello che volevo. Per velocizzare le consegne ed utilizzare le offerte di Amazon, mio marito ha optato per l'iscrizione "Prime" e anche questa si è dimostrata una buona mossa, in quanto abbiamo avuto il vantaggio del risparmio su alcuni articoli, senza contare che l'opzione "Prime" permette la visione televisiva del proprio canale con la possibilità di scegliere tra film gratis e a pagamento. Personalmente, nonostante i benefici, continuo ad essere restia a questo sistema di acquisto ed ho le mie riserve; continuo a sentire la mancanza tattile e visiva del prodotto, che si può avere solo andando di persona in un negozio: in questo sono ancora troppo primitiva :D Al momento non è possibile coltivare le proprie abitudini e gli acquisti online ovviano alla chiusura dei negozi considerati non essenziali e alla riduzione dei i mercati. Sembra uno di quei mondi descritti nei libri di fantascienza, in cui la gente vive rintanata nelle proprie abitazioni mentre fuori c'è il pericolo degli alieni cattivi. Ovviamente non è la stessa cosa e si tratta di fantasia, ma qualche attinenza c'è. Il contesto attuale non è lo stesso che si era verificato questa primavera e c'è comunque una maggiore libertà d'azione, tanto che le sospirate passeggiate sono permesse nei dintorni di casa, eppure da parte mia la voglia di uscire non c'è e credo sia più per una questione psicologica che altro. Nel momento in cui si scopre che ti possono portare tutto a casa e che non devi più andartelo a procurare fuori dalle mura domestiche la cosa diventa abitudine e scatta la pigrizia, fatta eccezione che devi fare le corse per raggiungere il corriere che ti fa le consegne al volo, ma questa è un'altra storia. Non avrei mai immaginato di dover vivere l'esperienza di una pandemia con tutte le sue conseguenze. Mi ricordo che la mia mamma mi raccontava di aver vissuto l'esperienza della guerra, condita di paura e fame, e suoi racconti parevano terribili. Adesso questa situazione non è certo paragonabile a quella: non c'è la la guerra, non c'è la fame, la paura è contenuta, ci sono medicine e terapie, non tutti soccombono e molti si salvano, quello che c'è è che si sopporta meno il disagio.
venerdì 6 novembre 2020
Non va bene
Dopo le giornate nebbiose c'è stato un po' di sole che ha compensato il grigiore del clima, ma è stato di breve durata e subito sono arrivate le nuvole. L'autunno sta facendo la sua parte ed è ovvio che ci sia tanta umidità, non per questo è una brutta stagione; gli alberi hanno cambiato colore e si vedono in giro tanti colori, o forse è meglio dire: si immaginano. Da oggi la mia regione è stata dichiarata zona rossa e sono vietati gli spostamenti, si può solo uscire per comprovate necessità, tanto i negozi sono praticamente chiusi tranne quelli per i generi essenziali e quindi non c'è niente da vedere. La notizia la si conosceva in anticipo perciò la gente si è affrettata a fare acquisti o a visitare parenti e amici prima della chiusura. Anche io non sono stata da meno. Due giorni prima del blocco sono andata in un centro commerciale per l'ultimo shopping prima del divieto e mi sono comprata un nuovo piumino, caldo e leggero. Da una parte mi chiedo se ho fatto bene, dal momento che non posso più uscire, dall'altra mi serviva un capo del genere per sostituirne uno che ho già in uso e che adesso non mi piace più. Fortunatamente ho già potuto indossarlo in un'occasione e mi sono trovata benissimo; la sua caratteristica è il peso che, essendo minimo, non affatica il mio fisico e mi dà libertà di movimento. Il freddo e l'umidità obbligano a coprirsi, di conseguenza i vestiti addosso pesano e rendono impacciati, se sono leggeri e caldi sono più confortevoli e si affrontano meglio le brutte stagioni. Mentre ero nel negozio e provavo il piumino, mio marito mi ha mostrato una maglia in tinta con quel capo e così ho acquistato pure quella. Anche riguardo la maglia mi chiedo se riuscirò ad usarla, visto che sono vietati gli spostamenti e conseguentemente non posso più andare a trovare parenti e amici; il fatto è che dovrei comprare abbigliamento per quando sono casa piuttosto che quello per uscire. E' l'abitudine che fa fare queste scelte. Io penso sempre a quando vado fuori e mai a quando sto a casa, ma anche la roba di casa si consuma, specie adesso che faccio più lavatrici di cose di casa che da uscire. Non so, sarà che che non riesco a capacitarmi di questa situazione, per cui continuo a pensare alle mie abitudini di prima senza rendermi conto che invece è tutto cambiato. Questa chiusura durerà fino al 3 di dicembre ed è appena iniziata, che mi piaccia o no dovrò organizzarmi per fare qualche passeggiata senza meta e nei pressi della mia abitazione, se non voglio rischiare un'atrofia muscolare, e accontentarmi di quella. Per entrare in questa dimensione di secondo lockdown ho cominciato togliendo la polvere dalla mia cyclette, ma non basta: bisogna pedalare per mantenere il tono muscolare, solo che non ne ho voglia, meglio una bella camminata.
martedì 3 novembre 2020
Una settimana nebbiosa
E' stata una settimana nebbiosa. Tutte le mattine mi sono alzata con una coltre lattiginosa che mi faceva intravvedere appena le case circostanti la mia, mentre l'umidità copriva le macchine parcheggiate e la ringhiera del balcone. Per fortuna la casa è calda, altrimenti sarebbero state giornate antipatiche. Non è certo il momento per fare passeggiate, né per il tempo né per la situazione generale legata alla pandemia. In questi giorni ho dedicato il mio tempo libero al mio sito di grafica e ai miei giochi in internet e questo mi ha aiutata a superare le difficoltà attuali. Come ho detto nei post precedenti, esco solo per necessità e per il resto me ne sto a casa ad aspettare che il momento migliori: il tempo è umido e il covid imperversa. Nei giorni precedenti si è parlato di chiusure "morbide"a livello locale, ma ogni giorno che passa la situazione non migliora e si parla di nuovo di lockdown più generale. Per mia fortuna tutte le uscite importanti le ho completate e adesso si tratta solo di fare la spesa o di uscire per lo shopping e le passeggiate, per il resto parenti e amici si sentono al telefono o in videochiamata. Una seconda chiusura che impedisce di fare qualsiasi cosa fuori casa sarebbe difficile da sopportare; nelle mie condizioni il fisico ne risentirebbe di nuovo e non saprei proprio come riaffrontarla. In casa so di poter fare i miei lavori domestici e mi so intrattenere con il computer e la televisione e poi c'è mio marito; lui è la mia vera compagnia e con lui so di poter affrontare tutto. Attualmente continua il suo lavoro da casa e io sono contenta che non debba andarsene in ufficio, né che debba prendere i mezzi pubblici per andarci; lo lascio tranquillo e aspetto di vederlo per i pasti e la pausa caffè. In definitiva è una vita pacata ed apprezzabile, anche se la spada di Damocle del coronavirus la sta rendendo una costrizione, più che una scelta. Mi domando che succederà a Natale. Non so se la famiglia si potrà riunire o se invece ci faremo gli auguri come a Pasqua, cioè telefonicamente, non sto nemmeno pensando ai regali di Natale e credo che ci penserò all'ultimo momento. Non è una cosa bella 😖