Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

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lunedì 23 novembre 2020

Ghiaccio mattutino

 

Le temperature si  stanno gradualmente abbassando e al mattino è  possibile vedere il primo  ghiaccio sui tetti delle case e sopra le automobili, tanto che i miei vicini scendono con il raschietto per togliere la patina biancastra dal parabrezza quando  devono andare a lavorare. Io non mi curo di  questo problema, non guido più e me ne sto a casa, li guardo soltanto e noto che ogni  giorno prima di partire sono  costretti a questa operazione, chiaro segno  che la stagione sta cambiando  e che tra un po' arriverà l'inverno. Da una parte starsene comodi  al calduccio è un sollievo, dall'altra vorrei anche io potermene andare da qualche parte e invece non è possibile. La revoca da zona rossa della mia regione è  ancora lontana, anche se si parla di un allentamento in previsione del Natale, pertanto non ho molte possibilità di movimento e sono costretta a starmene chiusa a casa. Esco pochissimo, solo per necessità o per una breve passeggiata intorno a casa e neanche tutti i  giorni. Più si sta chiusi  e meno  si ha voglia di  uscire, ci  si impigrisce e la volontà  di  fare diminuisce anche per le piccole cose. Sono stufa di  questa situazione interminabile. Ogni  giorno ascolto il telegiornale per scoprire se c'è  qualche miglioramento e ogni giorno le notizie sono sempre le medesime: il virus è lì e non se ne va. E' solo una fantasia quella di potersi  svegliare e riprendere la vita di  sempre come se nulla fosse successo, sono consapevole della realtà ma lamentarsi un po' fa sentire un po' meglio. L'inverno  si  sta avvicinando e anche il Natale, persino l'anno è  agli sgoccioli; mi chiedo se nevicherà o se sarà secco  ed asciutto come negli anni passati. Nell'attesa di  scoprire che inverno sarà guardo sui tetti e sulle automobili il ghiaccio del mattino e so che svanirà durante la giornata. Le giornate sono ancora soleggiate e almeno questo ci rallegra e fa pensare meno  alla noia.


                                    

E' bastata una disattenzione e mi sono ustionata. Ancora adesso non riesco a capire come possa essere successo, cioè, lo so, ma mi sembra strano che io sia diventata così  disattenta. Stavo preparando la pasta e al momento di  scolarla non mi sono accorta che l'acqua bollente stava rimbalzando sul bordo  del lavandino e che mi stava schizzando addosso. Ho piantato una terribile imprecazione ed ho finito di scolare tutto per poi scappare in bagno a controllare la mia pancia bruciata. Nel giro di un minuto si è  formata una bolla enorme che, con lo  sfregamento dei vestiti, si è rotta inzuppandoli. Mio marito mi ha aiutato a medicarmi e a mettere una fasciatura e finalmente ho potuto  mangiare la mia pasta. Più che il dolore mi ha fatto rabbia la disattenzione. Mi chiedo  come sia stato possibile un incidente simile, da anni faccio questa operazione e non mi è  mai capitato niente, solo adesso è  successo. Io incolpo il fatto che sono  stanca  di  starmene chiusa in casa e che no ho più  voglia di fare le mie solite attività perché vorrei fare altro e,  in un certo senso, ho anche ragione. La forzata inattività diminuisce la forza fisica e persino sollevare una pentola d'acqua bollente può diventare difficile se non si ha allenamento. L'inedia inizia prima nella mente e poi  finisce nel  corpo. Da quando c'è questo secondo lockdown sono diventata meno  attiva e non ho più fatto la cyclette, se posso preferisco  uscire per fare attività all'aperto, cioè semplicemente camminare, ma anche una semplice passeggiata può essere complicata. Essendo  tutto chiuso ed essendoci poche persone in giro la cosa diventa noiosa  e ripetitiva quanto fare la cyclette. Mi rendo  conto che questa seconda ondata di  covid è più deprimente. Alle finestre non ci  sono più i lenzuoli con la scritta "Andrà  tutto  bene" e la gente ha meno voglia di  stare sui  balconi  a chiacchierare, si sta semplicemente in casa, si  va lavorare o si porta fuori il cane. Ormai  si è  capito che la cosa andrà avanti per molto tempo e che non sta andando  tutto  bene. A parte queste tristi considerazioni, il giorno  dopo la bruciatura sono andata sul sito di  Amazon per cercare uno scolapasta che risolvesse il problema della scolatura ed ho  trovato degli interessanti articoli in silicone, pratici, leggeri e richiudibili in modo  da occupare poco  spazio in cucina. Li ho ordinati e con l'opzione Prime sono arrivati il giorno  dopo. Adesso ho uno scolapasta con manici  estensibili, che si può poggiare sul bordo  del lavandino e non in profondità, per cui, essendo poggiato più in alto, non mi devo  chinare quando  scolo la pasta e l'acqua non cade più fuori. Con lo scolapasta estensibile ne erano abbinati altri due normali ma sempre in silicone, utili per lavare frutta e verdura ad immersione. Questi ultimi due hanno velocizzato le operazione di lavaggio, tanto che si è  messo  ad usarli anche mi marito. Questo sì che è  stato un buon acquisto e il vecchio scolapasta è  andato in  pensione :D :D :D :D



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