Come ho detto nel post precedente, c' è un anticipo di autunno e sono comparse le prime nuvole che hanno portato scarse precipitazioni. Adesso è veramente più fresco e alla fine ho dato ragione a mio marito ed abbiamo ritirato tutti i ventilatori e il condizionatore, così si è fatto un po' di spazio nelle stanze. Dal momento che le temperature sono più tollerabili ho deciso di imbarcarmi in un'impresa di cui ho parlato più volte in questo blog, un'impresa che ritengo difficile per non dire intollerabile: l'acquisto di un paio di scarpe. Per alcuni questo potrebbe essere un momento di piacevole svago e atteso con trepidazione, per me invece è una tortura. Quando mi decido per questa soluzione è perché ho veramente necessità e anche questa volta è andata così. Approfittando degli saldi estivi agli sgoccioli ho deciso sostituire un paio di scarpe estive chiuse con un altro altrettanto chiuso e sono partita alla ricerca. Mio marito mi ha accompagnata in uno dei negozi in cui solitamente riesco a trovare qualcosa di accettabile per le mie necessità e ci siamo gettati tra i meandri degli scaffali analizzando ogni singolo paio candidato all'acquisto. Come sempre trovo modelli e colori di mio gradimento e come sempre al momento della prova qualcosa non va. In apparenza potrei sembrare solo una persona capricciosa e vanitosa, invece sono semplicemente una persona con dei problemi ai piedi dovuti ad una malformazione congenita e agli effetti della mia patologia. Per questo motivo per me è essenziale trovare il paio giusto di scarpe per poter camminare bene altrimenti non sarei così pretenziosa, di scarpe che mi piacerebbe indossare ce ne sono parecchie. Anzi, eccomi a fare la selezione paio per paio, modello per modello, quella selezione che mi fa perdere un sacco di tempo e che comincia a stressarmi non appena la inizio. No ai tacchi alti, no a quelli troppo bassi, sì a quelli massimo 5 cm ma che siano a zeppa; no alla punta ad angolo acuto, sì a quella a biscotto; no alla suola rigida, sì a quella morbida e all'interno se c'è il memory foam è meglio ... Devo andare avanti? Ma certo, l'elenco non è ancora finito. Se devo comprare la scarpa da ginnastica il problema diventa insormontabile. Ormai tutte le scarpe sportive hanno il sostegno posteriore rialzato ed anatomico, fatto per sostenere il collo del piede e io non riesco ad indossare questo tipo di scarpa perché questo pezzo mi fa male e invece di darmi sostegno ha l'effetto opposto. Le uniche scarpe sportive che riesco ad indossare sono quelle di tela, classiche e senza supporto posteriore rialzato. Insomma, con queste problematiche fisiche diventa difficile trovare il paio di scarpe giusto; nemmeno quelle sanitarie, fatte apposta per gli anziani, mi vanno bene. Anche questa volta, come ho già narrato in vecchi post, sono riuscita a selezionare un paio di modelli che potevano essere quelli giusti e a questo punto è iniziata la fase due: la misurazione. Fatica titanica! Togli le scarpe, metti le scarpe, alzati, cammina, specchiati, siediti, togli le scarpe, metti le scarpe, alzati ... devo continuare? Non ricordo più quanti paia ho provato, probabilmente sei o sette, che detti così sono pochissimi ma che per me sembravano sei o settecento perché non ho più il fisico per fare tutta questa ginnastica. Per farla breve, tra stress, litigio con il marito che mi proponeva modelli che non mi piacevano non erano adatti a me e prove varie alla fine un paio l'ho acquistato. Adesso le scarpe nuove sono state riposte insieme alle altre e io non le ho nemmeno più riprovate tanto ero stanca e stressata, spero solo che siano quelle giuste che poi, alla fine, in negozio vanno bene e una volta in uso hanno qualche difetto che non si è riusciti a riscontrare. Per il momento, non voglio più sentir parlare di scarpe 😠
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