Da qualche anno a questa parte l'estate è sempre un momento critico da superare e anche quest'anno le cose non sono andate diversamente, confermando le mie solite e negative previsioni. Ormai ci sono abituata, ma non significa che sia rassegnata o tollerante a questa situazione, anzi, comincio ad esserne veramente stanca e mi immagino ogni volta in un posto o addirittura in un mondo diverso da quello in cui mi trovo. Come ho detto nel post precedente la mia salute ha iniziato ad avere problemi prima del previsto, cioè a giugno, e il mese di luglio è trascorso tutto all'insegna del "non sto bene". La mia malattia è stata particolarmente fastidiosa, obbligandomi ad ogni uscita a stare sulla sedia a rotelle e a farmi scarrozzare da mio marito, nonché i temporali del mese mi hanno procurato fastidiosi disturbi intestinali che hanno contribuito a minare il mio ormai fragile stato di salute; insomma, un mese pesante da trascorrere già solo per la condizione fisica. Ad acuire una situazione di suo complicata si è pure aggiunta quella legata al fastidio dei condomini, che si sono quotidianamente esibiti nelle più disparate molestie sonore tanto da obbligarmi a tenere le finestre chiuse pur di non sentirli. Speravo ardentemente che se ne andassero in vacanza ed invece sono rimasti tutti a casa 😖 Questo frastornante e continuo disagio mi ha riportata all'idea di cambiare casa e di cercare un posto un po' più tranquillo e, come è già successo in passato, è saltata fuori l'amara constatazione di non potermelo permettere economicamente. Probabilmente il posto perfetto per me non esiste e questa delusione è una delle amarezze della mia vita, così profonda che mi sta rendendo insopportabile restare a casa. Anche mio marito quest'estate è stato molto infelice, a parte il malessere condiviso per il rumore dei vicini, la casa di campagna è stata quasi completamente svuotata, in attesa di lavori che inizieranno alle calende greche, e pertanto è stato impossibile andarci per trascorrere qualche giorno di ferie. Da parte mia la cosa non mi ha dato fastidio: anche là ci sono vicini inaccettabili e lasciare un posto irritante per andare in un altro uguale non avrebbe migliorato sicuramente la mia situazione. Purtroppo il mondo è pieno di persone sgradevoli, che credono che la libertà significhi fare quello che si vuole indipendentemente da chi ti sta vicino. Credono che impedire loro di essere degli screanzati limiti la loro libertà personale, senza pensare che in realtà sono loro a limitare la libertà degli altri imponendo il loro dubbio comportamento. La cosa peggiore, però, è che insegnano questo ai loro figli. In futuro avremo una società di primitivi, anzi, di qualcosa di peggio dei primitivi perché quelli cercavano solo di sopravvivere campando alla giornata mentre questi si credono esseri civili. Non si può più vivere tutti insieme, la maleducazione spinge all'isolamento e questo non è un comportamento socialmente accettabile. Coprendo il motivo per cui la gente cerca sempre più spesso case isolate, alle volte anche con scarsi servizi, ma dovendo scegliere tra la convivenza con i vicini e percorrere chilometri per fare, ad esempio, dei semplici approvvigionamenti alimentari sia più accettabile questa seconda opzione rispetto alla prima.
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