La nevicata è finita e la neve è stata quasi completamente cancellata dalla pioggia; fa tanto freddo però, conseguenza delle precipitazioni appena terminate. Il cielo è rimasto nuvoloso e forse verrà giù ancora qualcosa, si vedrà nei prossimi giorni che tempo farà. Io me ne sto rintanata in casa e non ho molta voglia di uscire, eppure ho tutto l'abbigliamento possibile per fronteggiare il freddo e tutto il resto; non so se sono pigra o se è l'effetto di questa situazione pandemica, comunque preferisco starmene al caldo. Proprio riguardo la situazione pandemica vorrei fare un accenno. Dopo la notizia che il 25, il 26 dicembre e il 1° gennaio sono vietati gli spostamenti tra comuni e quindi non posso festeggiare con i miei famigliari, sono riuscita finalmente a concordare un giorno in cui ci si potesse ritrovare tutti insieme per farci gli auguri. Non è stata una cosa semplice, ognuno di noi ha comunque un calendario con qualcosa da fare, anche se in questa situazione le cose da fare non sono molte, ma da qui alla fine dell'anno comunque qualcosina che impegna c'è sempre. Proprio quando la questione sembrava risolta per il meglio è arrivata una notizia shock: mio figlio è risultato positivo al covid. L'avevamo sentito telefonicamente durante i giorni in cui nevicava e ci aveva comunicato che aveva un leggero mal di gola, stanchezza e che aveva la testa pesante, forse per la febbre; non abbiamo dato molto peso alla cosa a causa del tempo sfavorevole e abbiamo pensato che avesse preso un colpo d'aria perché magari era uscito con abiti troppo leggeri, per cui l'abbiamo rassicurato dicendogli che era solo un problema stagionale. Il giorno dopo la notizia shock. Sinceramente non so cosa pensare. In questi ultimi tempi abbiamo ricevuto notizia di persone che conosciamo che sono state contagiate, alcune ce l'hanno fatta altre no, adesso sapere che nostro figlio è tra quelli che hanno preso il virus è qualcosa di impensabile. In verità, è pensabile e pure plausibile, solo che non si pensa mai che la cosa possa capitare anche a te finché non succede. La malattia è sempre più vicina e non ce ne accorgiamo; si cerca di fare il possibile per evitarla, ma per quanto si possa fare, la fatalità è un'incognita imprevedibile ed incontrollabile. Sono in apprensione per mio figlio e so che non posso andarlo a trovare, non tanto per la lontananza o per i divieti di spostamento quanto per la questione in sé. E' giovane e molto probabilmente ce la farà ( voglio essere positiva in questo), ma se mai io o mio marito venissimo in contatto con il problema allora non so se ce la faremmo: noi non siamo propriamente... giovani. In televisione stanno parlando dell'arrivo dei vaccini e si dice che verranno fatti a coloro che non sono stati contagiati, io però non so ancora se aderirò a questa vaccinazione. I miei dubbi riguardano il tempismo con cui sono saltati fuori tutti questi vaccini e i test che sono stati fatti a riguardo. Qual'è la loro effettiva efficacia nel tempo? Soprattutto, quali sono gli effetti collaterali? Funzionano bene a tutte le età? Anche se ci sono patologie presenti? Insomma, i dubbi sono tanti e in più non ho voglia di mettermi nel sangue una malattia con cui credo di non essere venuta mai in contatto. Le vaccinazioni che si fanno da bambini sono sperimentate da anni e sicure, ma questa vaccinazione, nata come un fungo e che lascia dubbiosi persino gli scienziati, mi mette in agitazione. Se non altro non debbo farla domani e c'è ancora tempo per pensarci, intanto si saprà qualcosa di più. Nel mentre continuo a pensare a mio figlio .................................
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