domenica 26 luglio 2020
Tra fiori e frutta
Dopo mesi sono finalmente riuscita a visitare la mia casa in campagna; la mia famiglia ci era già stata più volte e in occasioni diverse, mancavo solo io che, a causa del lockdown e della mia salute, non avevo avuto modo di andarci. Rivederla non è stata proprio una sorpresa, specie perché tutti quanti si erano prodigati nell'informarmi riguardo le novità presenti ogni volta che ci soggiornavano, ma vedere di persona fiori e frutta è stato bello. All'arrivo ho visto subito l'ibisco fiorito e carico di api ed ho potuto constatare che era cresciuto parecchio, tanto non sono riuscita fotografarne la cima. Da parecchio tempo mi faceva piacere averlo presente nel giardino e la mia mamma era riuscita a trovarne tre piantine, che negli anni si sono trasformate nel bel cespuglio che c'è adesso. Vorrei, se possibile, aggiungerne altre e spero che lei riesca a trovarne ancora dello stesso colore, così alla fine ci sarà una bella siepe fiorita e colorata.
Le rose, invece, sono state una delusione. Fiorite soprattutto nel periodo di lockdown non hanno potuto mostrare a nessuno la loro bellezza, né far sentire il loro profumo; quando i miei genitori hanno potuto ritornare alla casa erano ormai tutte appassite, da potare e coperte di vilucchio. L'operazione di pulizia è durata parecchi giorni e quando le ho riviste erano tutte potate e con qualche fiore appassito, le uniche sopravvissute sono le rose bianche della foto che, essendosi aperte per ultime, mi hanno regalato ancora una piccola emozione. Non sono abituata a stare senza rose in questo periodo dell'anno, di solito me ne occupo io e soprattutto le fotografo per il piacere di rivederle sul mio computer e confrontarle con quelle degli anni passati. Due anni fa la mia mamma mi aveva piantato in giardino una nuova rosa dall'intenso colore rosa, molto profumata e con una bella corolla e questa volta sono riuscita a vederne solo un unico fiore, ormai avvizzito ma ancora dignitoso. Non l'ho fotografata perché mi metteva tristezza e spero che si riprenda appena possibile in quanto merita di essere notata.
Vedere l'oleandro ancora fiorito mi ha davvero sorpresa, non me l'aspettavo. Purtroppo, non essendo più la sua stagione tutti i fiori erano troppo aperti e perdevano i petali, ma erano ancora delle belle macchie rosa tra le foglie verdi della pianta e quelle delle piante circostanti. Da tempo non vedevo più la sua fioritura che quasi mi ero dimenticata di come fosse.
La vera sorpresa di quest'anno sono le mele. Quando sono arrivata a casa mi sono subito resa conto che il vecchio melo, da decenni legato ad essa, non c'era più e che giaceva tagliato in grossi pezzi tarlati dai calabroni in un angolo del giardino. Sapevo che era stato abbattuto, ma vederlo a terra è stata un'altra cosa. Stava seccando ed era invaso dai calabroni, inoltre era pericolante; uno degli ultimi nubifragi aveva fatto cadere un ramo che era finito sulla recinzione, che per fortuna non era rimasta danneggiata, insomma, la sua gloriosa vita era giunta a termine e doveva essere tagliato. Purtroppo non potrò più mangiare le sue mele, piccole, dure e dal sapore unico, che duravano un'intero inverno senza marcire; era una qualità antica, che adesso non esiste più. A consolarmi di questa perdita i due nuovi meli hanno fruttato e direi anche parecchio; uno di essi aveva i rami completamente piegati a terra per il peso dei suoi frutti, che mi auguro di vedere a maturazione. Le foto ritraggono le mele verdi, immangiabili e dalle strane forme contorte, che spero maturino e si possano raccogliere prima che insetti ed uccelli se le siano mangiate tutte.
Anche l'albero di pere sta facendo la sua parte e quest'anno è ricolmo di frutti ancora acerbi, che spero sopravvivano ancora per un mese. Al momento la pianta è ricca, ma il tempo di maturazione è ancora lontano e anche per il pero vale lo stesso discorso che per i meli: speriamo di raccogliere qualcosa prima dell'assalto di insetti ed uccelli, che a causa della siccità e della scarsità di cibo consumano in poco tempo.
I vecchi fichi, nonostante l'età e il ritardo con cui mettono ogni anno le foglie, si stanno mostrando come alberi da frutto affidabili: qualcosa da loro si può sempre raccogliere. Il fico nero ha già finito il suo periodo di produzione e quello della foto è il fico bianco che invece deve ancora maturare. Tutti gli anni è impossibile competere con insetti ed uccelli che, attratti dalla dolcezza dei frutti, fanno una totale razzia rendendo praticamente impossibile la raccolta. Anche i fichi stanno invecchiando e stanno soffrendo per il cambiamento climatico; è difficile dire quanto dureranno ancora. Come il vecchio melo fanno da sempre parte del giardino della casa e se scompariranno sarà come veder sparire un altro pezzetto della sua storia. Persino il nocciolo sta mostrando i marcati segni dell'età con qualche ramo secco, eppure a terra si stanno già vedendo le prime nocciole mature; ancora qualche giorno e la caduta dei frutti sarà totale.
Concludo il mio viaggio tra fiori e frutta con un nuovo arrivo: il bambù. Non fa parte della categoria fiori e frutta, ma è comunque una bella pianta che mi fa sperare in una nuova siepe. Dopo la morte della siepe di bosso a causa della piralide, il mio papà aveva provato a piantare altre specie di piante da siepe senza successo. Il bambù era stato tra i tentavi falliti, finché questa volta qualcosa è venuto fuori. E' una pianta orientale, inusuale per un giardino di campagna italiano, eppure ha un suo fascino e sembra non stonare tra le specie nostrane. Vedremo se nel tempo attecchirà bene e se finalmente avrò una nuova siepe.