La primavera è arrivata. Fino a ieri il tempo era umido e c'era un po' di pioggia, ma il vento notturno ha spazzato via le nuvole, così stamattina il sole splendeva e gli uccellini cantavano. Residui nuvolosi si vedono solo all'orizzonte e la foschia cela le montagne, probabilmente coperte di neve; insomma, la giornata si è presentata in linea con la stagione. Adesso, mi sa, che è il momento di pensare a sistemare il balcone che fino a ieri giaceva abbandonato alle intemperie. Premetto che non ho idee e soprattutto non ho voglia di pensare alle pulizie, nei vasi c'è ancora l'acqua residua della pioggia che fino a ieri cadeva e pertanto aspetterò che tutto sia asciutto. Non so se confermare l'idea delle piante aromatiche, che aveva caratterizzato lo scorso anno, o se cambiare totalmente, scegliendo piante da fiore per avere un balcone più colorato. Al momento l'impulso è quello di non fare rinnovi e di lasciare ciò che c'è. In questi giorni non ho avuto occasione di uscire, così non so se le temperature sono le stesse degli scorsi giorni; il sole è ingannevole e il tempo instabile e io in casa sento ancora freddo.
La Pasqua è imminente e io ho dovuto pensare agli acquisti necessari per fare gli auguri e tra questi ci sono state le classiche uova. Non nascondo che acquistare due uova di cioccolato mi ha messa davvero in crisi. L'anno scorso era stata una cosa più semplice: ero andata in un paio di supermercati e avevo fatto le giuste scelte perché sapevo cosa dovevo acquistare e tutto si era risolto semplicemente. Quest'anno, invece, pur essendosi ridotto l'acquisto a solo due uova, la cosa è stata più complicata. Sembra che le uova con sorpresa non esistano più; mi spiego meglio, le sorprese tradizionali come pupazzetti, gadget e cose simili sono state sostituite da buoni acquisto. E' stato uno shock scoprire che la sorpresa dell'uovo era un buono acquisto da 10 € su Amazon, ma, superata la mia sorpresa, ho proceduto all'acquisto. Il mondo sta cambiando rapidamente e io non riesco a stare al passo. Capisco che i bambini di adesso non giocano più con i giocattoli tradizionali, già a due anni manipolano lo smartphone o il tablet scegliendo da soli il gioco che preferiscono e poco più grandi sono già attaccati alla Play Station e al computer, ma le vecchie bambole e macchinine sono proprio da buttar via? Le uova di Pasqua si sono adeguate a queste nuove esigenze e, dal momento che i negozi stanno sparendo e si compra solo più su internet, è ovvio che peluche, bambolotti e macchinine scelte dalle aziende non siano più sorprese gradite. Per carità, scegliere di persona la sorpresa che si vuole è meglio che trovare nell'uovo qualcosa che non piace, ma svanisce anche quel vago piacere di rompere la cioccolata per trovare e scartare il magico involucro che nasconde un piccolo oggetto e scoprire quello che la sorte ci ha riservato. Fino a pochi anni fa c'erano le uova tematiche, che si ispiravano a cartoni animati o serie televisive , la cui sorpresa aveva un logo o un personaggio riferito a quell'argomento e la sorpresa consisteva nello scoprire cosa ci era capitato, anche se si sapeva a priori cosa più o meno poteva capitare. Ora, sull'uovo è riportato che contiene un buono acquisto per una sorpresa fai-da-te. Per me è la morte della fantasia e della sorpresa, è la morte di quella metafora della vita che può riservati gioie o delusioni, perché rompendo quell'uovo non sai che cosa ti ha riservato la sorte. Ma, come ho detto prima, i tempi cambiano e sono io che non so stare al passo con i tempi.
In questi giorni ho provato ad usare i detergenti fatti in casa. Premetto che per le pulizie di casa io acquisto detergenti già pronti e, siccome sono tanti, mi invadono vari spazi dei mobili, spazi che talvolta vorrei utilizzare in maniera diversa. Non so perché abbia voluto fare questa prova, dopo anni che pulisco in modo tradizionale, forse perché volevo diminuire il numero di bottiglie e flaconi o forse per curiosità, ma sta di fatto che ho cercato su Youtube i video mi spiegavano come prepararli e così ho messo a punto il mio primo detergente ed ho provato ad usarlo. I risultati sono stati abbastanza soddisfacenti, a parte l'odore pregnante d'aceto che ci mette un po' ad andare via e il fatto che bisogna miscelare bene gli ingredienti. Mi è sembrato di avere ottenuto un buon successo, ma non sono del tutto convinta sull'abbandono del metodo tradizionale. I detergenti che si acquistano al supermercato sono già pronti, ben miscelati e hanno un buon profumo, alcuni si sciacquano rapidamente e per altri non è necessario sciacquare. I detergenti fai-da-te non sono inquinanti e puliscono anche bene, ma bisogna prepararli nelle giuste dosi e non sono profumati. Forse, la mia, è solo questione di abitudine e di pigrizia e su questo devo lavorarci sopra. Se penso che i miei mobili antichi sono stati rinnovati con un detergente fatto in casa e sono splendenti ancora adesso, forse un pensierino su come cambiare le abitudini lo dovrei fare.
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