E' stata la settimana dedicata alle visite mediche e, al di là delle mie aspettative, mi hanno trovato in buona salute. Direi che questa è una buona notizia, ma non mi serviva la conferma medica per sapere che stavo bene, me lo sentivo da me. Da una settimana ho iniziato la terapia immunitaria per cautelarmi dalle infezioni dovute alle influenze e poi sto prendendo il mio solito integratore; sarà per questo che forse sto meglio. I disturbi da cambiamento stagionale sembrano spariti e io mi sento più attiva. La cosa buona è che non sto facendo programmi e sento che improvviserò giorno per giorno. Nel frattempo sto pensando al trasloco. Dopo essermi sbarazzata dei vecchi ingombri, credo di averne metabolizzato l'eliminazione e la casa mi sembra più grande. Mi viene in mente a come avrei potuto progettarla in passato, nel contempo mi è ritornato alla memoria il motivo per cui era stata ammobiliata così. Non è un ricordo piacevole e mi accorgo che ci sono ferite dell'anima che il tempo non rimargina e che restano come tali, cioè con parziali e brutte cicatrici. In questi giorni il corpo sta bene e la mente no. Alle volte penso che mi ci vorrebbe una vacanza per sfuggire a tutte le incombenze del quotidiano e ai pensieri pesanti, poi mi rendo conto che al momento non è possibile. In generale, mio marito è così scettico riguardo al fatto che io possa fare qualche giorno di vacanza; comincia col dire che non sarei in grado di fare il viaggio, di pernottare fuori casa, di fare qualche attività e così mi deprime. Probabilmente ha pure ragione, la mia tolleranza alla fatica è così scarsa che una bella vacanza potrebbe trasformarsi in un disastro. D'altra parte questo è il sito dei sogni senza tempo e sognare una vacanza credo sia legittimo, anche se forse non realizzabile.
venerdì 8 settembre 2023
lunedì 4 settembre 2023
L'evanescenza dei bei momenti
Da circa una settimana ho delle difficoltà fisiche dovute al cambiamento di stagione; sono meteo patica e quindi ho disturbi al sistema nervoso che mi creano disagio in ogni cosa che faccio. La cosa peggiore è la difficoltà a connettere, mi alzo al mattino con uno stato di intontimento che spesso dura tutto il giorno e mi rallenta in ogni cosa che faccio, compreso pensare. Eppure, nonostante il disagio di stagione ho vissuto due bei momenti che ho deciso di raccontare proprio per non dimenticarli e riutilizzarli in futuro. Il primo riguarda il momento in cui siamo andati a trovare nostro figlio e mio marito ha deciso di partire prima per portarmi a vedere il lago in cui sovente il ragazzo va con gli amici. E' un posto in montagna, molto bello e anche facilmente raggiungibile, in cui c'è un piccolo laghetto, non so se artificiale o meno, immerso nel verde e sulle pendici della montagna. Erano anni che non mi avventuravo sui monti e fare una strada piena di curve non solo mi ha impressionato tanto, ho anche patito il viaggio. Quando siamo arrivati e sono scesa dall'auto la nausea si è attenuata; in quel mentre ho scorto le pendici delle montagne completamente coperte di boschi e alzando la testa ho visto la vetta coperta di nuvole, così basse che quasi si potevano afferrare. Non ricordavo più quell'impressione di poter quasi toccare il cielo con la mano. Persino l'aria che respiravo mi sembrava diversa, più pura e frizzante. Purtroppo, ci siamo fermati pochissimo, anche se dal lago si dipartono passeggiate tra gli alberi, che immagino molto belle, e siamo andati da nostro figlio che ci aspettava con trepidazione. Il secondo momento piacevole è stato il giorno dell'anniversario di matrimonio, ben 39 anni, che abbiamo trascorso in uno dei ristoranti di un centro commerciale. Niente di speciale ovviamente, dal momento che siamo in una fase di forte risparmio non potevamo permetterci niente di meglio, eppure è stato un momento estremamente gradevole in cui io e mio marito ci siamo ritrovati a chiacchierare serenamente e a ribadire il fatto che stiamo bene insieme. La durata della cena, una passeggiata per guardare un po' di vetrine, poi a casa e tutto è finito. Due momenti molto belli che si perdono nella routine fatta abitudini, fatica e per me di malessere fisico. Io penso all'evanescenza di questi momenti che nella realtà si consumano in fretta e nella memoria hanno spazi ristrettissimi, tutto il resto è fatto di affanno e di grigi pensieri. Non dico che momenti come questi dovrebbero essere quotidiani perché verrebbero a noia, dico solo che i ricordi di questi momenti dovrebbero essere il conforto nei momenti grigi, eppure è più facile e comodo essere depressi che ricordare che si può essere anche contenti della vita che si conduce.
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