Finalmente, ho fatto la mia prima, vera uscita dopo due mesi di malattia. Ho scelto di andare a visitare un piccolo centro commerciale nella mia zona, con pochi negozi ed il supermercato. E' stato un po' faticoso, ma ce l'ho fatta 😊 Il mio obiettivo era quello di non utilizzare ausili e di appoggiarmi al marito solo in caso di necessità e così è stato. I saldi invernali sono tutti terminati e c'è solo più l'abbigliamento primaverile, ma tra un po' arriverà anche quello estivo. Non ho fatto acquisti, non ho bisogno di niente e non voglio cedere ad inutili capricci; l'armadio è pieno di cose in ottimo stato e ancora alla moda, per cui va bene così. Senza contare che se cambio casa e vado in un posto più piccolo non posso certo avere un armadio che scoppia 😆 Non ho nemmeno ceduto alla tentazione di comprare bijoux; mi piacciono collane ed orecchini, ma anche di quelli ho una bella scelta e tutte cose alla moda. Io e mio marito abbiamo solo guardato le vetrine, fatto tanti commenti e basta; anche lui non ha voluto fare acquisti. Siamo in un momento in cui il risparmio è importante e poi, dal momento che abbiamo deciso di fare decluttering, abbiamo capito che dobbiamo scegliere un modo di vivere più minimal e anche i capricci personali devono essere più moderati. Forse è solo il momento che ci fa pensare così, ma spero che questa esperienza ci faccia capire che finora abbiamo sbagliato.
Ed eccomi ancora a parlare di decluttering. Non sembra, ma è un'operazione complicata. Sul momento pare semplice l'idea di eliminare le cose inutili, anche perché si parte pieni di entusiasmo e di voglia di pulizia, poi piano piano arrivano le difficoltà. La prima e più grande da affrontare è quella affettiva e sentimentale, poi ci sono tutte quelle legate alla fatica fisica per gli spostamenti e la visione ed in fine quelle legate allo smaltimento; insomma, ci sono un bel po' di difficoltà. Come ho detto prima, la più grande complicazione nell'operazione di eliminazione è quella affettiva; infatti, ogni volta che vedo qualcosa che era nascosto e dimenticato nella mansarda sono assalita da un mare di ricordi. Da un lato è difficile staccarsi dagli oggetti, perché magari sono regali di persone che non ci sono più o sono regali fatti dai famigliari oppure sono acquisti fatti in un particolare momento di vita, dall'altro sono cose che sono state messe nel dimenticatoio perché non servivano più o perché non c'era spazio per tenerle in casa. In questo difficile lavoro di eliminazione è anche intervenuta mia figlia, che in parte ha preso per sé alcune cose e in parte ci ha aiutato a buttare via. Ci sono momenti in cui penso a quelle persone che hanno avuto un lutto e debbono disfarsi degli averi del defunto; non è propriamente un paragone azzeccato perché io sono ancora viva, però ci sta che questo distacco è per sempre. Spero solo che finisca in fretta, anche se ne dubito vista la mole di oggetti e mobili, perché è stressante.
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