Lo scorso fine settimana ho chiesto a mio marito di accompagnarmi in uno dei centri commerciali che frequento abitualmente, non tanto per fare spese ma perché so che allestiscono un mercatino di Natale con le bancarelle di legno. A causa del covid la cosa non era stata più realizzata ma, adesso che la situazione è migliorata, ho pensato che l'esposizione sarebbe stata ripristinata. Non impazzisco per i mercatini di Natale, solitamente ci sono sempre le stesse cose più o meno artigianali e difficilmente sono attratta dagli acquisti, però ne apprezzo l'allestimento pieno di luci e colori. Per una serie di cose che non sto a raccontare siamo usciti di sabato pomeriggio e, dal momento che il centro commerciale scelto, ha ampi parcheggi non abbiamo avuto difficoltà a trovare un posto. Appena arrivati siamo andati nell'area esterna in cui vengono disposti i banchetti e, con mia sorpresa, non ce ne era neanche uno, al loro posto c'era invece un enorme stand con Babbo Natale ed elfi a seguito e un sfilza di bambini accompagnati da mamme e papà, pronti a sedersi in braccio al vegliardo e a raccontargli i loro desideri. Un'idea natalizia molto carina, solo che io sono un po' cresciuta per andarmi a sedere in braccio a Babbo Natale e quindi ho sperato che almeno all'interno del centro commerciale ci fosse qualcosa di più vicino alle mie aspettative. In effetti il mercatino c'era, se cinque banchetti sparuti potevano chiamarsi mercatino; negli anni passati di bancarelle all'interno ce ne era triplo se non di più, senza contare che c'erano pure quelle esterne. Non so, se è colpa della crisi, del covid, della guerra o di che altro ma sta di fatto che il mercatino era tutto lì e io l'ho visto nel giro di cinque minuti e poi ho pensato che era meglio andare a visitare i negozi o l'ipermercato e così sono entrata in un negozio di abbigliamento. Purtroppo, non ho trovato niente di interessante, anche perché non dovevo fare acquisti personali né regali, e quando ne sono uscita mi sono accorta che il centro commerciale si stava riempiendo. In breve si è formata la calca, tutti i bar del centro erano strapieni e non si riusciva nemmeno ad andare a vedere le vetrine: ho detto a mio marito che era il momento di andarcene e sono scappata via da quel putiferio. Sulla via del ritorno mi sono accorta che persino il traffico era aumentato rispetto all'andata; non appena messi i piedi nell'ingresso di casa e chiusa la porta mi sono sentita meglio. Non ho più l'età, la voglia e il fisico per affrontare i centri commerciali nel periodo natalizio. Per fortuna i regali li ho presi in tempo e se manca qualcosa chiederò al marito di andarlo a prendere, io me ne starò tappata in casa e, se voglio uscire, solo passeggiate nei pressi di casa.
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