Di recente sono andata a trovare mio figlio e durante il viaggio ho potuto constatare i danni della siccità. Non piove da parecchio tempo e le temperature roventi stanno potando evidenti danni alla natura e alle coltivazioni. I telegiornali hanno mostrato più che altro i danni ai campi coltivati e non hanno mostrato invece il resto, ma questo non significa che boschi e prati non abbiano sofferto della mancanza d'acqua per l'assenza delle piogge. Dal finestrino dell'auto ho visto gli alberi con le foglie flosce o addirittura gialle e l'erba ingiallita e secca, ripiegata su se stessa perché priva di forza, insomma, uno scenario da inizio autunno più che estivo. Ho visto anche gli interminabili campi di mais con le piante striminzite e alcune già secche, non so se il raccolto sia stato fatto in anticipo o meno, di sicuro la raccolta non sembra particolarmente buona. Irrigare così grandi estensioni credo sia complicato, specie se non c'è acqua. Nemmeno le serre che si trovano lungo il tragitto sembravano avere un bell'aspetto, ma queste credo abbiano patito più che altro il caldo che la siccità. Poco prima di arrivare all'abitazione di mio figlio si attraversa un ponte e questa volta non ho visto nemmeno un pescatore a bagno nell'acqua, il fiume è ridotto ad un rigagnolo che scorre in mezzo ad una desolante pietraia, secca e bollente. Il mese di luglio sta finendo e io mi chiedo cosa ci aspetta in agosto; abbiamo bisogno di pioggia ma purtroppo i temporali di adesso sono più forieri di disastri che di benefici.
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