Non si può più uscire, anzi, non si deve uscire e restare a casa impone nuove abitudini di vita. Da quando mio marito si è ritrovato in ferie forzate e non possiamo più fare le nostre attività in esterno, abbiamo cercato di ricrearci degli spazi per poter svolgere i nostri interessi personali in maniera indipendente, ritrovandoci solo per i pasti, per chiacchierare un po', per fare qualche lavoro domestico insieme o per guardare qualcosa in tv che piaccia a tutti e due. Le giornate sembrano interminabili e stiamo cercando di riempirle con attività che prima erano svolte nella maggior parte nel tempo libero. Si cerca soprattutto di vincere l'inedia che comporta questa situazione di isolamento, sforzandoci di essere attivi e di stare un po' meno davanti al computer o alla tv, anche se, dopo tutti questi giorni, sono la soluzione più facile. Ieri ci siamo detti che se dovevamo stare in casa potevamo renderla più confortevole, così abbiamo deciso di fare un po' di spostamento di mobili nei nostri spazi. Non è stato niente di impegnativo o faticoso in quanto non abbiamo spostato grandi volumi, ma solo un paio di tavolini e riportato alla luce una vecchia poltroncina che stava prendendo polvere in mansarda, il nostro ripostiglio. Abbiamo impiegato tutto il pomeriggio, ci siamo stancati, abbiamo posizionato e riposizionato più volte le cose, fino a raggiungere quella che per noi era la soluzione perfetta, e alla fine abbiamo pensato alla cena. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di rendere il più possibile piacevole il nostro ambiente domestico, dal momento ci dobbiamo trascorrere molto tempo, anche se in realtà era gradevole anche prima di questo trasloco. La cosa buona è stata che abbiamo fatto tutto a costo zero, usando quello che avevamo già, e abbiamo anche creato il passatempo di un giorno. Io credo che questa storia del coronavirus stia cambiando lo stile di vita a moltissime persone, che si ritrovano a dover cambiare di colpo le proprie abitudini e che questo sia difficile da realizzarsi. Ci si sente limitati, ma quello che è peggio è che si è maldisposti a rinunciare alle proprie consuetudini per un bene più grande. Capisco che sia difficile stare a casa, lo so perfettamente, ma possibile che tutti vivano in una scatola di cartone così brutta da volerne uscire ad ogni costo? Non lo credo proprio; non sarà un palazzo principesco ma è la propria casa, e chi non ha nemmeno quella? Che poi, con i mezzi che ci sono adesso, possiamo stare in contatto con tutto il mondo, e allora? Un piccolo sforzo e stiamo a casa.
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