Queste due lunghe, anzi lunghissime, settimane stanno volgendo al termine e io mi sento spossata, ma credo di averne anche ragione. Tutto è iniziato con la telefonata, che ho affrontato con un po' di apprensione, per il mio pre-ricovero, procedura importante per affrontare un'operazione con anestesia generale, cui è seguita una serie di eventi che mi hanno condotta all'obiettivo finale.
In passato avevo già avuto a che fare con ricoveri ospedalieri e non ne avevo certo un buon ricordo, per cui la paura di affrontare degli esami clinici con un pre-ricovero in day hospital aveva iniziato a tormentarmi già dal'arrivo di quella telefonata. Il giorno prestabilito per i controlli d'uopo, invece, si è dimostrato ben diverso da come lo immaginavo. Mi sono recata all'ospedale abbastanza tranquilla e pronta ad affrontare il mio più grande spauracchio: il prelievo di sangue. In tutti gli anni passati il prelievo di sangue per me è sempre stato collegato ad uno svenimento; sono ansiosa, ho la pressione bassa e sono da fifa blu e con questi presupposti un mancamento era plausibile. Questa volta è stato diverso, anzi, è stato come quando avevo fatto il prelievo di sangue per il mio piano terapeutico alcuni mesi fa e anche quella volta non ero svenuta. Mi hanno infilato l'ago, io parlavo con mio marito e con un'infermiera riguardo gli esami che avrei dovuto fare subito dopo quello che stavo facendo e così non mi sono accorta di niente e tutto era già finito.
Diciamo che uno dei miei problemi è che non riesco ancora a comprendere che sono passati anni, anzi mooooolti anni, da quando ho fatto il mio ultimo ricovero ospedaliero e che pertanto le analisi sono cambiate. Adesso esistono macchinari nuovi, computerizzati, rapidi e molto precisi, ben diversi da quelli vecchi, non solo per forma ma per prestazioni, per cui le analisi si basano ormai su piccoli campioni di materiale e non su grandi quantità e questo significa rapidità di esecuzione, esattezza ed una minore invasività per il paziente. Per farla breve, il mio pre-ricovero è durato in tutto un'ora e mezza compresi i tempi di attesa e sono riuscita a fare tutti i miei esami senza traumi. Appena uscita dall'ospedale mi sentivo fiacca, più per la paura che avevo avuto che non per quello che avevo subito.
Dopo pochi giorni dalle analisi è arrivata la telefonata per il ricovero, con intervento programmato il giorno stesso di arrivo in ospedale. Avendo alcuni giorni a disposizione per organizzarmi, ho potuto pensare a come preparare la mia borsa e quindi a fare acquisti: una nuova vestaglia, un pigiama nuovo e anche la borsa nuova, rosa ovviamente :D Era tempo che non preparavo una borsa per un ricovero e l'ultima volta era stato per la diagnosi della mia malattia, cioè i mooooolti anni fa citati prima.
La mattina dell'operazione mi sono alzata presto e con un po' di paura, ma non così tanta come mi sarei aspettata, e sono andata in ospedale ancora insonnolita e prima che il sole fosse ancora sorto. Appena ho avuto l'autorizzazione ad entrare in reparto sono entrata nel meccanismo dell'operazione. Il personale specializzato ed efficientissimo mi ha guidata in tutti i passaggi alla preparazione dell'intervento e sono arrivata in camera operatoria ....... tranquilla. Da non crederci, dal momento che mi conosco bene :o Per mia fortuna dovevo fare solo un intervento di colecisti che, come mi è stato spiegato, viene ormai considerato "intervento di routine", cioè con bassissimi rischi e che, se si potesse fare senza anestesia totale, sarebbe quasi un intervento ambulatoriale. Tuttavia, avevo ancora un ostacolo psicologico da superare: temevo per il procedimento dell'anestesia generale, ma anche quello si è rivelato meno pauroso del previsto. Ricordo solo che, dopo essere stata attaccata ad alcune flebo e con le braccia imbottite da pezze di cotone per la mia sicurezza, mi tenevano lontano dal viso una mascherina di plastica trasparente forata, simile per dimensioni e materiale a quella del mio aerosol. Poi .... boh! 🤷♂️ Mi sono ritrovata nella stanza dei risvegli mentre un'infermiera cercava di riscaldarmi con speciali coperte termiche ed uno speciale macchinario che gettava aria calda attraverso un tubo estensibile. Infine, il ritorno in reparto e tanto sonno.
Di questa operazione ho un buffo ricordo del reparto operatorio, che in un certo senso mi ha divertita: il sistema di passaggio dal letto di reparto a quello operatorio e viceversa. Si tratta di un tavolo riscaldato e basculante, su cui si fanno scivolare i pazienti da un letto all'altro, e quando mi hanno messa sopra io mi sono sentita come una pizza o una torta o una forma di pane appena sfornata. Non so perché abbia associato a questa immagine gastronomica, che non c'entra niente, questo tipo di congegno, ma tra me e me ridacchiavo per quello che mi stava succedendo sia in andata che in uscita. E, prima non mi avevano ancora anestetizzata e dopo ero completamente sveglia :D :D
In definitiva è andato tutto bene, anche se le mie condizioni fisiche, legate specificatamente alla mia malattia, hanno creato una certa cautela da parte dei medici. Avrei dovuto essere dimessa il giorno dopo l'operazione, che era dimostrata da manuale sia come svolgimento che come decorso post-operatorio, ed invece sono stata trattenuta per accertamenti. Un altro prelievo di sangue, la conferma del mio stato e la sera una febbriciattola che mi ha obbligata a restare un'altra notte in ospedale e poi, finalmente, la dimissioneeeeeeeeeeeee!!!!! :) :) :) :) :) :)
Gli eventi di queste ultime settimane mi hanno fatto trascurare le previsioni meteo e, anche se ho dovuto sospendere i miei impegni, sono comunque dovuta uscire per gli acquisti necessari al ricovero. Senza neanche accorgermene, mi sono ritrovata a vivere in una sorta di primavera anticipata, che mi ha decisamente spiazzata. Le giornate, che avrebbero dovuto essere fredde, sono state caratterizzate da un aumento delle temperature massime, tanto da creare un anticipo primaverile. Niente precipitazioni e tanto sole. Solitamente guardo le montagne che circondano la zona in cui vivo, e che considero metro di paragone per comprendere le stagioni, e questa volta mi sono accorta che erano coperte di neve solo sulla sommità. Siamo in febbraio e le loro pendici dovrebbero essere bianche, invece sono semplicemente brulle. Questo mese capriccioso dovrebbe essere caratterizzato dal freddo e dall'instabilità, invece sembra di essere già a fine marzo: che stress :\ Sinceramente non so come vestirmi. Anche in casa ho dovuto abbassare il riscaldamento e mio marito che è andato a farmi la spesa ha persino incontrato persone in maniche corte. Assurdo. Ma come è possibile? Capisco che ci sia gente strana in giro, ma non è troppo presto scoprirsi così tanto? Anche io ho caldo e durante la giornata cambio maglia secondo gli orari, eppure non me la sento di scoprirmi fino a questo punto.
Queste strane condizioni climatiche sono sempre più preoccupanti. La scarsità di neve, che adesso è praticamente tutta sciolta, e di pioggia prelude ad una siccità allarmante e ad un'estate torrida. Ogni anno che passa non ci sono miglioramenti, ma nemmeno un adattamento evolutivo da parte di persone, animali e piante, anzi, iniziano a sparire soprattutto le piante. Mi chiedo come cambierà lo scenario con questo meteo. Non voglio essere pessimista, intendiamoci, ma la preoccupazione c'è.
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