Ne parlo da mesi, senza mai arrivare ad una soluzione; è il mio cruccio di questi ultimi tempi. che chiede di essere risolto e che mi sono posta di portare a termine entro quest'anno nuovo, insomma, sto parlando della vecchia questione di eliminare dei vecchi mobili e che invece ... ho deciso di tenere. Ma, ricapitoliamo questa storia, di cui ho già riempito post e post in questo blog. L'anno scorso avevo deciso di eliminare la mia vecchia ed antica sala da pranzo, in quanto, per motivi di salute, non faccio più inviti a pranzo o a cena. I mobili che la compongono sono, come ho detto prima, molto antichi e anche molto ingombranti, pertanto avevo pensato di sostituirli con qualcosa di più moderno, come poltrone, un divano nuovo e una piccola credenza bassa. Il progetto l'avevo creato da mesi, ma non avevo ancora deciso che stile specifico scegliere, dato che le moderne tendenze offrono diverse soluzioni, ma nessuna di queste mi convinceva sufficientemente da spingermi a fare una scelta. La questione era sempre la stessa: i colori erano o troppo chiari o troppo scuri, le linee troppo spartane o con motivi e materiali troppo azzardati per i miei gusti. Per farla breve: non riuscivo a focalizzare che nuovo stile volevo vedere a casa mia. Mi piaceva tutto e non mi piaceva niente. La questione, di questo passo, si è protratta fino al periodo natalizio, tra discussioni e tentennamenti, fino a diventare motivo di litigi con mio marito che, esasperato, si è rifiutato di sentir parlare ancora dell'argomento, finché è rimasta sospesa. Già, fino a che, dopo l'Epifania, io non ho ripreso a cercare uno stile per la mia stanza e ho deciso di vendere finalmente i mobili. Neanche a farlo apposta, nella settimana in cui sono stata poco bene, ho realizzato che dovevo terminare la faccenda una volta per tutte. Siccome non mi occupavo dei miei forum per via del malessere, ho cominciato ad occuparmi della cosa, incontrando le prime difficoltà. Per sbarazzarmi dei vecchi mobili era necessario venderli privatamente oppure rivolgermi a ditte che si occupano dell'acquisto di mobili e, nel mio caso specifico, di mobili antichi. Nel primo caso significava mettere un annuncio in internet, previa iscrizione, in siti specializzati per la vendita tra privati, seguire l'annuncio, ricevere contatti e avere gente per casa che sarebbe venuta a vedere la merce. Nel secondo caso, sarebbe stato necessario inviare le foto dei mobili da vendere alle ditte specializzate, attendere un riscontro ed infine adire alla vendita con tanto di smontaggio, trasporto, ecc. Detta così, sembra una cosa fattibile; ma per me niente è fattibile. Anni fa avevo venduto un pianoforte con il primo sistema, cioè quello dell'annuncio privato, ed era stata una grossa seccatura. All'epoca c'era ancora mia figlia in casa ed aveva seguito lei l'andirivieni di persone, le telefonate , i messaggi e così via; sinceramente non me la sono sentita di farlo da sola ed ho scartato la prima ipotesi. Restava la seconda soluzione, ma anche quella non mi piaceva. Pur risolvendo in fretta il problema, sarei rimasta con la stanza mezza vuota, non avrei avuto un grande guadagno dalla vendita e soprattutto non avevo ancora deciso che stile di mobili mettere in sostituzione. Mio marito, inoltre, mi aveva fatto presente che la vendita dei mobili avrebbe comportato necessariamente l'intervento di un imbianchino, per cancellare i segni rimasti dopo lo spostamento, e che questo avrebbe significato che i soldi della vendita sarebbero sarebbero stati investiti nell'imbiancatura, anzi, nemmeno sarebbero bastati e io a questo non ci avevo pensato neanche lontanamente. Ammetto che con il passare del tempo sono diventata sempre più pigra e l'idea di avere trambusto in casa mi sconcerta sempre di più, per cui, piuttosto che avere curiosi in casa e operai al lavoro, ho deciso che se volevo evitare grattacapi era meglio tenere tutto e lasciare le cose come stavano. Mio marito, essendo una persona più pratica di me, mi ha fatto notare, dopo aver fatto due conti, che una ristrutturazione globale della stanza con imbiancatura e acquisto di nuovi mobili, avrebbe avuto , al di là del disturbo, pure un peso notevole sul portafoglio . Un po' amareggiata per la conclusione e la decisione presa, mi sentivo insoddisfatta; io volevo un cambiamento, qualcosa di nuovo che desse uno stile a quella stanza che ormai non mi convinceva più. Poi, l'idea! Il relooking totale poteva essere fatto in stile più economico. Dal momento che avevo deciso di conservare tutto, questo non implicava che si potessero fare piccoli cambiamenti. Per dare un carattere nuovo alla stanza e una nuova luce ai vecchi mobili, erano sufficienti dei nuovi complementi d'arredo. La soluzione era nel mettere qualcosa di nuovo che non snaturasse lo stile originale della stanza, ma che solo ne omogenizzasse il contenuto. Dal momento che nella mia sala da pranzo sono presenti elementi d'antiquariato ed elementi di stile contemporaneo, il punto era trovare il trait d'union che legasse armonicamente i due stili, ma già anni addietro mi ero confrontata con questo problema e quindi non era una questione nuova. All'epoca purtroppo avevo iniziato l'opera di arredo, scegliendo complementi che mi emozionavano sul momento, senza pensare se erano adatti o meno ai mobili e alle pareti a cui erano destinati; invece adesso, con l'esperienza, mi sono accorta che una diversa disposizione di quegli stessi oggetti poteva non solo valorizzarli, ma che valorizzava anche i mobili. A quel tempo, il mio interesse era legato particolarmente agli oggetti etnici che, per la loro peculiarità, potevano essere inseriti facilmente sia nell'arredo d'antiquariato che in quello moderno; per cui da subito mi è bastato spostare alcuni oggetti ed eliminarne altri per avere una nuova prospettiva della stanza. In pratica, la soluzione ce l'avevo già in casa e davanti agli occhi. Riconsiderando la scelta del complemento in stile etnico e decidendo di incrementare quella del complemento moderno, io e mio marito abbiamo deciso che avremmo acquistato solo pochi nuovi oggetti per rinnovare la sala. La soluzione si è mostrata vincente: due quadri nuovi e una lampada nuova hanno subito cambiato aspetto alla stanza, senza spolpare troppo il portafoglio. L'unico grosso cambiamento che invece è rimasto in programma è quello riguardante il divano, che dopo trent'anni andrà finalmente in pensione :D
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