Benvenuti/Welcome in Sogni senza Tempo

Benvenuti/Welcome in Sogni  senza Tempo
Benvenuti nel mio blog, dedicato ai miei avvenimenti personali, ai miei pensieri e alla mia produzione grafica firmata Hamm. Le etichette dei topic sono catalogate in base al tema delle immagini. Se prelevate i miei lavori grafici per esporli nei vostri siti, rispettate i credits. Buona navigazione.

Welcome to my blog, dedicated to my personal events, my thoughts and my graphic production signed Hamm. The labels of the topics are categorized according to the theme of the images. If you are collecting my artwork to expose them in your sites, respected the credits. Good navigation.

sabato 16 novembre 2024

Un nuovo computer

 

Da circa una settimana le temperature si sono abbassate, specie le minime che rasentano sempre più lo 0°C, dimostrando che l'inverno è quasi alle porte. Ho notato che le montagne che si  vedono dal mio  balcone sono coperte da una leggera patina bianca, simile ad una spolverata di  zucchero a velo su una torta bruna, segno che è caduta la neve da poco. Di giorno le giornate sono soleggiate, con un sole più invernale che autunnale, spesso offuscato da nuvole leggere che lo fanno trapelare  come attraverso una tenda. Sono i momenti più caldi e chiari della giornata. Sia al mattino che alla sera la luce si attenua e c'è un po' di  foschia, più a banchi che diffusa, e fa freddo. Le mie settimane si susseguono dense di impegni o di appuntamenti e quando esco ho iniziato a vestirmi con gli abiti invernali. Il piumino più pesante e le pellicce sintetiche sono state tirate fuori dalle loro custodie, così come le sciarpe, i cappelli di lana e i guanti. Stanno iniziando a comparire le prime gelate. Al mattino i giardini e le automobili sono coperti da una patina bianca che si  scioglie con il passare delle ore e l'aria è tagliente, tanto che è  bene avere la faccia coperta per sentire meno  freddo. Sono stanca. L'abbassamento delle temperature richiede qualche giorno di assestamento da parte del corpo e io non mi sento ancora assestata. La casa ha una temperatura confortevole, forse perché ci sto di meno e non sento ancora il fastidio  che sentivo lo scorso  anno, ma la stagione è appena iniziata e devono  passare ancora parecchi mesi. Proprio in questo periodo di passaggio il mio computer ha dato i primi segni di cedimento, che si  sono concretizzati in un crollo alcuni giorni fa e mi hanno obbligata a portarlo dal nostro  tecnico di fiducia. Dopo un'accurata analisi durata un po' di  giorni è stato chiaro che la riparazione non avrebbe portato miglioramenti, l'uso di un programma di grafica e di materiale grafico pesante richiedeva qualcosa di più specifico che la semplice sostituzione di qualche pezzo e mi è stato proposto l'acquisto un computer rigenerato per risparmiare un po'. Già l'anno scorso mio marito mi  aveva proposto di  cambiare il vecchio computer e di sostituirlo con uno nuovo ma io avevo  rifiutato, l'acquisto della casa e  poi quello della vettura erano stati prosciuganti e, anche se un computer non ha un costo simile, certamente sarebbe stata una grossa spesa. Se non altro sono riuscita a spuntarla fino adesso. L'acquisto di un computer rigenerato è stata una spesa sopportabile e mi auguro che sia anche valida. La cosa che mi lascia perplessa è che il nuovo computer è un laptop da gaming 😕 Il tecnico mi ha spiegato che i computer da gaming sono in grado  di  supportare programmi pesanti come quelli grafica e che i caricamenti di materiale grafico pesante sarebbero stati più veloci. In effetti, al momento sembra così. C'è anche un'altra cosa che mi lascia un po' perplessa : la tastiera. Essendo  un laptop da gaming ha un aspetto più  grintoso e questo non mi dispiace, quello che non mi piace è la tastiera con lettere e numeri rossi e poi è  retro illuminata da una luce rossa. Avrei preferito un colore più  riposante come il blu o il bianco, ma avendo risparmiato mi accontento; probabilmente con il tempo  non ci  farò più caso o scoprirò che questo colore ha qualche vantaggio. Comunque, quando una cosa stona alle volte ha il suo perché, infatti, quando il computer è arrivato a casa la tastiera era bloccata e non voleva saperne di funzionare. A furia di cercare in internet una soluzione per sbloccarla mio marito alla fine c'è  riuscito e io ho potuto iniziare ad usare il computer: lo sapevo  che era una tastiera antipatica, ma alla fine abbiamo fatto amicizia 😄



giovedì 7 novembre 2024

Temperature in ribasso

 

L'impegno di oggi mi ha portata a percorrere un itinerario extraurbano e quindi mi aspettavo  di  trovare ancora nebbia e così è stato, quello che non mi aspettavo è che le temperature si  fossero abbassate ancora di più rispetto ai giorni scorsi. E' una settimana fredda e umida a causa della nebbia, ma non so se il fatto di  andare fuori città sia stato determinante nella percezione della temperatura però era veramente molto freddo. Stamattina mio marito, che era uscito a gettare l'immondizia, mi aveva avvisata che la giornata era nebbiosa ma più fredda di quanto potessi immaginare e quindi di vestirmi  di  conseguenza. Ho subito colto al volo il suo consiglio e mi sono preparata adeguatamente per affrontare il freddo e, una volta uscita di casa, l'aria mi ha gelato la faccia e mi sono precipitata a salire sulla macchina. E' il primo  vero  freddo della stagione, le temperature stanno scendendo intorno ai 3°C, non gela ancora forse per via della nebbia ma ci stiamo  avvicinando alle brinate invernali. Partiti da casa, quando  abbiamo superato i confini  cittadini, i prati e i campi erano umidi e la nebbia si  stava alzando fluttuando  lentamente verso l'alto. Si potevano vedere chiaramente i raggi  del sole che la penetravano, creando  dei  fasci lineari che cadevano come saette verso il terreno quasi  volessero  bucarlo, mentre in lontananza si stagliavano le sagome nere degli alberi dando  vita ad un un paesaggio surreale e un po' cupo. Nonostante il riscaldamento acceso nell'automobile io avevo  freddo. Da anni tengo sulla macchina un plaid da utilizzare all'occorrenza e questa volta è stato necessario usarlo. Mentre me ne stavo avvolta nella stoffa pelosa mio marito mi informava che, secondo le previsioni meteo, nei prossimi giorni è in arrivo la prima ondata di  freddo e che forse inizieranno anche le prime gelate. E' chiaro segno che la stagione invernale si sta avvicinando e con essa anche la fine di  questo difficile anno, ma non nutro speranze positive per il prossimo. Mentre viaggiavamo guardavo scorrere  la strada e continuavo a vedere la nebbia salire mentre il sole si  faceva più alto in cielo, il paesaggio intorno si  faceva più nitido e potevo vedere le case e i paesi  arroccati sulle colline. Intanto il navigatore snocciolava la strada da percorrere, da quando ce l'abbiamo mio marito lo usa sempre e noto che aiuta a concentrarsi sulla guida: è una buona invenzione. Con il procedere delle ore la giornata ha iniziato a diventare più calda, finché il freddo è  diminuito ed è diventato tollerabile. Quando abbiamo potuto rientrare a casa eravamo  entrambi  stanchi e alla fine ci siamo anche addormentati, non so se è solo per la stanchezza della giornata o anche per il freddo, ma un pisolino ci ha ristorati. La giornata di oggi mi portata a considerare che l'arrivo del  freddo inevitabilmente si  rifletterà anche sulla casa dove abito e dopo l'anno scorso i problemi  di  riscaldamento torneranno alla ribalta. Non so come affrontare la questione con il marito e sicuramente sfocerà in litigi e malumori, ma sono sicura che anche questo non sarà un inverno facile. 



mercoledì 6 novembre 2024

Nebbia d'autunno

 

Siamo nuovamente in un periodo nebbioso; terminato il passaggio della perturbazione piovosa c'è un momento di alta pressione, ma essendo autunno c'è nebbia. Al mattino ci si  sveglia con una coltre lattiginosa che avvolge case ed automobili, non è spessa, però sfoca tutto. La sera, all'imbrunire o poco  oltre, si alzano banchi  fluttuanti che spinti dal vento avvolgono il paesaggio che diventa subito spettrale, anche se Halloween è già passato, e la visibilità si  riduce rendendo più difficile viaggiare in automobile. La settimana è appena iniziata ed io ho già parecchie cose da fare pertanto uscire in queste condizioni non mi alletta di certo. Ieri dovevo andare da mia madre per portarle la spesa e controllare alcune cose con lei e sono uscita di pomeriggio; era chiaro, freddo ma c'era il sole. Essendo autunno le giornate finiscono in fretta e in un attimo arriva buio e con il buio arriva la nebbia. Terminata la visita io e mio marito abbiamo fatto ritorno a casa e vedendo  che si  era alzata la nebbia abbiamo preso la tangenziale per sicurezza. Ovviamente la nostra idea era la medesima di altri ed infatti era piena di  automobili. Per fortuna la nebbia non era fittissima e si poteva procedere abbastanza speditamente, nel mentre il navigatore di  bordo ci guidava anche se la strada la conosciamo benissimo. Quando  eravamo quasi  a metà percorso il navigatore ci  avvisati che c'era un tamponamento a catena da superare, causato probabilmente dalla nebbia, e questo ha provocato un noioso rallentamento. Intanto la nebbia continuava a fluttuare spinta dal vento sempre più freddo, così è stato necessario alzare il riscaldamento che l'umidità entrava nell'abitacolo. Superato faticosamente l'ingorgo causato dall'incidente la strada è tornata ad essere più scorrevole ed allora abbiamo potuto muoverci  e tornare a casa. Appena scesa dalla macchina sono stata colta dal freddo e dall'umidità e non mi è restato che scappare a tapparmi a casa. E' autunno e la nebbia fa parte della stagione, il fatto è che il cambiamento climatico  ci ha abituati  bene e si preferisce sempre di più il caldo alle stagioni fredde anche se pure quelle si  sono mitigate. Anche io mi sto abituando  sempre più a questo clima mite e non so se è per l'età o per semplice adattamento e poi temo l'inverno perché la casa nuova ha il pavimento freddo.



sabato 2 novembre 2024

Ragnatele, zucche e alberi di Natale

 

Finalmente ho avuto una pausa da spendere (il termine volutamente induce a interpretarlo con doppio senso 😄) in un centro  commerciale, giusto per divagare dallo stress di queste settimane. Forse era un po' che non ci passavo e per questo motivo sono rimasta allibita nel vedere contemporaneamente gli addobbi di Halloween e quelli di Natale nella stessa vetrina, appiccicati come se le due cose andassero di pari passo, senza alcuna distinzione. Probabilmente sono io che non capisco come sta andando il mondo ed ho una visione a comparti stagni, perché vedere una simile accoppiata è veramente da brividi, cioè cose del tipo "appendo le ragnatele e le zucche sull'albero di natale". Comprendo che entrambe le ricorrenze abbiamo una indiscutibile valenza commerciale, specie Halloween, ma nella medesima vetrina abbinarle insieme, senza separarle, solo in nome dell'economia,  mi sembra oltremodo esagerato. Nel mese di ottobre era iniziato il martellamento per Halloween e verso la fine aveva fatto una timida comparsa quello di Natale, adesso c'è solo una smaccata pubblicità di  entrambe le cose, il cui unico messaggio è "che sia Halloween o Natale non importa, compra e basta". Nel  centro commerciale che ho  visitato, a rimarcare la situazione, c'erano già le classiche luminarie natalizie che ornavano i punti strategici del complesso e rammentavano ai visitatori che la festa più importante dell'anno è vicina. Ma che è ?! E non era passato nemmeno Halloween 😕😕 Sinceramente sono rimasta infastidita nel vedere teschi e pipistrelli a fianco di babbi natale e palline colorate, che, ribadisco, sono pure un'accoppiata di pessimo gusto. In questo modo non si ricorda alle persone un evento, si spegne loro la gioia dell' aspettativa. Tutto si  riduce in un'ansiosa corsa all'acquisto, non c'è il tempo né per gustare, né per digerire la festa e nel mio caso insorgono solo più fastidio e repulsione. A parte il fatto che io proprio non sopporto Halloween, ma il Natale anticipato ed così abbinato mi diventa pure antipatico. Mi domando se sono  solo io ad avere questa allergia alle anticipazioni o se anche altre persone la pensano come  me. Probabilmente la mia sarà una sensazione sbagliata, ma mi sembra che tutta questa ansia commerciale stia portando le persone sempre più  verso l'indifferenza nei  riguardi  delle ricorrenze sociali, che si vivono più per abitudine che per sentimento e si fanno acquisti e regali più per dovere che per generosità. E' possibile che questa sensazione sia dovuta al fatto che sono anziana e i miei ricordi risalgono a quando l'attesa di Natale era di 25 giorni e non c'era tutta questa pubblicità, Halloween non esisteva e si pensava solo all'arrivo dei giorni da dedicare alle visite ai  cimiteri. Era tutto più semplice, persino troppo e anche meno colorato rispetto adesso, ma questa amplificazione non mi sembra che abbia migliorato la vita alla gente. Di questo argomento ne ho già parlato negli anni scorsi e credo che continuerò a ripeterlo, anche perché ogni anno che passa invecchio di più e divento sempre più bisbetica; però mi piacerebbe che questa commercializzazione delle ricorrenze venisse ridimensionata. E' chiedere troppo?



lunedì 28 ottobre 2024

Nebbia

 

Dopo la pioggia, la nebbia. E' una logica conseguenza, piove e quando non piove più tutta l'umidità si  trasforma in nebbia. In questo modo però l'umidità resta. Comunque, in genere, quando  c'è nebbia al mattino significa che nelle ore più  calde della giornata c'è sole, non sempre, ma spesso è  così. Oggi , per fortuna, passata la nebbia è stata una giornata di sole ed ho potuto uscire senza preoccuparmi dell'ombrello. E' stata un'altra giornata faticosa, servita per seguire le pratiche di mia madre che non è in grado di  sbrigare da sola. Per lei il mondo moderno è  qualcosa di incomprensibile; continua a ripetere che prima era meglio, che era tutto più semplice e comprensibile e, sotto certi aspetti, le do  anche ragione anche se questo "prima" risale ad un tempo molto indefinito, probabilmente credo intorno ai ... quaranta anni fa o forse più in là. Alle volte ci penso e mi rendo conto che per alcuni anziani certi aspetti della vita moderna siano quasi  inaccessibili. Penso all'uso dei  computer, degli smartphone, all'interazione con l'intelligenza artificiale, tutte cose utilizzate per gestire cose normali come il telefono, le bollette, gli acquisti online e via dicendo, per alcuni  di loro è necessaria l'assistenza di  qualcuno per poter entrare in contatto con questi mezzi. I miei genitori hanno sempre rifiutato l'innovazione e la cosa è durata finché non è implosa e sono stati costretti ad accettare quello che si  definirebbe progresso. Adesso  che non c'è più mio padre mia madre ha dovuto affidarsi  a noi , con riluttanza e lo comprendo; è difficile accettare di non essere più in grado  di  gestire la propria casa, anche solo per controllare, che so, la bolletta della luce. Con fatica stiamo sistemando tutto e spero che questo le dia un po' di serenità. Da parte mia sono solo stanca, e di questo ne ho già parlato un post fa, ed è una stanchezza sia fisica che mentale. In definitiva, credo  che sia la trafila che passano un po' tutti e non c'è niente di strano.



sabato 26 ottobre 2024

Piove, è autunno e piove

 

Tutti i giorni piove e questa perturbazione non accenna a diminuire. Il 2024 si classifica tra gli anni più piovosi e non so se questo sia un record positivo o negativo, però di acqua ne è  venuta giù molta. La cosa seccante è che da alcune settimane ho degli impegni che mi obbligano ad uscire anche se c'è maltempo, tra questi le visite al  cimitero. Una sono riuscita a farla , in una mattina in cui sembrava ci  fosse una pausa da tutte queste precipitazioni, pausa di  breve durata però. Il tempo di  deporre i fiori e pulire le lapidi che la pioggia a ripreso  a cadere incessante. Il viaggio  di ritorno è stato tra scrosci  d'acqua e attraversamenti di pozzanghere. Anche questo è un fine settimana bagnato, per fortuna non devo uscire e le passeggiate sono rimandate a momenti migliori. Dal momento che me ne sto a casa mi occupo delle pulizie e poi  grafico. Devo  ammettere che questo tempo è un po' deprimente. Se penso ai  topic in cui scrivevo che mi piaceva guardare la pioggia che scendeva e bagnava le automobili parcheggiate, la strada, i tetti delle case e gocciolava lenta nelle pozzanghere paragonato adesso è un po' diverso. Mi piace ancora la pioggia, ma non quando  devo uscire per fare qualcosa di inevitabile. Per fortuna le temperature non sono troppo basse e in casa si  sta bene, il riscaldamento funziona e il pavimento non è gelato. Non posso  dire che l'autunno non si  faccia vedere, anche se i giardini qui intorno sono ancora tutti verdi. Qualche albero spelacchiato c'è, però le ultime foglie ritardano a cadere e quella parvenza di  chioma c'è ancora; la cosa ovvia da dire è "colpa del riscaldamento climatico". Non credo  che se si  tornasse indietro saremmo  contenti, ci  siamo abituati a questo  clima mite e credo i rigori di questa stagione e poi dell'inverno adesso sarebbero insopportabili.



lunedì 21 ottobre 2024

Una via senza negozi

 

Approfittando in un intervallo senza precipitazioni piovose, ho deciso di regalarmi una pausa ed ho chiesto a mio marito di accompagnarmi per fare una passeggiata, ma non in mezzo al verde ma in una via dello shopping. Mi è sembrata un'idea simpatica, proprio perché non era abituale ed alternativa ai soliti centri commerciali. Ero pronta ad affrontare il via vai delle persone sui marciapiedi e mi immaginavo le vetrine piene di cose da guardare, perciò con questi buoni propositi mi sono attrezzata con abbigliamento sportivo e mi sono lanciata all'avventura. Dopo aver parcheggiato l'automobile in un parcheggio a pagamento, mi sono incamminata verso una nota via che ben conosco e poco  dopo mi sono accorta che qualcosa non tornava. Per essere un fine settimana c'era troppo poca gente a passeggio,  poi procedendo lungo la strada ne ho capito la ragione. Quello che si presentava ai miei occhi era un completo deserto di negozi chiusi, con tutte le saracinesche abbassate, e non per l'orario o il giorno ma giusto per la cessata attività. Va bè, era po' ... un po' tanto, che non passavo da quelle parti, ma io mi ricordavo che quella era una strada piena di negozi, dove avevo  anche fatto acquisti e mi ero trovata bene, adesso di  aperto c'era solo un negozio di parrucchieri, un bar, un negozio di  fiori e un'immobiliare. Una via dello shopping ... morta. A quel punto mi sono resa conto che la gente sui marciapiedi  era solo di passaggio e non certo per il passeggio o per fare spese, anche perché lì non c'era niente da comprare. Credo che questa moria di negozi si manifesti un po' dappertutto; le ragioni sono  tante e vanno dagli affitti troppo alti dei locali alla competitività con i centri  commerciali e in mezzo ce ne stanno altre che non so nemmeno spiegare. La mia passeggiata è  durata poco, poi io e mio marito ce ne siamo tornati alla macchina per tornare a casa. Non è la prima via dello shopping che vedo  spegnersi così, ne ho viste altre altrove e tutte vie che ho frequentato anni fa e in cui  facevo  acquisti. Tutto questo mi ha fatta riflettere. Se ci penso bene i centri  commerciali hanno soppiantato le vie dello shopping credo per varie ragioni, quali l'ampiezza degli spazi, il parcheggio  gratuito, l'accessibilità per i disabili e le famiglie che hanno spesso una carrozzina o un passeggino, un'alta concentrazione di negozi, una food court, un ipermercato per la spesa e la mancanza di  attraversamenti di strade, quindi niente semafori o passaggi pedonali. Tutte queste ragioni sono validissime e fanno dei  centri commerciali dei luoghi ideali per lo shopping e per l'aggregazione, ma hanno comunque dei difetti. Il primo che mi  viene in mente è che i centri commerciali contengono esclusivamente negozi di grande catene, per cui sono praticamente tutti uguali, cioè quello che trovi in un negozio di un  determinato centro commerciale lo puoi trovare nel medesimo negozio di un qualsiasi  altro  centro commerciale. In effetti manca la diversificazione che si  trova nei  negozi delle vie dello shopping, anche se alcune vie dello shopping per sopravvivere si  sono  ridotte ad avere i medesimi negozi  dei  centri commerciali. E poi manca l'architettura delle strade, fatta alle volte di palazzi d'epoca o storici, e la presenza di monumenti che raccontano una storia; i centri commerciali hanno spesso un'architettura fredda e solo  funzionale, atta a fare pensare solo alle spese e a niente d'altro. A questo punto mi domando se rimpiango le vie dello shopping oppure no, ma sinceramente non so  cosa rispondere. Potrei  rispondere di sì per i bei ricordi che ho di alcune di queste, mi manca la varietà di negozi, le vetrine una diversa dall'altra, i negozi preferiti e poi penso a come sono adesso. Quelli sono ricordi dell'infanzia, dell'adolescenza e della giovinezza e sono belli perché appartengono a momenti felici, in cui avevo determinate esigenze e mi piaceva muovermi percorrendo anche lunghi tragitti, da sola o in compagnia, pur di poter vedere la vetrina del negozio preferito. Adesso le esigenze sono un po' diverse. In questo momento per me conta l'accessibilità; non me la sento di fare slalom con il deambulatore tra le macchine parcheggiate e i pavimenti sconnessi, ho bisogno di raggiungere facilmente un negozio e di poterci  girare dentro senza sbattere in qualcosa perché il locale è angusto. So perfettamente di  aver perso la varietà e di avere solo più l'omologazione, ma anche le mie esigenze generali sono più contenute. So riconoscere quali sono le mie vere necessità al momento dell'acquisto e mi permetto meno intemperanze, inoltre cerco di sfuggire a tutte le false offerte che ti propongono questi maxi  luoghi del  commercio e mi rendo  conto che cogli anni ho maturato una certa esperienza, esperienza che probabilmente mi arriva da un passato fatto di mercati e di vie dello shopping, che ai miei tempi neanche si chiamavano così ma solo con il nome della strada.